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Il miglior pane dell’anno? Per la guida “Pane e panettieri d’Italia” del Gambero Rosso è in Sicilia

Frangipane di Milazzo vince il premio Pane dell’Anno 2026 del Gambero Rosso, mentre la Sicilia conquista quattro riconoscimenti Tre Pani nella guida che recensisce 614 panifici italiani.
Credit © unsplash

La settima edizione della guida Pane e Panettieri d’Italia 2026 del Gambero Rosso ha incoronato la Sicilia come terra del miglior pane italiano, assegnando il prestigioso riconoscimento di Pane dell’Anno a Frangipane Forno e Cucina di Milazzo, in provincia di Messina. Il premio rappresenta uno dei cinque riconoscimenti speciali della guida, che ha recensito complessivamente 614 panifici distribuiti lungo tutta la penisola italiana, registrando un significativo aumento rispetto all’edizione precedente.

Il successo di Frangipane assume contorni particolarmente suggestivi considerando che il panificio è stato aperto soltanto nel dicembre 2024 da Antonio Palana, ex ferroviere che ha abbandonato il posto fisso dopo ventitré anni di servizio per seguire la propria passione per l’arte bianca. Palana ha frequentato MadreProject, la prima scuola italiana specializzata nell’insegnamento dell’imprenditoria legata al pane, situata a Milano, prima di tornare nella sua città natale per realizzare il sogno condiviso con la compagna Michela Di Rubbo, ex organizzatrice teatrale che ha conseguito il diploma in Food and Beverage Management presso Alma.

La guida del Gambero Rosso, giunta alla settima edizione e realizzata in collaborazione con Petra Molino Quaglia, ha confermato la crescita qualitativa del settore panificatorio italiano attraverso l’assegnazione di 65 riconoscimenti Tre Pani, il massimo punteggio attribuito sulla base di parametri che considerano la qualità delle materie prime, le tecniche di lavorazione e la coerenza del progetto imprenditoriale. Questo rappresenta un incremento rispetto alle 64 eccellenze premiate nell’edizione precedente, testimoniando la continua evoluzione del panorama dell’arte bianca nazionale.

Il Piemonte si conferma la regione più virtuosa nella produzione di pane di eccellenza, conquistando dieci riconoscimenti Tre Pani, di cui uno assegnato per la prima volta. Tra le eccellenze piemontesi figurano realtà consolidate come Ficini, Perino Vesco e Luca Scarcella a Torino, Panetteria Fagnola dal 1923 a Bra, oltre alla new entry Panetteria Ribotta di Barge. Seguono nella classifica regionale la Lombardia con nove panifici premiati, tra cui le milanesi Crosta, Davide Longoni Pane e Le Polveri Panificio Diurno, e il Lazio con otto riconoscimenti.

La Sicilia, oltre al trionfo nel premio speciale Pane dell’Anno, vanta quattro panifici insigniti del massimo riconoscimento Tre Pani. Si tratta del Forno Biancuccia di Catania, guidato da Valeria Messina e celebre per la valorizzazione dei grani antichi siciliani e l’attenzione alla sostenibilità ambientale, del Panificio Guccione di Palermo, che utilizza farine integrali macinate a pietra del Molino Quaglia insieme al sale di Trapani e all’olio extravergine di olive Nocellara, di Franco Arena Mastro Fornaio di Messina e di Martinez di Trapani.

L’edizione 2026 della guida ha introdotto una significativa novità ampliando i premi speciali da tre a cinque categorie. Oltre al Pane dell’Anno conquistato dalla Sicilia, sono stati assegnati il riconoscimento di Panettiera Emergente a Chiara Regattieri di Tipo Due Forno Contemporaneo di Mantova, il premio Pane e Territorio al Forno di San Leo in Emilia-Romagna, il titolo di Bakery dell’Anno a Coce di Parma e il riconoscimento per il Pane Tipico a Panequaglia di Sant’Urbano in provincia di Padova.

La guida testimonia un settore in profonda trasformazione, dove circa il dieci per cento dei panifici recensiti coltiva direttamente i propri grani, segnalando una crescente attenzione verso la filiera corta e la valorizzazione delle produzioni locali. Questa tendenza si inserisce in un movimento più ampio che vede i panificatori moderni impegnati nel ripensare non soltanto le tecniche produttive, ma anche i modelli di business, attraverso l’adozione di orari di apertura più sostenibili, la prenotazione delle pagnotte per ridurre gli sprechi e la fissazione di prezzi equi per garantire una filiera più giusta.

Secondo Annalisa Zordan, curatrice della guida, il processo di valutazione del pane di qualità non può prescindere dall’utilizzo dei sensi, in particolare dell’olfatto. Un pane eccellente deve profumare innanzitutto di grano, mentre l’eccessiva enfasi posta sull’alveolatura della mollica rappresenta spesso un falso indicatore di qualità, soprattutto quando si utilizzano farine a basso contenuto proteico. L’approccio della guida privilegia pertanto la sostanza rispetto alle mode passeggere, valorizzando quei panificatori che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione senza cedere alle logiche del marketing social.

Il successo di Frangipane rappresenta emblematicamente questa filosofia, incarnando la storia di un professionista che ha scelto di abbandonare la sicurezza del posto fisso per dedicarsi completamente alla propria passione. La proposta del panificio milazzese si concentra su pane, pizza e grandi lievitati, valorizzando al contempo i piatti della tradizione siciliana attraverso l’utilizzo di materie prime locali e tecniche di fermentazione rispettose dei tempi naturali. Questa scelta ha permesso al giovane panificio di distinguersi in un panorama nazionale sempre più competitivo, conquistando il riconoscimento più prestigioso della guida del Gambero Rosso a soli sei mesi dall’apertura.