È morto Gianfranco Butinar, storico imitatore della Gialappa’s: aveva 51 anni

Gianfranco Butinar, celebre imitatore romano collaboratore della Gialappa’s Band, è morto improvvisamente a 51 anni per infarto mentre era in casa con la moglie.
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Un malore improvviso ha stroncato nella notte tra il 5 e il 6 giugno Gianfranco Butinar, attore, comico e imitatore romano che con la sua straordinaria capacità di riprodurre voci e personaggi celebri aveva conquistato il pubblico italiano attraverso decenni di collaborazioni televisive e radiofoniche

L’artista cinquantunenne è stato colpito da infarto mentre si trovava sul divano di casa insieme alla moglie, spegnendosi così una delle voci più riconoscibili del panorama dell’imitazione italiana. La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dalla pagina Facebook di “Sport In Oro – La domenica sportiva dei dilettanti”, emittente con cui Butinar collaborava da anni come ospite della trasmissione “Il Tribunale delle Romane”.

Nato a Roma il 13 novembre 1973, Butinar aveva iniziato la sua carriera artistica giovanissimo, debuttando nel 1991 con la prima serata a percentuale in un locale romano quando aveva appena diciotto anni. Il talento per l’imitazione si era manifestato già durante l’infanzia, quando a sei-sette anni faceva il giro delle classi imitando le maestre, sviluppando progressivamente quella che sarebbe diventata la sua cifra distintiva: la capacità di catturare non solo le voci, ma anche i tic, le cadenze e persino i silenzi dei personaggi interpretati.

Il percorso professionale di Butinar si è sviluppato attraverso molteplici canali espressivi, dalla radio alla televisione, dal teatro al cinema, costruendo un repertorio di oltre cento personaggi che spaziavano dal mondo del calcio a quello della musica, dalla politica allo spettacolo. La sua carriera radiofonica ha preso il via nel 1994, con il debutto televisivo l’anno successivo in “Beato tra le donne” condotto da Paolo Bonolis, seguito da collaborazioni in programmi come “Sotto a Chi tocca” e “Tai Tanic”.

Dal 1998 al 2003 ha collaborato stabilmente con Radio Radio, venendo eletto “personaggio radiofonico romano” per l’anno 2000/2001, riconoscimento che testimoniava la sua crescente popolarità nel panorama radiofonico capitolino. Tuttavia, la svolta decisiva della sua carriera è arrivata con la collaborazione con la Gialappa’s Band, iniziata nel 2002 con la partecipazione a “Rai dire gol” in occasione dei Mondiali di calcio. Questa partnership si è poi estesa a programmi come “Mai deejay gol” su Radio Deejay, “Noi dire gol” su RTL 102.5 e “Rai dire Europei”, dove interpretava personaggi diventati iconici come Bruno Pizzul, Francesco Totti, Fabio Capello e Maurizio Costanzo.

Particolarmente significativa è stata la sua collaborazione televisiva con Piero Chiambretti, iniziata nel 2010 e proseguita attraverso programmi come “Chiambretti ore 10” su Rai Radio 2 e “Tiki Taka – La repubblica del pallone” su Italia 1, dove dal 2020 era ospite fisso ogni lunedì. Chiambretti, contattato dopo la notizia della morte, lo ha ricordato come “un grandissimo talento, una voce 100 voci, meraviglioso”, sottolineando il suo “amore per Califano” e la capacità di imitarlo “benissimo”.

Tra tutti i personaggi del suo vasto repertorio, quello che più di ogni altro ha segnato la carriera artistica e umana di Butinar è stato Franco Califano, con cui aveva sviluppato un rapporto che andava ben oltre la semplice imitazione professionale. “Io ho vissuto Califano per 22 anni ed è stato il mio padre artistico, un fratello maggiore, una persona di famiglia che mi ha dato tantissimo”, aveva dichiarato l’artista in una passata intervista, descrivendo un legame che aveva influenzato profondamente la sua formazione artistica. Questo rapporto speciale si è concretizzato nel 2014 quando Butinar ha interpretato il “Califfo” nel film biografico “Non escludo il ritorno” diretto da Stefano Calvagna, un’esperienza che aveva definito “un omaggio al mio mentore”.

La passione per Califano si estendeva anche al teatro, dove Butinar aveva portato in scena spettacoli come “80 Nostalgia di Califano” e “Arte d’identità”, quest’ultimo rappresentato al Teatro Brancaccio di Roma nel dicembre 2022. Gli spettacoli teatrali rappresentavano per l’artista un momento di sintesi creativa, dove poteva alternare “imperdibili aneddoti e improbabili duetti” con i suoi cavalli di battaglia delle voci dello sport, della musica e dello spettacolo, accompagnato da musicisti di livello internazionale.

Accanto a Califano, il repertorio di Butinar includeva imitazioni diventate leggendarie nel mondo dello sport, in particolare quelle legate al calcio: da Bruno Pizzul a Rino Tommasi, da Francesco Totti a Fabio Capello, da Luciano Spalletti a Antonio Cassano, personaggi che riusciva a rendere con una precisione tale da catturare non solo la voce ma l’intera personalità. Collaborava regolarmente con “Calciomercato – L’Originale” su Sky Sport e aveva partecipato a numerose trasmissioni televisive, portando la sua inconfondibile ironia anche in programmi come “Speciale Calciomercato”.

L’attività di Butinar non si limitava all’imitazione, ma si estendeva anche alla scrittura, avendo pubblicato diversi libri tra cui “La solitudine fatta animale” (1997), “Io e il resto” (2001), “Presente e Imperfetto” (2007) e “Arte d’identità” (2013), da cui aveva preso il nome il suo spettacolo teatrale. Dal 2018 conduceva la trasmissione “Teste di Calcio” sulla neo-nata emittente radiofonica RMC Sport Network insieme a Marco Baldini e il Trio d’Italia, dimostrando una versatilità che lo rendeva adatto tanto all’interpretazione quanto alla conduzione.

La notizia della sua morte ha scosso profondamente il mondo dello spettacolo e dello sport, con numerosi messaggi di cordoglio che testimoniano l’affetto e la stima di cui godeva nel settore. Ivan Zazzaroni, che lo conosceva da vent’anni, lo ha descritto come “molto bravo e molto generoso”, definendo “scioccante” la notizia della sua scomparsa a soli 51 anni. Anche l’account ufficiale della famiglia Califano lo ha ricordato con un messaggio toccante: “Il nostro amico Gianfranco Butinar ci ha lasciato stanotte… Ciao Buty, salutaci il maestro”.

L’ultima esibizione pubblica di Butinar risale al 1° giugno, quando si era esibito in un locale romano, mentre l’ultima apparizione televisiva era avvenuta domenica scorsa. I funerali dell’artista si terranno sabato 7 giugno alle ore 15 presso la Parrocchia Santa Maria Regina Pacis di Ostia, dove amici, colleghi e ammiratori potranno rendere l’ultimo omaggio a un artista che ha saputo trasformare l’imitazione in arte, regalando sorrisi e momenti indimenticabili a generazioni di spettatori.