Maturità 2025, quando iniziano gli orali? Ecco quando e le novità di quest’anno

La Maturità 2025 inizia il 18 giugno con la prima prova scritta. Tra le novità: voto in condotta determinante per l’ammissione, PCTO obbligatori e un elaborato di cittadinanza attiva per chi ha 6 in condotta.

La Maturità 2025 è ormai alle porte, con oltre 524.415 studenti pronti ad affrontare questo importante traguardo scolastico (511.349 candidati interni e 13.066 esterni). L’esame di Stato rappresenta un momento cruciale nel percorso formativo degli studenti italiani, segnando simbolicamente il passaggio all’età adulta e l’ingresso nel mondo universitario o lavorativo. Vediamo nel dettaglio quando si svolgeranno le prove, quali sono gli orari e le principali novità introdotte quest’anno.

Calendario e orari della Maturità 2025

Il calendario ufficiale della Maturità 2025 è stato definito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con date precise per ciascuna prova. Gli esami per la Maturità 2025 sono iniziati mercoledì 18 giugno con la prima prova scritta seguita poi il giorno successivo dalla seconda prova.

Mercoledì 25 giugno 2025, dalle ore 8:30 si terrà invece la Terza prova scritta solo per specifici indirizzi: Questa prova è prevista esclusivamente per le sezioni EsaBac e EsaBac techno, le sezioni con opzione internazionale, le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia di Bolzano e le scuole con lingua d’insegnamento slovena del Friuli Venezia Giulia.

Gli Orali della Maturità 2025 inizieranno a partire da lunedì 23 giugno 2025 ma le date precise degli orali sono stabilite dalle singole commissioni d’esame durante l’assemblea plenaria che si è tenuta prima dell’inizio degli esami. Gli studenti verranno interrogati in ordine alfabetico, partendo dalla lettera estratta dalla commissione. Per chi non potrà sostenere gli esami nella sessione ordinaria, sono previste prove suppletive a partire dal 2 luglio 2025.

Le novità della Maturità 2025

L’esame di Stato 2025 introduce alcune importanti novità rispetto agli anni precedenti, con particolare attenzione al comportamento degli studenti e ai percorsi formativi:

1. Voto in condotta determinante

Una delle principali innovazioni riguarda il voto di comportamento, che diventa decisivo per l’ammissione all’esame. La legge 150/2024 stabilisce che è necessario ottenere almeno sei decimi in condotta per poter sostenere la maturità. Gli studenti che ottengono esattamente sei in condotta dovranno affrontare un compito aggiuntivo: il consiglio di classe assegnerà loro un elaborato specifico in materia di “cittadinanza attiva e solidale”, che dovrà essere discusso durante il colloquio orale.

Inoltre, il voto in condotta influisce anche sull’attribuzione dei crediti scolastici: il punteggio più alto della fascia corrispondente alla propria media potrà essere assegnato solo agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a nove decimi.

2. PCTO obbligatori senza deroghe

I Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO, ex alternanza scuola-lavoro) tornano ad essere un requisito vincolante per l’ammissione all’esame. I candidati interni dovranno dimostrare di aver completato almeno il 75% del monte ore previsto per il proprio percorso di studi, mentre i candidati esterni dovranno aver svolto attività equiparabili per una durata corrispondente.

Questa condizione, se non rispettata, potrebbe escludere dall’esame gli studenti non in regola con questa parte del curricolo, segnando la fine delle deroghe concesse negli anni precedenti.

3. Curriculum dello Studente e prove Invalsi

Il Curriculum dello Studente, documento obbligatorio introdotto nel 2021, si arricchisce di una quarta sezione che include i risultati conseguiti nelle prove Invalsi e la certificazione delle competenze linguistiche in inglese. Questi dati verranno inseriti automaticamente solo dopo l’Esame di Stato per evitare condizionamenti nelle valutazioni finali.

Le prove Invalsi rimangono un requisito indispensabile per l’ammissione alla Maturità, anche se non influiscono sul voto finale. Gli studenti che non hanno potuto sostenerle nella sessione ordinaria di marzo hanno avuto a disposizione una sessione suppletiva dal 26 maggio al 6 giugno 2025.

