Guerra in Medio Oriente, la situazione degli italiani: 20 000 in Israele e in Iran 400. Pronti voli di ritorno

Il Ministero degli Esteri coordina l’assistenza a 20 000 italiani in Israele e 400 in Iran, assicurando contatti costanti e un volo charter da Sharm el Sheikh a Verona il 22 giugno con contributo di 500 € a passeggero.
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La tensione crescente tra Israele e Iran, sfociata negli ultimi giorni in un’escalation militare, ha posto migliaia di nostri connazionali in una condizione di potenziale rischio nelle due nazioni coinvolte nel conflitto. Secondo le ultime comunicazioni fornite dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, al momento si trovano circa 20 000 italiani in Israele mentre in Iran risultano ancora presenti 400 nostri connazionali. La Farnesina, attraverso la propria Unità di Crisi, ha stabilito un contatto‐one‐to‐one con tutti coloro che hanno manifestato l’intenzione di rientrare in patria, assicurando un’assistenza personalizzata nonostante le difficoltà logistiche dovute all’interruzione del traffico aereo nella regione.

L’Ufficio Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri ha coordinato sin dall’inizio delle ostilità un monitoraggio costante della situazione sul terreno, integrando i dati raccolti dalle sedi diplomatiche di Tel Aviv, Gerusalemme e Teheran con le informazioni fornite dal nostro network di agenti consolare e dai canali istituzionali di sicurezza internazionali. Tale attività preventiva ha permesso di individuare con precisione il numero e la localizzazione dei connazionali all’estero, predisponendo un supporto immediato per chi necessitasse di indicazioni pratiche sul rientro o di un sostegno in loco. Parallelamente, si sono intensificate le interlocuzioni con i governi locali per garantire corridoi umanitari, il collegamento con strutture sanitarie e, in caso di necessità, misure di evacuazione via terra.

La presenza italiana in Medio Oriente rispecchia un radicamento storico e un vivace scambio culturale ed economico, ma l’attuale crisi bellica ne mette in luce le criticità. In Israele, dove risiedono 20 000 nostri connazionali in prevalenza concentrati nelle aree metropolitane di Tel Aviv e Gerusalemme, l’assistenza si focalizza sulla gestione dell’emergenza quotidiana e sui servizi di emergenza sanitaria e consolare. In Iran, dove la comunità italiana conta 400 persone, molti di loro hanno già iniziato il trasferimento via terra verso i Paesi limitrofi, in particolare utilizzando valichi terrestri verso l’Azerbaigian, prima di procedere al volo di rientro.

Per agevolare il rientro dei cittadini che si trovano in Israele ma non possono prendere un volo diretto a causa della chiusura dello spazio aereo, l’Unità di Crisi ha organizzato un volo charter dal Sahara egiziano verso l’Italia. L’aereo partirà da Sharm el Sheikh domenica 22 giugno con destinazione Verona, dopo un trasferimento terrestre da Tel Aviv o Gerusalemme fino allo scalo egiziano. Il volo, riservato a cittadini italiani e familiari muniti di passaporto UE, non è un’evacuazione ma un’agevolazione coordinata dalla Farnesina: ogni adulto contribuirà con 500 euro per le spese di trasporto, mentre le responsabilità organizzative e di sicurezza restano a carico dei passeggeri, con il supporto logistico dell’Ambasciata e del consolato.

L’imbarco sul volo charter prevede il possesso di un documento di viaggio valido, il nulla osta delle autorità egiziane e il rispetto delle procedure sanitarie legate all’emergenza pandemica in corso. Le ambasciate italiane hanno predisposto postazioni di accoglienza e assistenza presso gli aeroporti di Tel Aviv e Gerusalemme, dove team di operatori consolari forniranno informazioni sui trasferimenti via terra e sulle modalità di imbarco, oltre a coordinare eventuali esigenze specifiche di famiglie con minori o persone con disabilità. A Sharm el Sheikh, il passaggio di frontiera sarà supportato dal personale diplomatico italiano reperibile h24, mentre a Verona l’Aeroporto Catullo garantirà un’area dedicata alle operazioni di sbarco e controllo sanitario.

Il conflitto tra Israele e Iran rappresenta il culmine di tensioni crescenti legate alle ambizioni nucleari di Teheran e alla politica di sicurezza di Tel Aviv, con ripercussioni immediate sui corridoi aerei e sulle rotte commerciali del Medio Oriente. L’azione diplomatica italiana si è tradotta in una doppia attività: da un lato il pressing sulla ripresa dei negoziati internazionali per il contenimento delle ostilità, dall’altro il rafforzamento dei canali di comunicazione con i nostri partner europei e mediterranei per assicurare un fronte unitario nella tutela dei cittadini UE all’estero.

L’Unità di Crisi invita tutti i connazionali presenti in Areale Medio Orientale a registrarsi sulla piattaforma “Dove Siamo Nel Mondo” per consentire un rapido intervento in caso di emergenza e a consultare il sito ViaggiareSicuri.it per informazioni aggiornate sulle condizioni di sicurezza e sui consigli di viaggio. Anche nei Paesi limitrofi, dove la situazione appare al momento più tranquilla, si suggerisce di mantenere un atteggiamento prudente e di seguire le indicazioni delle autorità locali e delle missioni diplomatico‐consolari italiane.

Il volo charter da Sharm el Sheikh a Verona rappresenta un esempio di cooperazione istituzionale e di assistenza mirata, pensata per garantire un canale di rientro alternativo in un momento di elevata complessità geopolitica. La costante attenzione riservata al monitoraggio della crisi e al supporto logistico conferma l’impegno del Governo italiano nel tutelare la sicurezza e il diritto alla mobilità dei propri cittadini all’estero, anche nelle fasi più critiche di una crisi internazionale senza precedenti.