L’Extreme Forecast Index del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Raggio ha superato la soglia critica di 0.8, segnalando l’arrivo di una delle ondate di caldo più anomale e intense degli ultimi anni su gran parte del territorio italiano, con particolare focus sulle regioni del Centro-Nord per la giornata di sabato 14 giugno. Questo indice rappresenta uno strumento fondamentale utilizzato dai meteorologi per identificare eventi atmosferici che si discostano significativamente dalle condizioni climatiche tipiche del periodo, misurando la differenza tra le previsioni dell’ensemble prediction system e la climatologia del modello stesso.
Secondo la metodologia scientifica dell’ECMWF, l’Extreme Forecast Index viene calcolato confrontando la proporzione dei membri dell’ensemble prediction system che si collocano al di sotto del quantile p della registrazione climatica derivata dal modello stesso. Quando le previsioni della distribuzione di probabilità concordano con la distribuzione climatica del modello, l’EFI assume valore zero, mentre nel caso in cui tutti i membri prevedano valori superiori al massimo assoluto nella climatologia del modello, l’EFI raggiunge il valore di +1. L’esperienza scientifica consolidata suggerisce che valori dell’EFI compresi tra 0.5 e 0.8 possono essere generalmente considerati come indicatori di condizioni meteorologiche “insolite”, mentre valori superiori a 0.8 segnalano tipicamente situazioni di tempo “molto insolito” o estremo.

La configurazione atmosferica attuale presenta caratteristiche eccezionali per il periodo, con l’Anticiclone Africano che si sta rafforzando in modo decisivo a partire da mercoledì 11 giugno, spingendo da ovest verso la Penisola italiana e determinando una nuova intensificazione del caldo che coinvolgerà pienamente tutto il territorio nazionale. L’aria calda tornerà ad affluire in modo deciso, creando una situazione di stasi atmosferica caratterizzata dall’assenza di ventilazione, dall’accumulo di calore nei bassi strati e dalla presenza sempre più diffusa di notti tropicali. Le elaborazioni modellistiche più recenti dei principali centri di calcolo internazionali, tra cui ECMWF e GFS, convergono verso la conferma di una lunga fase calda e stabile almeno fino a sabato 14 giugno, senza rotture significative del campo anticiclonico.
La giornata di sabato 14 giugno rappresenterà l’apice di questa ondata di calore eccezionale, con il promontorio di alta pressione subtropicale che dominerà l’atmosfera italiana senza accennare a indebolirsi. Le temperature massime si manterranno su valori compresi tra i 36 e i 39 gradi centigradi, ma ciò che peggiorerà significativamente la percezione sarà l’umidità crescente nei bassi strati, effetto diretto della persistenza del promontorio nordafricano sul bacino del Mediterraneo. La massa d’aria ferma e compressa porterà con sé condizioni da clima subtropicale, dove anche la minima attività fisica comporterà sudorazione continua e disagio diffuso per la popolazione.
Le regioni del Centro-Nord saranno particolarmente coinvolte da questa fase di caldo africano, che avrà un impatto notevole anche sulle aree settentrionali che fino a questo momento erano rimaste in posizione più periferica rispetto alle precedenti ondate di calore. L’anticiclone si slancerà in direzione dell’Europa centro-settentrionale, portando con sé anomalie termiche estese che interesseranno in modo significativo Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia, con valori che raggiungeranno i 36-37 gradi centigradi. Nelle città più grandi, dove il fenomeno dell’isola di calore urbana si manifesta con maggiore intensità, le temperature minime notturne inizieranno a mantenersi stabilmente oltre i 20 gradi, trasformando le notti in momenti critici per il benessere fisico e il riposo della popolazione.
L’Emilia Romagna, la Toscana interna, il Lazio e la Campania registreranno temperature massime che supereranno nuovamente i 35 gradi centigradi, mentre al Sud Italia si resterà vicini ai picchi già toccati nel weekend precedente. Le aree interne della Sardegna, della Basilicata, della Calabria e della Sicilia potrebbero superare i 40 gradi centigradi, confermando la particolare intensità di questa ondata di calore che si caratterizza per la sua estensione geografica e la sua persistenza temporale. La combinazione tra alte temperature e umidità porterà a condizioni di afa intensa e notti tropicali, con un disagio termico che crescerà giorno dopo giorno in assenza di ricambi d’aria e con una ventilazione praticamente nulla.
Gli esperti meteorologi confermano che questa fase di caldo estremo si inserisce in un contesto climatico più ampio che ha caratterizzato l’inizio dell’estate 2025, con l’anticiclone africano che ha assunto un ruolo dominante sul bacino del Mediterraneo fin dai primi giorni di giugno. Le proiezioni stagionali indicano un’anomalia termica significativa, con l’Extreme Forecast Index che ha già segnalato valori tra 0.7 e 0.8 per le precedenti fasi calde, indicando un’anomalia termica molto significativa e potenzialmente da record. La persistenza di queste condizioni atmosferiche eccezionali rappresenta una conferma delle tendenze climatiche osservate negli ultimi anni, caratterizzate da eventi estremi sempre più frequenti e intensi.
L’analisi dei precedenti storici mostra come eventi simili abbiano già interessato il territorio italiano, come documentato durante l’ondata di calore del 19-24 agosto 2023 che aveva interessato il Piemonte con temperature superiori di circa 5-6 gradi centigradi rispetto alla norma del periodo 1991-2020. In quell’occasione, l’indice EFI per la temperatura a 2 metri aveva mostrato l’anomalia delle temperature rispetto alla climatologia del modello, evidenziando l’estensione dell’ondata di calore che aveva interessato il nordovest italiano, il sud della Francia e la Penisola Iberica. Durante quell’evento estremo, il termometro di Capanna Margherita a 4554 metri di quota aveva registrato valori sempre superiori a 0 gradi centigradi nella notte tra il 21 e il 22 agosto 2023, con una temperatura minima di 1,1 gradi centigradi.
La situazione meteorologica attuale presenta caratteristiche che potrebbero estendersi oltre la giornata di sabato 14 giugno, con le giornate comprese tra sabato 14 e martedì 17 giugno che vedranno il caldo raggiungere il suo culmine. La combinazione tra temperature elevate e umidità relativa renderà l’aria quasi insostenibile, con sensazioni termiche ben superiori ai valori reali del termometro. Le condizioni saranno più difficili da sopportare nei grandi centri urbani, nelle pianure interne e lungo le fasce costiere, dove l’assenza di ventilazione amplificherà il disagio per la popolazione. L’elevata pressione atmosferica impedirà lo sviluppo di temporali diffusi, limitando eventuali fenomeni di instabilità alle zone alpine, dove si tratterà comunque solo di brevi fenomeni convettivi pomeridiani. Resta da comprendere quanto potrà durare questa fase così calda, con alcune simulazioni che intravedono un possibile cambiamento del pattern atmosferico attorno alla metà del mese, anche se la tendenza non è ancora affidabile e le ultime elaborazioni del Centro Meteo Europeo propendono per una persistenza dell’anticiclone africano con un suo ulteriore rafforzamento.