Struttura e valutazione dell’esame

Le commissioni d’esame

Le commissioni d’esame sono composte da un presidente esterno, tre commissari esterni e tre commissari interni all’istituzione scolastica. In totale, per la Maturità 2025 sono state formate 13.900 commissioni per un totale di 27.698 classi.

La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:

  • Licei: 268.577 studenti
  • Istituti Tecnici: 169.682 studenti
  • Istituti Professionali: 86.156 studenti

Il sistema di valutazione

Il voto finale dell’esame di Maturità 2025 è espresso in centesimi e risulta dalla somma di:

  • Credito scolastico: massimo 40 punti, accumulati nel triennio (massimo 12 punti per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il quinto).
  • Prima prova scritta: massimo 20 punti.
  • Seconda prova scritta: massimo 20 punti.
  • Colloquio orale: massimo 20 punti.

Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100, mentre il massimo è 100/100. La commissione può assegnare fino a 5 punti di bonus ai candidati che hanno ottenuto almeno 30 crediti scolastici e un punteggio complessivo di almeno 50 punti nelle prove d’esame.

La lode viene attribuita ai candidati che ottengono il massimo dei voti (100/100) senza l’utilizzo dei punti bonus, e che hanno ottenuto il massimo dei crediti scolastici (40 punti), con l’unanimità di tutta la commissione esaminatrice.

Il colloquio orale: struttura e modalità

Il colloquio orale ha una durata di circa un’ora per studente e si articola in diverse fasi:

  • Analisi di un materiale scelto dalla commissione come spunto iniziale (testo, immagine, documento o situazione problematica).
  • Elaborazione e collegamenti pluridisciplinari tra le materie studiate.
  • Esposizione delle esperienze maturate nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).
  • Riflessioni su temi di cittadinanza e costituzione.
  • Per gli studenti con voto in condotta pari a sei decimi: discussione dell’elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha recentemente dichiarato di voler tornare alla denominazione storica di “esame di maturità” al posto di “esame di Stato”, definendo quest’ultima “algida e fredda”. “In un’epoca in cui gli adulti tendono a ritornare adolescenti e gli adolescenti rischiano di non avere punti di riferimento solidi, sottolineare la centralità della maturità è doveroso”, ha spiegato il ministro, anticipando una riforma che non riguarderà solo la terminologia ma anche i contenuti dell’esame.

In vista della prima prova, Valditara ha anche rassicurato gli studenti sulle tracce d’esame: “Le tracce sono state decise alcuni mesi fa su proposte degli ispettori, dopodiché sono state dimenticate. Non fatevi condizionare dal chiacchiericcio online”.

Consigli per affrontare l’esame

Per affrontare al meglio la Maturità 2025, è consigliabile seguire alcune strategie efficaci:

  • Preparare con anticipo tutte le materie, organizzando lo studio in modo sistematico.
  • Completare e aggiornare il Curriculum dello Studente, valorizzando le esperienze extrascolastiche e le certificazioni ottenute.
  • Esercitarsi con le simulazioni delle prove scritte, consultando l’archivio delle tracce degli anni precedenti disponibile sul sito del Ministero.
  • Prepararsi adeguatamente per il colloquio orale, esercitandosi nei collegamenti interdisciplinari e nella presentazione delle esperienze PCTO.
  • Non trascurare il riposo e il benessere psicofisico, come consigliato dallo stesso ministro Valditara: “Ripasso tutta la nottata? Non serve a nulla e impedisce un sonno sereno. Dormite tranquilli questa sera”.

La Maturità 2025 rappresenta dunque un ritorno al rigore e alla responsabilizzazione degli studenti, con un’attenzione particolare al comportamento e all’impegno dimostrato durante tutto il percorso scolastico. Un esame che, pur mantenendo la struttura consolidata degli ultimi anni, introduce novità significative volte a valorizzare non solo le conoscenze disciplinari, ma anche le competenze trasversali e il senso civico degli studenti.