Meteo Europa, Spanish Plume in arrivo: ondate di calore estreme e temporali devastanti tra il 12 e 15 giugno

L’Europa affronta lo Spanish Plume tra 12-15 giugno 2025: temperature fino a 45°C in Spagna, temporali violenti con grandine gigante e rischio tornado tra Francia, Germania e Benelux.

L’Europa si prepara ad affrontare una delle configurazioni meteorologiche più pericolose e spettacolari dell’estate 2025: lo Spanish Plume, un fenomeno atmosferico che combinerà temperature record con fenomeni temporaleschi di eccezionale violenza tra la seconda e la terza settimana di giugno. Secondo le analisi modellistiche più recenti, questa configurazione sinottica raggiungerà il suo apice critico tra mercoledì 12 e sabato 15 giugno, interessando un’area geografica vastissima che si estenderà dalla Penisola Iberica fino al Regno Unito, passando per Francia, Benelux e Germania centrale.

Cosa è lo Spanish Plume?

Lo Spanish Plume rappresenta una delle configurazioni meteorologiche più complesse e pericolose del panorama europeo, caratterizzato dall’interazione tra masse d’aria di origine completamente diversa. Il fenomeno si origina quando una potente massa d’aria calda e secca, proveniente dall’altopiano iberico o direttamente dal Sahara, viene sospinta verso il Nord Europa da correnti meridionali particolarmente intense. La pericolosità di questa configurazione risiede nel drammatico contrasto termico che si viene a creare quando l’aria rovente in risalita incontra masse d’aria più fresche in quota, tipicamente associate a perturbazioni atlantiche in avvicinamento da ovest.

La struttura verticale dell’atmosfera durante un episodio di Spanish Plume presenta caratteristiche uniche: uno strato di aria calda e secca si posiziona nella media troposfera, sovrastando una massa d’aria più umida nei bassi strati, separati da uno strato di inversione termica che inizialmente stabilizza l’atmosfera. Quando però l’energia termica accumulata al suolo diventa sufficiente a rompere questo “coperchio” atmosferico, si scatena un processo convettivo esplosivo che genera i fenomeni più violenti dell’intero spettro meteorologico europeo.

L’escalation termica: verso temperature da record in tutta Europa

Le previsioni per la fase iniziale dello Spanish Plume delineano uno scenario termico di eccezionale intensità, con la Penisola Iberica destinata a fungere da epicentro di un’ondata di calore che assumerà rapidamente dimensioni continentali. La Spagna registrerà le temperature più estreme, con valori massimi compresi tra 40°C e 45°C, particolarmente concentrate nelle regioni interne meridionali come l’Andalusia, dove città come Siviglia potrebbero toccare punte di 41-42°C. Il Portogallo non sarà da meno, con temperature previste tra 37 e 39 gradi nelle aree dell’entroterra, mentre le zone costiere beneficeranno di un parziale effetto mitigante del mare.

L’espansione verso nord di questa massa d’aria torrida interesserà progressivamente la Francia sud-occidentale, dove sono attesi valori compresi tra 38°C e 40°C, accompagnati da un’afa opprimente che renderà particolarmente difficili le condizioni di vita nelle aree urbane. Il fronte caldo proseguirà la sua marcia verso il Benelux e la Germania, dove le temperature oscilleranno tra 30°C e 35°C, valori che rappresentano anomalie termiche significative per il periodo e la latitudine. Anche il Regno Unito subirà l’impatto di questa ondata eccezionale, con temperature previste tra 28 e 34 gradi, particolarmente concentrate nell’Inghilterra sud-orientale, dove potrebbero essere stabiliti nuovi record locali per il mese di giugno.

Fenomeni convettivi estremi: supercelle e sistemi di mesoscala

Il contrasto termico generato dall’interazione tra la massa d’aria sahariana e le correnti più fresche atlantiche creerà le condizioni ideali per lo sviluppo di fenomeni convettivi di eccezionale violenza. Le supercelle temporalesche, considerate i sistemi convettivi più pericolosi dell’intero spettro meteorologico, rappresenteranno la minaccia principale durante la fase acuta dello Spanish Plume. Questi imponenti sistemi temporaleschi, caratterizzati dalla presenza di mesocicloni con correnti ascensionali rotanti che possono raggiungere velocità superiori ai 260-280 chilometri orari, si formeranno grazie all’intenso “wind shear” verticale generato dal contrasto tra le diverse masse d’aria.

