Alessandro Borghese, “Il futuro della cucina? Più insetti. Ne mangiamo già mezzo chilo all’anno senza saperlo”

Durante gli Sky Inclusion Days di Milano, Alessandro Borghese ha rivelato che consumiamo inconsapevolmente mezzo chilo di insetti all’anno e si è dichiarato favorevole al loro utilizzo consapevole in cucina come alternativa sostenibile alla carne coltivata.
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La provocazione di Alessandro Borghese sugli insetti in cucina ha scosso il pubblico presente agli Sky Inclusion Days, tenutosi al Teatro Dal Verme di Milano tra il 3 e il 6 giugno 2025. Durante il panel “La cucina è un palcoscenico: 4 Ristoranti per scoprire l’Italia”, lo chef e conduttore televisivo ha rilasciato dichiarazioni destinate a far discutere, sostenendo che tutti consumiamo inconsapevolmente circa mezzo chilo di insetti ogni anno attraverso alimenti di uso quotidiano come caffè, cacao, pasta e riso.

La rivelazione dello chef, che ha costruito la sua carriera televisiva esplorando le tradizioni culinarie regionali italiane attraverso il format di successo “4 Ristoranti”, rappresenta una svolta inaspettata nella sua visione gastronomica. Borghese ha spiegato con precisione scientifica come gli insetti finiscano inevitabilmente nei processi di lavorazione industriale degli alimenti: “Dal caffè, al cacao, al grano della pasta, al riso quando vengono processati, all’interno del processo qualche insetto ci finisce. Ingeriamo sicuramente qualche insetto, come i motociclisti che stanno a bocca aperta col casco d’estate”. Questa affermazione trova riscontro nelle normative europee e americane, che stabiliscono limiti tollerati per frammenti di insetti all’interno degli alimenti processati, confermando la veridicità scientifica delle dichiarazioni del conduttore.

La posizione di Borghese si distingue nettamente quando confronta le due principali alternative proteiche del futuro: la carne coltivata in laboratorio e gli insetti. “Sono meno per la carne coltivata e più per gli insetti“, ha dichiarato senza mezzi termini, delineando una visione precisa del futuro alimentare. Lo chef ha motivato questa preferenza con considerazioni culturali e pratiche, sottolineando come “il futuro in cucina ci riserverà anche gli insetti” e specificando che si tratta di “una questione di cultura”, dato che “gli insetti vengono mangiati in moltissime culture gastronomiche”. Questa apertura verso l’entomofagia rappresenta una posizione progressista per un rappresentante della cucina italiana tradizionale, storicamente legata a ingredienti e preparazioni consolidate nel tempo.

Il timing delle dichiarazioni di Borghese non appare casuale, considerando l’evoluzione del dibattito sulla sostenibilità alimentare e l’impatto ambientale dell’industria agroalimentare. Gli insetti rappresentano infatti una fonte proteica caratterizzata da bassissime emissioni di gas serra, ridotto consumo di acqua e terra per l’allevamento, oltre a offrire un’elevata resa nutritiva. Già in diverse parti del mondo, con oltre due miliardi di persone che includono regolarmente insetti nella propria dieta, questa pratica alimentare non costituisce una novità ma una consolidata tradizione. In Italia, tuttavia, l’entomofagia rimane ancora marginale, nonostante l’autorizzazione europea al commercio di alcuni prodotti a base di farine di insetti.

Durante l’intervento milanese, lo chef ha anche fornito consigli pratici per chi aspira a intraprendere la carriera culinaria, ribadendo l’importanza della passione e dell’impegno concreto: “La cucina è unicamente passione, perché è un lavoro faticoso. Non ci sono scorciatoie, non c’è ChatGpt in cucina… niente carbonara fatta col computer”. Questa dichiarazione sottolinea il suo approccio tradizionale al mestiere del cuoco, contrapponendo la concretezza artigianale all’automazione tecnologica che sta interessando molti settori produttivi. Borghese ha inoltre confermato la sua visione della cucina come arte manuale e territorio di espressione umana, resistente alle invasioni dell’intelligenza artificiale.

Le considerazioni gastronomiche di Borghese si inseriscono in un momento particolarmente significativo per la sua carriera professionale. Il suo ristorante “AB – Il lusso della semplicità” di Venezia è stato recentemente inserito nella Guida MICHELIN Italia 2025, rappresentando un traguardo prestigioso per lo chef che solo un anno fa dichiarava di non essere “mai entrato nel circuito” Michelin. Questo riconoscimento conferma l’autorevolezza delle sue posizioni nel panorama della ristorazione italiana, rendendo ancora più significative le sue previsioni sul futuro alimentare del Paese.

Il conduttore di “4 Ristoranti” ha anche tracciato un bilancio della ricchezza gastronomica italiana, forte della sua esperienza diretta maturata attraverso oltre 100.000 chilometri percorsi e più di 480 ristoranti visitati. “Abbiamo una cucina regionale che è la più vasta del mondo, forse solo quella cinese ci sta dietro”, ha affermato con orgoglio, evidenziando come l’Italia mantenga una posizione di primato nella diversità culinaria globale. La sua osservazione sociologica sulle abitudini alimentari nazionali – “Siamo l’unico Paese al mondo che finisce il pranzo, magari pantagruelico, e chiede: ‘che mangiamo per cena?'” – fotografa efficacemente il rapporto peculiare degli italiani con il cibo.

Le dichiarazioni di Borghese si inseriscono in un dibattito più ampio che coinvolge nutrizionisti, ambientalisti e policy maker europei. L’Unione Europea ha già autorizzato la commercializzazione di alcuni prodotti a base di insetti, mentre diverse startup italiane hanno iniziato a produrre alimenti innovativi come chips e biscotti a base di farine di grilli. Il settore della pasticceria ha visto esperimenti come il PanCriCri, un panettone realizzato con farina di grilli presentato al Campionato del Mondo del Panettone di Napoli nel 2024, dimostrando come l’innovazione stia gradualmente penetrando anche nelle tradizioni più consolidate.

L’evento Sky Inclusion Days ha rappresentato un’occasione di confronto su temi di sostenibilità e inclusione, con la partecipazione di Antonella d’Errico, Executive Vice President Content di Sky Italia, che ha sottolineato come “4 Ristoranti oltre a essere un fenomeno culturale, è diventato parte del racconto televisivo italiano” e abbia “dato una spinta propulsiva alla ristorazione locale”. Il format televisivo condotto da Borghese ha infatti contribuito significativamente alla valorizzazione del patrimonio gastronomico territoriale, rendendo le sue previsioni sul futuro alimentare particolarmente influenti nel dibattito pubblico nazionale.