Gli Stati Uniti confermano: “Khaby Lame è stato arrestato ed ora ha lasciato il paese”. Ecco cos’è successo

L’ICE conferma l’arresto del tiktoker italiano Khaby Lame a Las Vegas per violazione del visto, con immediata partenza volontaria concessa dalle autorità.

L’agenzia federale Immigration and Customs Enforcement degli Stati Uniti ha confermato ufficialmente l’arresto del celebre tiktoker italiano Khabane Serigne Lame, noto come Khaby Lame, avvenuto venerdì 6 giugno presso l’aeroporto internazionale Harry Reid di Las Vegas, Nevada, per violazioni delle normative sull’immigrazione.

Secondo la dichiarazione rilasciata dall’ICE al Men’s Journal, il venticinquenne influencer di cittadinanza italiana è stato fermato per aver superato i termini del visto di ingresso negli Stati Uniti. L’agenzia ha specificato che Lame era entrato nel territorio statunitense lo scorso 30 aprile, rimanendo oltre i limiti temporali consentiti dal suo permesso di soggiorno. La vicenda si è conclusa rapidamente con la concessione della partenza volontaria, opzione che l’influencer ha immediatamente accettato, lasciando il paese nella stessa giornata del fermo.

La notizia dell’arresto era inizialmente circolata sui social media attraverso i post dell’attivista conservatore Bo Loudon, diciottenne amico di Barron Trump, che aveva rivendicato di aver personalmente segnalato Lame alle autorità competenti come “immigrato illegale”. Loudon aveva pubblicato su X degli screenshot presumibilmente tratti dal sistema di localizzazione detenuti dell’ICE, affermando che il tiktoker fosse detenuto presso il centro di Henderson in Nevada. Le affermazioni dell’attivista avevano inizialmente suscitato dubbi sulla loro veridicità, poiché il nome di Lame non risultava nei registri pubblici dell’immigrazione e l’influencer continuava a pubblicare contenuti sui propri profili social.

La confusione iniziale era stata alimentata dal fatto che Khaby Lame mantiene regolarmente la propria presenza online, pubblicando storie su Instagram e contenuti su TikTok anche durante le ore in cui circolavano le voci dell’arresto. Questo aspetto aveva fatto sorgere interrogativi sulla veridicità delle affermazioni di Loudon, che nel frattempo aveva continuato a pubblicare post definendo Lame un “tiktoker di estrema sinistra” e accusandolo di evasione fiscale. La mancanza di riscontri nei database pubblici dell’ICE aveva ulteriormente alimentato i dubbi sulla notizia.

L’intervento dell’ICE rappresenta un caso significativo nell’ambito delle politiche migratorie dell’amministrazione Trump, che ha intensificato i controlli sui visti e le violazioni delle normative sull’immigrazione. L’agenzia federale, particolarmente attiva nel controllo delle violazioni amministrative legate ai permessi di soggiorno, ha gestito il caso con la concessione della partenza volontaria, opzione che permette ai soggetti fermati di evitare procedure più complesse qualora accettino di lasciare immediatamente il territorio nazionale.

Khabane Serigne Lame, nato a Dakar nel marzo del 2000 e trasferitosi in Italia all’età di un anno, ha ottenuto la cittadinanza italiana nell’agosto del 2022 attraverso il giuramento presso il comune di Chivasso, in provincia di Torino, dove è cresciuto. L’influencer è diventato il tiktoker più seguito al mondo con oltre 162 milioni di follower, conquistando la fama internazionale durante la pandemia di Covid-19 grazie ai suoi video muti in cui ironizza sui cosiddetti “life hack” troppo complicati, proponendo soluzioni semplici con la sua caratteristica gestualità.

La carriera di Lame ha raggiunto vette internazionali con collaborazioni con celebrità di Hollywood come Robert Downey Jr., Matt Damon e Tom Cruise, oltre a partnership commerciali con brand globali come Hugo Boss e State Farm. Nel 2022 è stato inserito nelle prestigiose classifiche “40 Under 40” di Fortune e “30 Under 30” di Forbes, consolidando la sua posizione di influencer di rilevanza mondiale. La sua presenza nel panorama dell’intrattenimento digitale lo ha portato anche a ricoprire il ruolo di giurato nel talent show “Italia’s Got Talent” trasmesso su Disney+.

La vicenda solleva questioni complesse riguardo alla gestione dei visti per personalità del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento digitale che si muovono frequentemente tra diversi paesi per impegni professionali. Il caso di Lame evidenzia come anche figure pubbliche di rilievo internazionale non siano esenti dai controlli delle autorità migratorie statunitensi, che applicano rigorosamente le normative sui permessi di soggiorno indipendentemente dalla notorietà dei soggetti coinvolti.

L’episodio rappresenta un precedente significativo nell’applicazione delle politiche migratorie dell’amministrazione Trump nei confronti di celebrità internazionali. La rapidità con cui è stata gestita la situazione, con la concessione immediata della partenza volontaria, dimostra la volontà delle autorità di evitare casi mediatici prolungati mantenendo tuttavia la fermezza nell’applicazione delle normative. Il tiktoker, che non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto, ha continuato la propria attività sui social media senza fare riferimento diretto all’episodio.

Il caso ha attirato l’attenzione anche per il ruolo dei social media nella diffusione di notizie non verificate, evidenziando come affermazioni inizialmente prive di conferme ufficiali possano rapidamente diventare virali. La vicenda di Loudon, che ha rivendicato di aver personalmente innescato l’intervento delle autorità, solleva interrogativi sui meccanismi di segnalazione e sulla responsabilità degli utenti social nella diffusione di informazioni riguardanti questioni legali e amministrative.