I sistemi convettivi di mesoscala (MCS) rappresenteranno un’ulteriore componente di criticità, con la loro capacità di persistere per diverse ore e di estendersi su aree geografiche molto vaste. Secondo i dati climatologici europei, questi sistemi si formano tipicamente nel pomeriggio, intorno alle 15:00 ora solare locale, e si muovono generalmente verso est-nordest, mantenendo la loro intensità per periodi prolungati. La presenza delle catene montuose alpine e dei rilievi francesi fungerà da catalizzatore per l’intensificazione di questi fenomeni, creando zone di convergenza particolarmente favorevoli allo sviluppo convettivo.

Minacce idrogeologiche: grandine gigante e alluvioni lampo

La componente grandinigena dello Spanish Plume rappresenta una delle minacce più concrete e devastanti per l’Europa centrale e occidentale. Le intense correnti ascensionali generate dai sistemi convettivi favoriranno la formazione di chicchi di grandine di dimensioni eccezionali, con diametri che potranno superare i 5-6 centimetri, come già osservato in episodi recenti in Francia, dove grandinata record hanno colpito dipartimenti della Loira e del Rodano. Questi proiettili di ghiaccio, accelerati dalle correnti discensionali dei temporali, possono raggiungere velocità di impatto devastanti, causando danni ingenti a veicoli, strutture agricole, tetti e infrastrutture.

Il rischio di alluvioni lampo (flash flood) assume dimensioni particolarmente preoccupanti nelle aree urbane e nei bacini montani, dove la morfologia del territorio può amplificare gli effetti delle precipitazioni torrenziali. Le piogge associate ai sistemi convettivi di mesoscala possono facilmente superare i 70-90 millimetri in poche ore, con intensità orarie che possono raggiungere e superare i 45-50 millimetri, soglie critiche per il deflusso urbano e montano. L’esperienza degli eventi alluvionali che hanno colpito Germania e Belgio negli anni precedenti dimostra la devastante capacità distruttiva di questi fenomeni, che possono trasformare torrenti e fiumi secondari in veri e propri “bulldozer” d’acqua.

Rischio tornadico: fenomeni vorticosi tra Germania e Benelux

La configurazione atmosferica dello Spanish Plume presenta tutte le caratteristiche necessarie per la genesi di fenomeni tornadici, particolarmente nelle aree di confine tra Germania occidentale e Benelux. Il forte “wind shear” orizzontale e verticale, combinato con l’intenso riscaldamento diurno e la presenza di correnti ascensionali rotanti all’interno delle supercelle, crea le condizioni ideali per la formazione di mesocicloni e, nei casi più estremi, di vortici tornadici. Gli episodi storici documentano come la Germania, in particolare la regione della Renania Settentrionale-Vestfalia, sia particolarmente suscettibile a questi fenomeni durante configurazioni di Spanish Plume, con tornado che hanno raggiunto intensità significative e causato feriti e danni materiali considerevoli.

Le “downburst” o raffiche discendenti rappresentano un ulteriore elemento di pericolosità, con venti lineari che possono superare i 100-120 chilometri orari in uscita dai nuclei temporaleschi più intensi. Questi fenomeni, spesso confusi con i tornado per la loro capacità distruttiva, si manifestano come potenti colonne d’aria discendente che, una volta raggiunto il suolo, si espandono radialmente causando danni a 360 gradi intorno al punto di impatto.

Cronologia dell’evento: il picco critico tra 12 e 15 giugno

Le proiezioni modellistiche convergono nell’identificare il periodo compreso tra mercoledì 12 e sabato 15 giugno come la fase di massima criticità dell’episodio di Spanish Plume. Durante questa finestra temporale, l’Italia sperimenterà contemporaneamente la prima vera ondata di calore dell’estate 2025, con temperature che raggiungeranno i 35 gradi al Nord e punte di 41-42 gradi in Sardegna. Il sincronismo tra l’ondata di calore italiana e lo Spanish Plume europeo non è casuale, ma riflette la medesima configurazione sinottica di grande scala che vede l’anticiclone nordafricano estendersi su tutto il Mediterraneo occidentale e l’Europa meridionale.

Il Ministero della Salute italiano ha già diramato le prime allerte per ondate di calore, con codice arancione per Bolzano, Campobasso e Perugia, e codice giallo per Bologna, Brescia, Firenze, Milano, Roma e altre importanti città. Questa sincronizzazione degli eventi estremi su scala continentale rappresenta una delle caratteristiche più preoccupanti del cambiamento climatico in atto, con la “Nuova Estate Italiana” che ora conta 40-50 giorni di caldo intenso all’anno, rispetto ai 5-10 giorni del secolo scorso.