L’Italia si prepara ad affrontare una nuova fase di caldo estremo che segnerà in modo indelebile gli ultimi giorni di giugno 2025, con l’anticiclone africano pronto a ristabilire il proprio dominio sul bacino del Mediterraneo dopo una breve parentesi di relativa tregua. La configurazione meteorologica che si sta delineando presenta tutte le caratteristiche di un episodio particolarmente intenso, destinato a riportare condizioni climatiche roventi su gran parte del territorio nazionale, con temperature che potrebbero raggiungere e superare i 40°C nelle aree più critiche.
Già dalla giornata di venerdì 20 giugno, l’influenza diretta dell’aria bollente proveniente dal Nord Africa si farà sentire in modo deciso, con un rialzo termico che interesserà inizialmente le regioni del Centro-Nord. Le previsioni meteorologiche indicano picchi di temperatura che potranno raggiungere i 36-37°C nelle aree interne del Centro, con particolare riferimento a Toscana e Lazio, mentre la Sardegna si prepara a registrare valori ancora più elevati, fino a 38°C. Il Nord Italia non sarà risparmiato da questa ondata di calore, con città come Milano, Bologna e Ferrara che si preparano a sfiorare i 35°C, segnando un incremento significativo rispetto ai giorni precedenti.
Il Ministero della Salute ha emanato un bollettino di allerta per le ondate di calore, classificando tre città italiane con bollino arancione per la giornata del 20 giugno: Roma, Bolzano e Brescia. Questo livello di allerta, definito come livello 2, indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, particolarmente nei sottogruppi di popolazione più vulnerabili, come anziani, bambini e persone affette da patologie croniche. Ulteriori undici città sono state classificate con bollino giallo, segnalando condizioni che potrebbero precedere un’escalation del fenomeno nei giorni successivi.
Dopo un sabato 21 giugno caratterizzato da un lieve contenimento delle temperature al Nord, dovuto al possibile sviluppo di fenomeni temporaleschi lungo l’arco alpino, la situazione è destinata a precipitare a partire da domenica 22 giugno quando l’anticiclone africano compirà un ulteriore passo in avanti, allargando il proprio dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e inaugurando quella che gli esperti definiscono una fase dominata dal grande caldo senza precedenti per questo periodo dell’anno. La struttura atmosferica che si sta consolidando presenta le caratteristiche del temuto “blocco a Omega”, una configurazione che intrappola l’aria calda nei bassi strati impedendo qualsiasi ricambio con masse più fresche provenienti dall’Atlantico.
La prossima settimana si preannuncia come la più calda registrata finora nel 2025, con temperature che potrebbero superare la media stagionale di 4-6°C su gran parte del territorio nazionale. Le previsioni indicano massime superiori ai 30°C in tutta la Penisola, con punte di 36-37°C in Pianura Padana, Toscana, Umbria, Lazio, Sicilia e Sardegna. Nella seconda parte della settimana, il fenomeno potrebbe intensificarsi ulteriormente al Centro-Sud, dove si potrebbero sfiorare o superare picchi di 38-40°C, mentre alcune località interne di Sicilia e Sardegna potrebbero registrare valori prossimi ai 41-42°C.
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Un aspetto particolarmente preoccupante di questa ondata di calore sarà rappresentato dal fenomeno delle “notti tropicali”, caratterizzate da temperature minime che non scenderanno mai sotto i 20°C. Le grandi città del Nord, come Milano, Firenze, Torino e Genova, si preparano ad affrontare nottate particolarmente calde, con temperature minime che potrebbero stabilizzarsi intorno ai 22-24°C, rendendo difficile il riposo notturno. Questo fenomeno è destinato a interessare oltre metà della Penisola, aggravando il disagio termico e aumentando i rischi per la salute, soprattutto per le categorie più fragili della popolazione.

L’afa si farà sentire in modo particolare nelle grandi città e lungo le coste, dove la vicinanza al mare favorisce un maggiore accumulo di vapore acqueo nell’atmosfera. L’alta umidità amplifica significativamente la percezione del calore, facendo percepire temperature ben superiori a quelle reali, con un indice di calore che potrebbe superare i 45°C in alcune aree urbane. Milano, Bologna, Roma e Napoli sono tra le città che potrebbero sperimentare le condizioni più critiche, con un disagio termico che si protrarrà anche durante le ore notturne.
Giugno 2025 sta già segnando nuovi record di caldo estremo in Italia e in Europa, con temperature mai viste prima per questo periodo dell’anno. La prima metà del mese ha fatto registrare un’anomalia termica di circa 8°C sopra la media in diverse località, confermando una tendenza di riscaldamento accelerato che vede il Mediterraneo come uno dei principali hotspot del cambiamento climatico. Le temperature hanno già raggiunto e superato i 35°C in molte aree, con valori storici registrati anche in Francia e Germania, mentre centinaia di stazioni meteorologiche segnalano livelli record per la prima metà di giugno.

L’intensificazione di questi fenomeni estremi è il risultato diretto della persistenza dell’anticiclone africano, che ha ormai sostituito il più mite Anticiclone delle Azzorre, trasformando radicalmente il clima estivo della Penisola. Questo cambiamento non rappresenta un episodio isolato, ma il frutto di un mutamento climatico strutturale che sta rendendo le estati italiane sempre più simili a quelle nordafricane. Il protagonista assoluto delle estati contemporanee è infatti il “gigante africano”, che spinge il clima italiano verso una tropicalizzazione evidente, eliminando praticamente le pause che caratterizzavano le estati del passato.
Le prospettive per i prossimi giorni non lasciano spazio a ottimismo, con il picco dell’ondata di calore previsto per il weekend del 28-29 giugno, quando l’anticiclone africano raggiungerà la sua massima espansione. La configurazione sinottica mostra una “lingua d’aria rovente” che dal cuore del Sahara si estenderà senza ostacoli su buona parte del continente europeo, garantendo condizioni di stabilità estrema con giornate caratterizzate da cielo sereno e assenza quasi totale di precipitazioni. Anche le grandi città del Nord, come Torino, Milano e Bologna, potrebbero registrare giornate particolarmente pesanti, con massime prossime ai 38°C e notti in cui sarà difficile trovare refrigerio.
In questo contesto di emergenza climatica, particolare attenzione deve essere rivolta ai rischi per la salute pubblica. Il caldo eccessivo può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea, provocando disturbi che vanno dai crampi e svenimenti fino a problemi gravi come la congestione e la disidratazione. Le temperature eccessivamente elevate possono aggravare le condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti, mentre lo stress da calore rappresenta la principale causa di decessi legati alle condizioni atmosferiche. Il Piano Caldo 2025, attivato dal Ministero della Salute, è finalizzato a prevenire gli effetti negativi delle temperature elevate sulla popolazione, con particolare attenzione ai soggetti più a rischio.
La situazione meteorologica che si sta delineando per gli ultimi giorni di giugno rappresenta dunque un fenomeno di portata eccezionale, destinato a lasciare un segno indelebile nella storia climatica del 2025. L’assenza dell’Anticiclone delle Azzorre, che negli anni passati garantiva estati più equilibrate, ha lasciato spazio al dominio incontrastato dell’anticiclone africano, trasformando quello che un tempo era considerato eccezionale in una preoccupante normalità. Le previsioni per luglio non promettono sollievo, con temperature che potrebbero rimanere stabilmente sopra i 25°C anche durante le ore notturne, rendendo particolarmente difficili le ore di riposo e inaugurando quella che potrebbe essere ricordata come una delle estati più torride mai registrate.