Meteo, Ondata di Calore: Sabato 14 giugno Bollino Rosso in 6 Città

Il Ministero della Salute ha diramato bollino rosso per sabato 14 giugno in sei città italiane, mentre altre cinque sono in allerta arancione. L’anticiclone africano porta temperature fino a 38°C.

L’Italia si prepara ad affrontare la prima significativa ondata di calore dell’estate 2025, con un progressivo aumento delle temperature che raggiungerà il suo apice nel fine settimana. Il Ministero della Salute, dopo l’allerta caldo per venerdì 13 giugno, ha diramato un’allerta massima per sabato 14 giugno, quando ben sei città italiane saranno contrassegnate dal bollino rosso, segnalando condizioni climatiche potenzialmente pericolose per la salute pubblica.

Secondo il bollettino ufficiale del Sistema nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, coordinato dal Ministero della Salute, sabato 14 giugno il livello 3 di allerta (bollino rosso) interesserà Bolzano, Campobasso, Frosinone, Perugia, Rieti e Roma, dove le temperature raggiungeranno valori eccezionalmente elevati, con picchi che in alcune aree interne potrebbero superare i 37-38 gradi.

L’escalation dell’ondata di calore è evidente analizzando l’evoluzione dei bollettini: venerdì 13 giugno il bollino rosso era stato assegnato a sole tre città: Bolzano, Campobasso e Perugia, mentre per sabato il numero è raddoppiato, includendo anche importanti centri urbani come Roma, dove le temperature potrebbero raggiungere i 34-35 gradi.

Particolarmente preoccupante è la situazione nella Capitale, dove il Comune ha già attivato tutte le strutture di emergenza, in primo luogo la Protezione Civile e il Dipartimento Politiche Sociali, per fronteggiare quella che si preannuncia come una giornata da emergenza climatica.

Accanto alle sei città in massima allerta, altre cinque saranno contrassegnate dal bollino arancione (livello 2): Bologna, Brescia, Firenze, Latina e Torino. In queste località le condizioni meteorologiche, pur non raggiungendo i livelli di criticità massima, rappresentano comunque un rischio significativo per la salute, soprattutto per i soggetti più vulnerabili come anziani, bambini piccoli e persone con patologie croniche.

L’anticiclone nord-africano, responsabile di questa prima ondata di calore, continuerà a dominare la scena meteorologica italiana almeno fino a metà mese, con temperature che si manterranno ben al di sopra delle medie stagionali su gran parte del territorio nazionale.

Particolarmente colpite saranno le regioni del Centro-Sud e le Isole, dove le temperature potrebbero localmente toccare i 40°C, specialmente nelle aree interne di Sicilia e Sardegna. Anche al Nord, sebbene con valori leggermente inferiori, il caldo si farà sentire con forza, accentuato dall’elevata umidità che aumenterà la sensazione di afa.

Il bollettino sulle ondate di calore è uno strumento fondamentale del Piano Caldo attivato dal Ministero della Salute per prevenire gli effetti negativi delle alte temperature sulla popolazione. Il sistema monitora quotidianamente 27 città italiane, pubblicando previsioni a 24, 48 e 72 ore dal lunedì al venerdì, fino a metà settembre.

I livelli di rischio sono graduati in quattro categorie, identificate da altrettanti codici colore: il livello 0 (verde) indica condizioni che non comportano rischi; il livello 1 (giallo) rappresenta una fase di pre-allerta; il livello 2 (arancione) segnala temperature elevate che possono avere effetti negativi sulla salute; infine, il livello 3 (rosso) indica una vera e propria ondata di calore con condizioni ad elevato rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi.

Questo sistema di classificazione consente alle autorità sanitarie locali di attivare tempestivamente interventi di prevenzione mirati, soprattutto a supporto delle fasce di popolazione più esposte agli effetti delle alte temperature.

Le ondate di calore, caratterizzate da temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione, possono rappresentare un serio rischio per la salute pubblica.

Gli effetti negativi non si limitano ai problemi acuti come colpi di calore e disidratazione, ma comprendono anche un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, respiratorie, renali e mentali. Studi epidemiologici hanno dimostrato che durante i periodi di caldo estremo aumentano le ospedalizzazioni e la mortalità per infarti, ictus, esacerbazioni dell’asma e insufficienza renale.

Per prevenire questi rischi, è fondamentale adottare alcune semplici precauzioni: idratarsi costantemente, consumare alimenti freschi come frutta e verdura, indossare abiti leggeri e di colore chiaro, evitare le attività all’aperto nelle ore più calde (dalle 11 alle 17) e mantenere freschi gli ambienti domestici.

Particolare attenzione deve essere rivolta alle categorie più vulnerabili: anziani, malati cronici, bambini e donne in gravidanza. Per queste persone, l’esposizione a temperature elevate può avere conseguenze particolarmente gravi, rendendo necessaria una sorveglianza più attenta e interventi preventivi specifici.

Secondo le previsioni meteorologiche, l’ondata di calore raggiungerà il suo apice proprio nel fine settimana del 14-15 giugno, con temperature che in alcune località potrebbero superare i 37-38 gradi, valori che rappresentano l’apice di caldo di una normale estate in molte regioni italiane.

Un primo cambiamento potrebbe verificarsi a partire da domenica 15 giugno, quando una perturbazione in transito sull’Europa centrale potrebbe sfiorare le regioni settentrionali, portando un incremento dell’instabilità pomeridiana e una possibile attenuazione del caldo a partire da inizio settimana.

Tuttavia, secondo gli esperti, non è previsto un vero break all’ondata di calore, con maltempo e crollo delle temperature, almeno fino all’ultima decade del mese. Dopo il 20 giugno, le temperature potrebbero nuovamente salire sopra la media, con caldo soprattutto afoso e valori notturni particolarmente elevati, mentre quelli diurni si manterranno spesso sui 30-33 gradi in molte località.

Questa prima significativa ondata di calore del 2025 conferma una tendenza di riscaldamento accelerato: la temperatura media italiana nei primi 15 giorni di giugno è aumentata di circa +1,3°C nell’ultimo decennio, con il Mediterraneo che si conferma un hotspot del cambiamento climatico, con temperature che aumentano il 20% più velocemente rispetto alla media globale.