Ibiza, incubo in spiaggia: serpenti di due metri nuotano in mare tra i turisti -VIDEO-

Sull’isola di Ibiza si moltiplicano gli avvistamenti di colubri ferro di cavallo lunghi fino a due metri che nuotano in mare, fenomeno che ha suscitato allarme tra i turisti nonostante la specie sia innocua e non velenosa.

Nelle ultime settimane l’isola di Ibiza è stata teatro di numerosi avvistamenti di serpenti di notevoli dimensioni che hanno suscitato preoccupazione tra i bagnanti, soprattutto nei tratti costieri più frequentati da turisti italiani e internazionali. Le segnalazioni hanno riguardato in particolare la zona di Portinax, nel nord dell’isola, dove una coppia in gommone si è trovata faccia a faccia con un esemplare di quasi due metri intenti a nuotare tra le onde, un fenomeno che fino a pochi anni fa sarebbe sembrato inverosimile nel mare delle Baleari.

Il rettile in questione è identificato come un colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis), specie non velenosa originaria della penisola iberica e della parte nordafricana del bacino mediterraneo, introdotta accidentalmente a Ibiza nei primi anni Duemila attraverso il trasporto di piante ornamentali, e da allora stabilizzatasi negli habitat più caldi e riparati dell’isola. Benché negli ultimi vent’anni questi serpenti si siano progressivamente adattati all’ambiente locale, soltanto di recente hanno dimostrato la capacità di spingersi in mare aperto per brevi tratti, allarmando quanti si trovavano in acqua ignari della loro presenza.

Secondo gli esperti, la termofilia della specie e la crescente densità di esemplari hanno favorito l’insorgere di un comportamento esplorativo che include la propensione al nuoto: i serpenti sarebbero in grado di percorrere centinaia di metri lontano dalla costa in cerca di prede o rifugi, cogliendo di sorpresa baite e scogliere frequentate dai turisti, i quali riferiscono di filmati e fotografie virali sui social network che mostrano queste creature emergere dall’acqua con movimenti sinuosi perfettamente controllati.

Le immagini diffuse dal quotidiano britannico Daily Mirror hanno innescato un’ondata di commenti e testimonianze che descrivono reazioni di panico tra i bagnanti, alcuni dei quali hanno ammesso di aver rinunciato ai tuffi e alle escursioni in gommone per timore di incontrare nuovamente gli ofidi in mare. Il timore crescente, però, non è supportato da alcun episodio di aggressione o morso: i colubri ferro di cavallo, pur essendo carnivori e predatori di piccoli rettili e roditori, non considerano l’uomo come preda e tendono a evitare il contatto diretto.

«Non si tratta di un’invasione vera e propria, ma di un’espansione fisiologica della popolazione insulare», ha dichiarato l’erpetologo Antonio Romano del CNR, sottolineando che le catture documentate e i censimenti condotti da COFIB confermano come la specie sia presente sull’isola sin dal 2003, ma che solo di recente ha sviluppato una maggiore visibilità grazie alla capacità natatoria e alla perdita di paura nei confronti delle attività umane.

Il fenomeno, tuttavia, solleva interrogativi sull’impatto a lungo termine dell’insediamento e dell’espansione del colubro ferro di cavallo sulla biodiversità autoctona di Ibiza, in particolare sulla popolazione dell’esclusiva lucertola delle Baleari (Podarcis pityusensis), già sottoposta a stress ambientale per la crescente pressione antropica e per le alterazioni degli habitat naturali causate dal turismo di massa.

Registri storici e studi di biologia conservazionistica segnalano che l’erosione delle coste, l’introduzione di specie alloctone e il cambiamento d’uso del suolo hanno ridotto le aree di rifugio per la fauna endemica, facilitando la proliferazione di rettili adattabili come il colubro, il quale sfrutta l’assenza di predatori naturali e la disponibilità di prede comuni tra gli ambienti antropizzati.

In risposta alle numerose segnalazioni, le autorità locali hanno intensificato il monitoraggio delle spiagge e delle calette meno affollate, predisponendo trappole selettive e campagne di cattura che mirano a contenere la popolazione dei serpenti, pur mantenendo un approccio basato sul rispetto della fauna non pericolosa per l’uomo e sulla collaborazione con i biologi del Consorzio per la Conservazione delle Balenari (COFIB).

Il coordinatore di COFIB, Víctor Colomar, ha evidenziato che l’obiettivo principale è preservare l’equilibrio dell’ecosistema insulare, evitando trasferimenti indiscriminati degli esemplari in altri territori della comunità autonoma, pratica spesso seguita nel passato ma oggi scongiurata in favore di un trasferimento in centri specializzati che ne garantiscano il benessere.

Parallelamente, le strutture ricettive e i gestori delle scuole di immersione hanno avviato protocolli di comunicazione con i turisti per spiegare le caratteristiche del colubro ferro di cavallo, informando sul fatto che, nonostante l’estetica impressionante e le lunghezze che in alcuni casi superano il metro e ottanta, si tratta di esemplari non velenosi e privi di atteggiamenti aggressivi verso l’uomo.

Le associazioni di guide naturalistiche hanno implementato percorsi didattici a terra per illustrare i segni di presenza degli ofidi, come escrementi e tracce di pelle mutata, suggerendo semplici misure di buon senso che non rientrano in raccomandazioni ufficiali di settore ma hanno lo scopo di favorire una convivenza pacifica tra visitatori e popolazione di rettili insulare.

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Il dibattito rimane aperto sul ruolo esercitato dal riscaldamento globale e dall’aumento delle temperature marine nell’innescare comportamenti inconsueti nei serpenti, ipotesi che sarà oggetto di studi specifici nei prossimi mesi, considerato che l’estate 2025 ha registrato punte di calore superiori alla media stagionale e un incremento significativo delle ore di insolazione nelle Baleari.

@la.repubblica Ibiza, famosa per le sue acque cristalline e le feste estive, è oggi al centro di un’emergenza ecologica. Sempre più turisti si dicono "troppo terrorizzati per nuotare" dopo numerosi avvistamenti di enormi serpenti – lunghi fino a 1,8 metri – che nuotano nelle acque delle sue coste. Ma dietro questi episodi si nasconde una crisi più profonda: l’invasione del biacco, un serpente originario della Spagna continentale e del Nord Africa, che sta cambiando per sempre il volto dell’isola. Quello che era iniziato con sporadici avvistamenti è diventato un fenomeno fuori controllo. E ora, stanno anche nuotando. “Vederli in mare è stato uno shock. Non ci saremmo mai aspettati che diventassero nuotatori così abili”, spiega Víctor Colomar, coordinatore del Consorzio per la Protezione della Fauna Selvatica delle Isole Baleari. L’articolo di Ivo Albertucci su Repubblica #biacco #serprenti #Ibiza ♬ suono originale – la.repubblica

In attesa di dati più completi sull’evoluzione del fenomeno e sull’efficacia delle misure di contenimento, l’allarme serpenti nel mare di Ibiza si configura come un ulteriore elemento di complessità da gestire per le autorità ambientali, le imprese turistiche e gli stessi visitatori, chiamati a comprendere che l’arrivo di specie alloctone può modificare il volto di un ecosistema costiero, richiedendo monitoraggi costanti e strategie di conservazione adattative.