Regno Unito, Primavera record con sole e caldo che anticipano i raccolti: ora è allarme siccità

Il Regno Unito ha registrato la primavera più calda e soleggiata della storia, ma anche la più secca dal 1893, con conseguente dichiarazione di siccità nel Nord-Ovest e livelli dei serbatoi scesi al 77%.
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Il Regno Unito ha vissuto nella primavera 2025 una stagione meteorologica senza precedenti, caratterizzata da temperature record, ore di sole eccezionali e precipitazioni drammaticamente ridotte. I dati ufficiali del Met Office confermano che la primavera appena conclusa è stata la più calda mai registrata dal 1884, con una temperatura media di 9,5°C che ha superato di 1,4°C la media stagionale, battendo il precedente record del 2024 di 9,37°C.

La stagione si è distinta anche per un soleggiamento straordinario, con 630 ore di sole registrate tra marzo e maggio, superando di quattro ore il precedente record del 2020 e stabilendo un nuovo primato assoluto per il Regno Unito sin dal 1910. Questo dato assume particolare significato considerando che sette delle dieci primavere più soleggiate del paese si sono verificate dopo il 2000, evidenziando un trend climatico in accelerazione.

Particolarmente preoccupante risulta il deficit pluviometrico registrato durante il trimestre primaverile. L’Inghilterra ha sperimentato la primavera più secca degli ultimi 132 anni, con precipitazioni totali di appena 80,6 millimetri, circa il 40% al di sotto della media stagionale. Per il Sud-Est dell’Inghilterra, la situazione è risultata ancora più critica, con alcune aree che hanno ricevuto solo il 13% delle precipitazioni normali per il periodo.

La capitale britannica ha vissuto condizioni di aridità eccezionale, con St. James’s Park che ha registrato solamente 22 millimetri di pioggia dal primo marzo, un dato inferiore ai 28 millimetri caduti nello stesso periodo nel deserto dell’Arabia Saudita, creando un paradosso climatico che sottolinea l’eccezionalità della situazione. Diverse metropoli britanniche, incluse Manchester, Hampshire, Lancashire e Yorkshire, non hanno registrato precipitazioni significative per oltre venti giorni consecutivi.

Le conseguenze di questa siccità prolungata si sono manifestate rapidamente nelle risorse idriche nazionali. I livelli dei serbatoi in Inghilterra sono scesi al 77% della capacità alla fine di maggio, significativamente inferiori alla media stagionale del 93% e persino al di sotto dei livelli registrati durante l’anno di siccità del 2022. La situazione è particolarmente critica nel Nord-Ovest, dove i livelli dei serbatoi sono inferiori a quelli registrati durante le siccità del 1984, 1995 e 2022.

In risposta a questa emergenza idrica, le autorità britanniche hanno dichiarato ufficialmente lo stato di siccità per il Nord-Ovest dell’Inghilterra il 21 maggio, dopo che la regione aveva registrato tra febbraio e aprile le terze precipitazioni più basse dal 1871. L’Environment Agency ha convocato il Gruppo Nazionale per la Siccità, che si riunirà mensilmente per monitorare la situazione e coordinare le misure di risposta.

Il settore agricolo britannico si trova ad affrontare una situazione paradossale. Nonostante le condizioni di siccità più severe registrate in oltre un secolo, le previsioni dell’Agriculture and Horticulture Development Board indicano un aumento della produzione di grano del 12,6%, con una stima di 12,5 milioni di tonnellate rispetto agli 11,1 milioni del 2024. Questo incremento è attribuibile principalmente all’aumento dell’area coltivata e alle varietà di sementi migliorate, ma solleva preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine.

La qualità dei raccolti primaverili sta tuttavia destando crescente preoccupazione a causa del terreno arido e della scarsa crescita dell’erba destinata all’alimentazione del bestiame. Gli agricoltori hanno già iniziato l’irrigazione anticipata delle colture, esercitando ulteriore pressione sulle forniture idriche già sotto stress. L’Environment Agency ha dovuto declassare le prospettive per l’irrigazione in Inghilterra da "buone" a "da buone a moderate" a causa delle precipitazioni inferiori alla media.

Il fenomeno della siccità non si limita al territorio britannico ma si estende a gran parte dell’Europa centrale e settentrionale. Il Joint Research Centre dell’Unione Europea segnala un peggioramento della siccità su vaste aree del continente, con Francia, Germania, Paesi Bassi e Danimarca che sperimentano condizioni meteorologiche simili a quelle britanniche. Le previsioni stagionali indicano che le condizioni secche potrebbero persistere fino a giugno, con l’Europa settentrionale e occidentale che continueranno a registrare precipitazioni inferiori alla media.

Le conseguenze ambientali della siccità si stanno manifestando attraverso diversi indicatori allarmanti. Salvataggi di pesci sono stati effettuati sui fiumi Redlake e Tern nello Shropshire, mentre problemi di navigazione hanno colpito i canali Leeds-Liverpool e Lancaster a causa dei bassi livelli dell’acqua. Gli incendi boschivi sono scoppiati in Cumbria, Derbyshire e Dorset a causa della vegetazione secca.

Le autorità britanniche hanno intensificato le misure di controllo e monitoraggio per fronteggiare l’emergenza. L’Environment Agency ha incrementato i controlli di conformità sulle aziende che prelevano acqua, inclusi i produttori industriali, e ha potenziato il monitoraggio dei livelli fluviali e delle acque sotterranee. Un programma da 1,1 milioni di sterline è stato lanciato per finanziare studi sulle Opzioni di Risorse Locali, esplorando soluzioni come serbatoi multi-aziendali e riciclo delle acque reflue trattate.

Le compagnie idriche stanno implementando i loro piani di siccità, accelerando la riparazione delle perdite e intensificando la comunicazione con i clienti. United Utilities, il principale fornitore del Nord-Ovest, ha segnalato che i livelli di perdite sono ai minimi storici, con volumi record di riparazioni effettuate grazie anche alle segnalazioni dei clienti.

Le prospettive meteorologiche per i prossimi mesi rimangono incerte. Il Met Office prevede che le probabilità di un’estate calda sono superiori al normale, con un rischio aumentato di ondate di calore e relativi impatti, sebbene le possibilità di un’estate più umida o più secca della media rimangano in equilibrio. Dalla metà di giugno, i segnali indicano condizioni più secche che potrebbero dominare nell’Inghilterra meridionale.

Gli esperti climatici sottolineano che questa primavera rappresenta un esempio delle trasformazioni climatiche in atto, con fenomeni meteorologici estremi che diventano sempre più frequenti e intensi. La combinazione di calore record, soleggiamento eccezionale e precipitazioni drammaticamente ridotte illustra i cambiamenti nei modelli meteorologici britannici, con condizioni asciutte e soleggiate prolungate che stanno diventando più comuni.

Se le condizioni secche dovessero persistere nei prossimi mesi, il Regno Unito potrebbe trovarsi ad affrontare restrizioni significative sull’uso dell’acqua, inclusi divieti per l’irrigazione domestica e altre misure di razionamento. L’estate del 2025 si preannuncia come un test cruciale per la resilienza del sistema idrico britannico e per la capacità del paese di adattarsi alle sfide poste dai cambiamenti climatici in corso.