Gaza, Meloni: “Israele si fermi subito, la sua risposta ha assunto contorni inaccettabili”

La premier interviene sulla crisi in Medio Oriente e definisce «inaccettabile» la risposta israeliana nell’attuale conflitto a Gaza. Le dichiarazioni pronunciate durante l’evento ‘Il Giorno della Verità’ a Roma.

«Ha assunto contorni inaccettabili la risposta di Israele che deve fermarsi immediatamente, tutelando la popolazione civile». Con queste parole nette e inequivocabili, pronunciate durante la seconda edizione de «Il giorno de La Verità» a Palazzo Brancaccio a Roma, la premier Giorgia Meloni ha espresso la posizione del governo italiano sull’attuale situazione in Medio Oriente, segnando un inasprimento dei toni nei confronti dello Stato ebraico rispetto alle precedenti dichiarazioni ufficiali.

La dichiarazione della presidente del Consiglio rappresenta un significativo cambio di passo nella retorica diplomatica italiana sulla questione mediorientale, riflettendo la crescente preoccupazione internazionale per l’escalation del conflitto e l’aumento esponenziale delle vittime civili nella Striscia di Gaza. La guerra, giunta ormai al 608° giorno, continua a mietere vittime tra la popolazione palestinese, con numerosi raid israeliani che hanno colpito anche centri di distribuzione degli aiuti umanitari e rifugi per sfollati.

Dal palco dell’evento organizzato dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, Meloni ha voluto ribadire la posizione dell’Italia rispetto a un conflitto che sta assumendo dimensioni umanitarie catastrofiche, come evidenziato dalle recenti notizie provenienti dalla Striscia. Solo nelle ultime ore, secondo quanto riportato dalla protezione civile della Striscia sotto il controllo di Hamas, dodici persone avrebbero perso la vita in un nuovo attacco israeliano che ha colpito una tenda di sfollati a ovest di Khan Younis.

Le parole della premier italiana si inseriscono in un contesto internazionale sempre più critico verso le azioni militari israeliane a Gaza. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha recentemente dichiarato che Londra sta valutando sanzioni contro Israele in accordo con gli alleati, definendo le azioni dello Stato ebraico «spaventose, controproducenti e intollerabili». Anche il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha usato toni molto duri, accusando Israele di compiere un «genocidio premeditato» a Gaza.

Non è la prima volta che Meloni chiede a Israele di rispettare il diritto internazionale e tutelare la popolazione civile. Già lo scorso settembre, intervenendo all’assemblea generale dell’ONU, la premier aveva affermato: «Come affermiamo il diritto dello Stato di Israele a difendersi da attacchi esterni come quello orribile del 7 ottobre scorso, ma allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale tutelando la popolazione civile anch’essa in gran parte vittima di Hamas e delle sue scelte distruttive». In quell’occasione, Meloni aveva anche sostenuto «il diritto del Popolo palestinese ad avere un proprio stato», sottolineando però la necessità che i palestinesi lo affidassero «a una leadership ispirata al dialogo».

La posizione dell’Italia, in linea con quanto dichiarato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, continua a promuovere la pace come principio cardine del diritto internazionale. Come ricordato dallo stesso Capo dello Stato, «la Repubblica Italiana è impegnata a promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi cittadini, come recita l’art. 3 del Trattato UE al quale aderiamo». Un impegno che si traduce nella ricerca costante di una soluzione diplomatica che possa porre fine al conflitto.

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi in modo drammatico. Secondo le fonti citate da Sky TG24, dall’ottobre 2023 a oggi sono stati uccisi o gravemente feriti oltre 50.000 bambini. Dalla fine del cessate il fuoco, avvenuta il 18 marzo scorso, nella Striscia sono stati uccisi 1.309 bambini e altri 3.738 feriti. Si stima che circa un bambino su 20 a Gaza sia stato ucciso o ferito. Quasi mezzo milione di persone sono sull’orlo della fame e nei prossimi 10 mesi 71.000 bambini e 17.000 madri soffriranno di malnutrizione acuta.

Rispetto ai governi precedenti, l’esecutivo guidato da Meloni ha progressivamente irrigidito la propria posizione nei confronti di Israele, pur mantenendo un atteggiamento equilibrato che riconosce sia il diritto di Israele a difendersi sia la necessità di proteggere i civili palestinesi. Durante un question time alla Camera lo scorso maggio, la premier aveva definito la situazione umanitaria a Gaza «sempre più drammatica e ingiustificabile», pur ricordando che «non è stato Israele a iniziare le ostilità».

Le dichiarazioni di Meloni riflettono anche la posizione dell’Unione Europea, che continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo, il rilascio degli ostaggi e l’accesso senza ostacoli degli aiuti umanitari. La scorsa settimana, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha votato una risoluzione che chiedeva proprio l’immediato cessate il fuoco permanente nel conflitto tra Israele e Hamas, ma questa è stata bocciata a causa del veto degli Stati Uniti.

Nel frattempo, la comunità internazionale continua a dividersi sulle misure da adottare. Mentre alcuni paesi, come il Regno Unito e la Francia, valutano l’imposizione di sanzioni contro Israele, altri, come la Germania, mantengono una posizione più cauta. Il ministro degli esteri tedesco Johann Wadephul ha recentemente dichiarato che riconoscere ora lo Stato di Palestina «sarebbe un segnale sbagliato», pur riconoscendo che la soluzione dei due Stati rimane «l’unica prospettiva realistica».

La dichiarazione di Meloni, pronunciata durante un evento dedicato principalmente a tematiche di politica interna, mostra come la crisi in Medio Oriente rimanga una priorità nell’agenda politica italiana ed europea. In un momento in cui il conflitto rischia di estendersi all’intera regione, coinvolgendo Libano, Siria, Iran e Yemen, il governo italiano ribadisce la necessità di una soluzione diplomatica che possa garantire sicurezza a tutti i popoli coinvolti.

Alessandra Sardoni, analizzando la posizione del governo italiano, ha recentemente definito Meloni una «funambola» sulla questione di Gaza, suggerendo che la premier stia cercando di calibrare attentamente le proprie dichiarazioni, anche in considerazione delle possibili future politiche dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti. Una posizione complessa, quella italiana, che cerca di mantenere l’equilibrio tra le diverse sensibilità presenti nella maggioranza di governo e le pressioni internazionali.

Con le sue recenti dichiarazioni, Meloni si allinea quindi alla crescente preoccupazione internazionale per la situazione a Gaza, ribadendo la necessità di proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale. Un messaggio chiaro che sottolinea come, pur riconoscendo il diritto di Israele a difendersi, la comunità internazionale non possa accettare una risposta militare che continui a causare sofferenze a una popolazione civile già duramente provata da oltre un anno e mezzo di conflitto.