Proteste Usa, il Texas mobilita la Guardia nazionale

Il governatore texano Greg Abbott mobilita la Guardia Nazionale per contenere le proteste contro le deportazioni di massa di Trump, mentre 9.000 migranti, inclusi italiani, vengono trasferiti a Guantanamo.
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Il governatore repubblicano del Texas Greg Abbott ha annunciato l’invio della Guardia Nazionale nello Stato per far fronte alle crescenti proteste contro le politiche migratorie dell’amministrazione Trump. La decisione, comunicata attraverso i canali social del governatore, rappresenta un’escalation significativa nella gestione dell’ordine pubblico texano di fronte al dilagare delle manifestazioni che hanno avuto origine a Los Angeles e si sono estese rapidamente in tutto il territorio nazionale.

Abbott ha dichiarato su X che la Guardia Nazionale del Texas verrà dispiegata in diverse località dello Stato per garantire pace e ordine, precisando che mentre le proteste pacifiche sono legali, qualsiasi danno a persone o proprietà è illegale e porterà agli arresti. Il governatore ha sottolineato che la Guardia Nazionale utilizzerà “ogni strumento e strategia” per aiutare le forze dell’ordine a mantenere l’ordine pubblico.

La mobilitazione della Guardia Nazionale texana si inserisce nel contesto più ampio delle proteste scoppiate in seguito ai massicci raid dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ordinati dall’amministrazione Trump. Le manifestazioni, iniziate a Los Angeles dopo una serie di operazioni di arresto e deportazione, si sono rapidamente diffuse in altre città californiane come San Francisco e Santa Ana, per poi estendersi al Texas con cortei significativi ad Austin, Dallas, San Antonio e Houston.

Particolarmente significativa è la situazione a San Antonio, dove membri della Guardia Nazionale del Texas sono stati dispiegati in anticipo rispetto alle proteste previste per questa settimana. Il capo della polizia di San Antonio, William McManus, ha confermato che il governatore Abbott ha inviato i militari nella città, sebbene non siano stati forniti dettagli specifici sul dispiegamento. L’ufficio del governatore ha dichiarato che i soldati della Guardia Nazionale sono “in standby nelle aree dove sono pianificate manifestazioni di massa nel caso in cui siano necessari”.

Le proteste in Texas sono state innescate principalmente dalle azioni dell’ICE che ha arrestato migranti presso il tribunale dell’immigrazione immediatamente dopo la conclusione delle loro udienze, inclusi casi di una madre con il figlio arrestati subito dopo un’udienza sull’immigrazione. Gli agenti dell’ICE hanno inoltre effettuato arresti di lavoratori edili nel campus dell’Università del Texas a San Antonio.

Ad Austin, centinaia di manifestanti hanno partecipato a una marcia dal Campidoglio statale al J.J. Pickle Federal Building lunedì sera, organizzata dal capitolo locale del Partito per il Socialismo e la Liberazione. Mentre la manifestazione era inizialmente pacifica, la situazione è degenerata quando alcuni manifestanti hanno tentato di imbrattare con spray l’edificio federale, portando le forze dell’ordine a utilizzare gas lacrimogeni e spray al peperoncino. Quattro agenti di polizia sono rimasti feriti, tre colpiti da “pietre molto grandi” lanciate dai manifestanti.

Il dispiegamento della Guardia Nazionale in Texas avviene mentre l’amministrazione Trump ha intensificato drammaticamente la propria risposta alle proteste a Los Angeles, schierando 700 Marines in servizio attivo e oltre 4.000 membri della Guardia Nazionale. La presenza militare a Los Angeles supera ora quella combinata in Iraq e Siria, con circa 4.800 soldati schierati nella città californiana rispetto ai 2.500 nelle zone di guerra mediorientali.

