Delitto di Garlasco, il faccia a faccia tra Fabrizio Corona ed Ermanno Cappa: “I giornalisti inventano cazzate” -VIDEO-

Fabrizio Corona incontra Ermanno Cappa in piazza Gae Aulenti a Milano: l’avvocato denuncia la pressione mediatica sulla famiglia mentre l’ex fotografo prosegue le sue indagini parallele sul delitto di Garlasco.
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L’incontro tra Fabrizio Corona ed Ermanno Cappa, avvocato milanese e padre delle gemelle Stefania e Paola, si è materializzato nella serata di mercoledì 28 maggio 2025 in piazza Gae Aulenti a Milano, sotto la Torre Unicredit, in uno scenario che ha catturato l’attenzione dei passanti e dei media nazionali. Il confronto, documentato da Repubblica e immortalato da smartphone, rappresenta un momento cruciale nella nuova fase mediatica che circonda il delitto di Garlasco, con Corona che persegue la sua inchiesta parallela attraverso il format YouTube “Falsissimo” mentre la famiglia Cappa si trova nuovamente sotto i riflettori dopo diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi.

Ermanno Cappa, noto professionista del diritto societario e bancario con studio nel quartiere di Brera e un passato da direttore degli affari legali della Banca Regionale Europea, ha espresso con veemenza il proprio disappunto per la pressione mediatica che sta investendo la sua famiglia. Le parole registrate durante l’incontro con Corona rivelano una frustrazione profonda: “Mettono in piazza così, alla cazzo di cane… Ma i giornalisti inventano anche delle cazzate”, ha dichiarato l’avvocato, riferendosi evidentemente alla copertura mediatica che ha riportato in auge i nomi delle sue figlie gemelle in relazione alle nuove indagini sul caso Garlasco. Corona, dal canto suo, ha mostrato un atteggiamento di ascolto e comprensione, limitandosi a rispondere “Questo sì, questo sì” alle lamentele dell’interlocutore.

@falsissimo.it Abbiamo incontrato Ermanno Cappa. Abbiamo avuto con lui una conversazione intima, a cuore aperto, durata mezz’ora. Domani la vedrete per intero, senza tagli. E chi saprà ascoltare con attenzione, capirà molte cose. Noi abbiamo visto un uomo fragile, provato, lontano dall’immagine di potere che da sempre gli viene attribuita. Un padre che sembra non avere più le forze per proteggere le sue figlie. Domani ore 21.00 FALSISSIMO EP 10 SPECIALE GARLASCO – PARTE DUE #falsissimo #fabriziocorona #garlasco #ermannocappa ♬ original sound – FALSISSIMO

Il dialogo ha assunto toni ancora più espliciti quando Cappa ha proseguito nella sua analisi del fenomeno mediatico, affermando “Ma sì, perché eccita la gente, l’immaginario collettivo”, una dichiarazione che rivela la consapevolezza dell’avvocato riguardo ai meccanismi che alimentano l’interesse pubblico per il caso. L’incontro assume particolare rilevanza considerando che Ermanno Cappa non aveva mai rilasciato dichiarazioni pubbliche approfondite sulla vicenda che ha coinvolto la famiglia dal 2007, mantenendo un profilo discreto nonostante la notorietà acquisita dalle figlie gemelle nel panorama mediatico italiano.

La presenza di Corona in piazza Gae Aulenti non rappresenta un episodio isolato nella sua campagna di indagini parallele sul delitto di Garlasco. L’ex re dei paparazzi ha recentemente pubblicato sul profilo Instagram di “Falsissimo” un video che lo ritrae mentre rincorre Stefania Cappa per le strade di Milano, una delle gemelle che oggi lavora come avvocata specializzata in diritto sportivo nello studio di famiglia. Questo inseguimento, documentato e diffuso come anticipazione della nuova puntata del suo format, fa parte di una strategia comunicativa più ampia con cui Corona sostiene di aver “intervistato tutti i protagonisti” del caso, inclusi Andrea Sempio, attuale indagato dalla Procura di Pavia, e testimoni chiave che secondo le sue affermazioni lo avrebbero aiutato a “ricostruire il vero movente dell’omicidio di Chiara Poggi”.

Le gemelle Cappa, Stefania e Paola, oggi quarantunenni, non sono mai state indagate per l’omicidio della cugina, ma la loro presenza nella narrazione mediatica del caso rimane significativa. Stefania, dopo la laurea in legge, ha seguito le orme paterne specializzandosi in diritto penale societario e sportivo, mentre ha sposato Emanuele Arioldi, figlio di Annina Rizzoli della storica famiglia di editori e di Roberto Arioldi, campione di equitazione. Paola, invece, ha intrapreso una carriera come food blogger e fotografa di cibo, dividendo la sua vita tra Milano e Ibiza, e secondo le ricostruzioni dell’epoca soffriva di disturbi del comportamento alimentare.

Il rapporto tra le famiglie Poggi e Cappa emerge dalle ricostruzioni giornalistiche come complesso e caratterizzato da frequentazioni limitate alle festività tradizionali. Giuseppe Poggi, padre di Chiara e operaio sposato con Rita Preda, è fratello di Rosa Maria Assunta, moglie di Ermanno Cappa, stabilendo un legame di parentela diretto tra le due famiglie. Tuttavia, diverse testimonianze raccolte durante le indagini originali suggerivano che i rapporti tra Chiara e le cugine fossero “ridotti al minimo” e che le gemelle “normalmente non frequentavano Chiara”, con un avvicinamento registrato solo nell’ultimo periodo prima del delitto, presumibilmente in relazione ai problemi di salute di Paola.

L’interesse di Corona per la famiglia Cappa si inserisce in un contesto più ampio di riapertura delle indagini da parte della Procura di Pavia, che ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio dopo aver riscontrato tracce del suo DNA sotto le unghie di Chiara Poggi. Sempio, amico del fratello della vittima, era stato interrogato già nelle indagini originali, ma il suo materiale genetico era stato ritenuto non rilevante all’epoca. Le nuove tecnologie investigative e i progressi nelle analisi forensi hanno permesso agli inquirenti di riconsiderare elementi precedentemente trascurati, riaccendendo l’interesse pubblico per un caso che aveva già visto la condanna definitiva di Alberto Stasi a sedici anni di reclusione.

La strategia comunicativa di Corona ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo legale, con gli avvocati di Stasi e Sempio che hanno invitato alla prudenza e al rispetto per le persone coinvolte, auspicando “un ridimensionamento dell’esposizione mediatica” e dichiarando che “serve calma, e che l’attenzione attorno a questa dolorosa vicenda si attenui”. L’avvocata Angela Taccia, legale di Sempio, ha denunciato comportamenti persecutori da parte di Corona, riferendo che il suo assistito sarebbe stato “braccato” e costretto a nascondersi in uno sgabuzzino del negozio dove lavora come commesso dopo l’irruzione dell’ex fotografo.