L’uomo di Villa Pamphili ha ottenuto quasi un milione di fondi pubblici per un film mai prodotto, l’Esclusiva di Open

Francis Kaufmann, arrestato in Grecia con l’identità di Rexal Ford per l’omicidio di madre e figlia a Villa Pamphili, aveva ottenuto un tax credit di 863.595,90 euro per un film su Roma mai girato, grazie a documenti falsi e a una società maltese di comodo.
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Quanto riportato dall’esclusiva di Open ha davvero dell’Incredibile; con decreto N°2872 del 27 novembre 2020, firmato dall’allora direttore generale cinema e audiovisivo Nicola Borrelli presso il Ministero dei Beni Culturali guidato allora da Dario Franceschini durante il governo di Giuseppe Conte, riconobbe un tax credit di 863.595,90 euro alla produzione del film Stelle della notte, progetto presentato con il nome di Rexal Ford e mai portato a termine.

L’identità di Rexal Ford si è rivelata una delle mille finzioni costruite da Francis Kaufmann, il 46enne statunitense ora indagato per l’omicidio di Anastasia Trofimova e della loro figlia Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili il 7 giugno scorso. Il film fu dichiarato come produzione internazionale co–prodotta in partnership con Tintagel Films LLC. Presso il Ministero, il progetto rispettava formalmente i criteri previsti dalla legge cinematografica del 2016, ma sfruttava una deroga normativa che non prevedeva l’obbligo di deposito del materiale girato.

Una volta registrato il decreto ministeriale, il credito d’imposta fu ceduto a un istituto bancario con regolare istruttoria, consentendo a Kaufmann di monetizzare l’importo con un bonifico e trasferirlo su conti personali e societari di comodo senza mai avviare le riprese. Ora il Ministero dei Beni Culturali valuta l’eventuale revoca del credito e l’avvio delle procedure di recupero delle somme indebitamente percepite, per un totale che sfiora il milione di euro.

Gli sviluppi giudiziari legati all’inchiesta di omicidio a Villa Pamphili hanno portato alla luce la sofisticata frode realizzata attraverso documenti falsi e società di comodo, mentre le verifiche amministrative sul tax credit potrebbero concludersi con una sanzione pecuniaria e la restituzione integrale dei fondi. L’episodio, infine, riporta all’attenzione le criticità di un meccanismo di incentivi cinematografici che, pur sostenendo produzioni meritevoli, può trasformarsi in veicolo di abusi per chi dispone di identità e strutture societarie fittizie.