Parallelamente alle proteste, l’amministrazione Trump ha annunciato l’imminente deportazione di 9.000 migranti nella prigione di massima sicurezza di Guantanamo. Secondo il Washington Post, tra i deportati ci sarebbero anche cittadini italiani, insieme a persone provenienti da Gran Bretagna, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina. Il Dipartimento di Stato americano ha rifiutato di rivelare l’identità dei migranti che saranno trasferiti a Guantanamo, precisando che la struttura non rappresenta “la destinazione finale” ma un centro di transito prima del rimpatrio.

La mobilitazione della Guardia Nazionale in Texas si inquadra nella più ampia Operazione Lone Star, lanciata dal governatore Abbott nel 2021 per contrastare l’immigrazione illegale lungo il confine con il Messico. L’operazione ha portato all’arresto di oltre 533.700 immigrati illegali e più di 54.300 arresti criminali, con il sequestro di oltre 733 milioni di dosi letali di fentanil. Abbott ha recentemente elogiato la collaborazione con l’amministrazione Trump, dichiarando che gli attraversamenti illegali del confine sono diminuiti del 99,9% dall’insediamento del presidente.

Le proteste si sono estese anche in altre città americane, con manifestazioni a New York, Chicago, Seattle, Atlanta e Washington D.C.. A New York, diverse migliaia di persone hanno marciato per le strade scandendo “Niente odio, niente paura, gli immigrati sono benvenuti” e “ICE, fuori da New York”. La situazione nella città più grande degli Stati Uniti rimane relativamente calma rispetto a Los Angeles, dove continuano gli scontri violenti tra manifestanti e forze dell’ordine.

Il presidente Trump ha avvertito che se ci saranno proteste durante la parata militare di sabato a Washington per celebrare i 250 anni delle forze armate, “risponderemo con forza”. Gli attivisti stanno organizzando eventi “No Kings” in tutto il paese per sabato, in coincidenza con la parata presidenziale, con l’organizzazione di San Antonio che ha consigliato ai partecipanti di prepararsi all’esposizione ai gas lacrimogeni e di portare kit di pronto soccorso.

La risposta delle autorità democratiche è stata di ferma opposizione alle misure federali. Il governatore della California Gavin Newsom ha definito “illegale” l’ordine di Trump di schierare truppe a Los Angeles, descrivendolo come “atti di un dittatore, non di un presidente”. Newsom ha avviato azioni legali contro l’amministrazione federale, sebbene una richiesta urgente per un’ingiunzione che impedisse l’impiego di truppe federali sia stata respinta da un giudice distrettuale.

L’escalation delle tensioni tra governo federale e stati democratici riecheggia i precedenti scontri costituzionali, in particolare la situazione di stallo dell’Eagle Pass del 2024, quando Abbott aveva sfidato l’autorità federale prendendo il controllo di Shelby Park lungo il Rio Grande. In quella occasione, 25 stati a guida repubblicana avevano espresso pieno sostegno al Texas nella disputa con l’amministrazione Biden.

L’ICE ha rilasciato una dichiarazione affermando che continuerà ad applicare la legge nonostante le proteste, sottolineando che tutti gli stranieri che violano le leggi sull’immigrazione degli Stati Uniti possono essere soggetti ad arresto, detenzione e, se trovati rimovibili con ordine definitivo, allontanati dal paese. L’agenzia ha precisato che rispetta il diritto costituzionale delle persone a protestare pacificamente, ma ha avvertito che aggredire, resistere o interferire con gli agenti federali nell’esecuzione dei loro doveri ufficiali è contro la legge.

La situazione continua a evolversi rapidamente, con le autorità texane che mantengono un dispiegamento di sicurezza elevato in previsione di ulteriori manifestazioni. Il governatore Abbott ha ribadito che il Texas “non tollererà l’illegalità che abbiamo visto a Los Angeles” e che chiunque si impegni in atti di violenza o danneggi proprietà sarà “rapidamente ritenuto responsabile nella massima misura consentita dalla legge”. L’inasprimento delle misure di sicurezza riflette la determinazione delle autorità statali e federali a mantenere il controllo dell’ordine pubblico mentre si intensifica il confronto nazionale sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump.