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Turbo Moka, come funziona la Moka che fa il caffè in soli due minuti -VIDEO-

Il designer Matteo Frontini presenta la Turbo Moka, caffettiera made in Italy che prepara il caffè in due minuti con il 30% di risparmio energetico.

A quasi cent’anni dalla nascita della moka Bialetti, un’invenzione destinata a rivoluzionare il modo in cui gli italiani preparano il caffè si affaccia sul mercato nazionale. La Turbo Moka, ideata dal designer milanese Matteo Frontini e prodotta interamente a Omegna, in Piemonte, promette di mantenere il gusto intatto della tradizione dimezzando però i tempi di preparazione e riducendo significativamente i consumi energetici.

L’innovazione non si configura come un tradimento della macchinetta che ha accompagnato generazioni di italiani nelle loro mattine, ma piuttosto come un’evoluzione rispettosa del patrimonio culturale rappresentato dalla caffettiera più iconica del paese. La moka Bialetti, nata nel 1933 dalla genialità di Alfonso Bialetti, aveva trasformato il rito del caffè portandolo per la prima volta nelle case private, sottraendolo al monopolio dei bar e dei pubblici esercizi. Quella piccola caffettiera ottagonale in alluminio, con il suo caratteristico fischio e il profumo inconfondibile che si diffonde nell’aria, è diventata ben più di un semplice oggetto d’uso quotidiano: è un simbolo identitario, la prima cosa che gli italiani mettono in valigia quando si trasferiscono all’estero e uno dei souvenir più richiesti dai turisti in visita nel Bel Paese.

La Turbo Moka mantiene fede a questo patrimonio immateriale pur introducendo una modifica sostanziale nella struttura della caffettiera. Si tratta di una moka da tre tazze realizzata in alluminio al cento per cento, prodotta con la tradizionale tecnica della fusione a cera persa, un processo artigianale che celebra l’eccellenza manifatturiera italiana e che garantisce a ogni pezzo caratteristiche uniche, con leggere variazioni nella finitura che rendono ogni macchinetta diversa dalle altre. La produzione avviene interamente in Italia, tra il Piemonte e il Veneto, secondo un approccio verticale che consente al team di Frontini di mantenere il controllo completo su qualità e innovazione.

Il cuore dell’innovazione risiede nel design della caldaia, la parte inferiore della moka che contiene l’acqua da riscaldare. Alla vista, la base della Turbo Moka presenta un design futuristico che ricorda le linee dinamiche della scultura Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, l’opera futurista che rappresenta simbolicamente il movimento e che è raffigurata anche sulle monete italiane da venti centesimi. Questo particolare disegno a spirale non è frutto di una scelta meramente estetica, ma affonda le radici nei principi della termodinamica e nell’ingegneria delle turbine, quegli stessi meccanismi che trasformano l’energia fluida in energia meccanica nelle turbine idrauliche o nei motori a vapore.

La forma ad elica della caldaia consente di aumentare in modo significativo la superficie di contatto con la fonte di calore. I dati tecnici forniti dal produttore evidenziano come la superficie della Turbo Moka sia maggiore del novantatré per cento rispetto alla moka tradizionale, mentre il contatto con la fiamma risulta incrementato del centocinque per cento. Questo particolare design permette alla caldaia di assorbire il calore in maniera molto più efficace, scaldando l’acqua più rapidamente e consentendo quindi un’erogazione del caffè in meno di due minuti, rispetto ai quattro o cinque minuti necessari con una moka tradizionale.

Ma i vantaggi non si limitano alla velocità. La maggiore superficie delle cosiddette alette consente alla macchinetta di raffreddarsi più rapidamente dopo l’erogazione, prevenendo il rischio di bruciare il caffè, un problema che può compromettere il gusto della bevanda conferendole un retrogusto amaro e sgradevole. Il serbatoio superiore, la parte in cui sgorga il caffè pronto, resta invece identico al modello classico, preservando così la familiarità con l’oggetto tradizionale e garantendo anche la compatibilità con i raccoglitori superiori Bialetti da tre tazze, un dettaglio che amplia le possibilità d’uso della Turbo Moka.

Un aspetto cruciale riguarda il gusto del caffè. Secondo quanto riportato sul sito ufficiale del prodotto, il sapore resta quello della tradizione, confermato persino da una commissione di nonni italiani, garanti della memoria gustativa collettiva. Il designer Frontini ha dichiarato che l’obiettivo non era creare una rivoluzione che soppiantasse la moka classica, ma piuttosto un’evoluzione capace di celebrare una tradizione quasi secolare adattandola alle esigenze contemporanee attraverso un design intelligente e sostenibile.

La sostenibilità ambientale rappresenta infatti uno dei pilastri del progetto. La Turbo Moka consuma il trenta per cento in meno di gas rispetto alle moke tradizionali, un risparmio energetico non trascurabile in un’epoca in cui l’attenzione ai consumi domestici è sempre più sentita. Diversi studi condotti negli ultimi anni hanno evidenziato come la moka tradizionale, nonostante la sua anzianità, rimanga una delle opzioni più ecosostenibili per la preparazione del caffè domestico, con un’impronta di carbonio inferiore rispetto alle macchine per capsule e cialde. La Turbo Moka si inserisce in questo filone virtuoso migliorando ulteriormente le performance energetiche grazie alla maggiore efficienza termica della sua caldaia.

Come si usa la Turbo Moka?

L’utilizzo della Turbo Moka non si discosta dalle istruzioni classiche: si riempie il serbatoio inferiore con acqua fino alla valvola di sicurezza, si inserisce il caffè macinato nel filtro a imbuto senza pressarlo, si avvita la parte superiore e si posiziona la macchinetta sul fornello. Anche le indicazioni per la pulizia rimangono invariate: è sufficiente sciacquare la Turbo Moka con acqua, evitando lavastoviglie e detergenti aggressivi che potrebbero compromettere le caratteristiche organolettiche del caffè. Al momento la caffettiera è disponibile esclusivamente online sul sito ufficiale nella versione da tre tazze in alluminio, mentre sono in fase di sviluppo una versione da sei tazze e un modello in acciaio inossidabile.

Il designer Matteo Frontini non è nuovo a progetti che coniugano innovazione tecnologica e design italiano. In passato ha lavorato come project manager nel settore aerospaziale nel Regno Unito e successivamente ha fondato Mauà, un’azienda che produce biciclette elettriche dal design contemporaneo ma legato alla tradizione ciclistica italiana. La sua esperienza nel campo della tecnologia green e delle soluzioni ad alte prestazioni si riflette pienamente nel progetto della Turbo Moka, dove l’applicazione dei principi della fluidodinamica e della termodinamica ha permesso di ottenere un prodotto che rappresenta un equilibrio perfetto tra forma e funzione, tra estetica e prestazioni.

La scelta di produrre a Omegna non è casuale. Questa cittadina piemontese, situata tra il lago d’Orta e il lago Maggiore, è la culla storica della moka italiana. Fu proprio qui, nella frazione di Crusinallo, che Alfonso Bialetti aprì nel 1919 la sua fonderia, la Alfonso Bialetti & C. Fonderia in Conchiglia, dove nel 1933 venne prodotta la prima Moka Express. Bialetti aveva appreso in Francia la tecnica di fusione in conchiglia dell’alluminio e, osservando la moglie utilizzare la lisciveuse per il bucato, ebbe l’intuizione che avrebbe cambiato per sempre il modo di preparare il caffè degli italiani. La leggenda vuole che l’idea gli sia venuta notando come il vapore dell’acqua bollente risalisse attraverso un tubo per ricadere sui panni: lo stesso principio che poi avrebbe applicato alla sua caffettiera.

La Turbo Moka si inserisce dunque in una tradizione produttiva che affonda le radici in quasi un secolo di storia, in un territorio dove generazioni di artigiani hanno dedicato la loro vita alla creazione di oggetti di altissima qualità. Gli artigiani che oggi supportano il progetto di Frontini hanno continuato a innovare la loro arte senza mai compromettere l’autentica eccellenza del Made in Italy, mantenendo standard più sostenibili grazie a filiere più corte e a un impatto ridotto dei trasporti. Produrre in Italia significa anche assumersi una responsabilità sociale e ambientale, rispettando sia le tradizioni sia il territorio.

La fusione a cera persa, la tecnica utilizzata per realizzare la base della Turbo Moka, è un processo antico che risale a seimila anni fa ma che trova ancora oggi ampie applicazioni nell’industria moderna, dalla gioielleria all’odontoiatria, dall’arte alla produzione di componenti meccanici di precisione. Il processo prevede la creazione di un modello in cera che viene rivestito con materiali ceramici refrattari per formare un guscio. Dopo la cottura del guscio, la cera viene eliminata lasciando una cavità nella quale viene colato il metallo fuso, in questo caso l’alluminio. Questa tecnica permette di ottenere forme geometricamente complesse con elevata precisione dimensionale e qualità superficiale, caratteristiche che si rivelano fondamentali per garantire l’efficienza termica della caldaia a spirale della Turbo Moka.

Tuttavia, l’innovazione ha un costo. La Turbo Moka viene commercializzata al prezzo di ottantacinque euro, una cifra significativamente superiore ai venti euro circa richiesti per una moka Bialetti tradizionale da tre tazze. Questa differenza di prezzo riflette non solo la complessità del processo produttivo artigianale, ma anche il valore aggiunto rappresentato dalla ricerca e sviluppo, dal design innovativo e dalla produzione interamente italiana con standard qualitativi elevati. Per chi è alla ricerca di una moka che coniughi tradizione e modernità, efficienza energetica e design contemporaneo, il prezzo potrebbe rappresentare un investimento giustificato, soprattutto considerando la durabilità del prodotto e i risparmi energetici nel lungo periodo.

La Turbo Moka si colloca all’interno di un panorama più ampio di rinnovamento del design italiano della moka, un oggetto che nel corso dei decenni ha visto numerose reinterpretazioni stilistiche e funzionali pur mantenendo sostanzialmente inalterato il suo principio di funzionamento. Colori pop, finiture metalliche o opache, dettagli in legno e materiali atermici hanno arricchito le linee tradizionali senza però modificare in modo sostanziale l’efficienza del sistema. Ciò che distingue il progetto di Frontini è proprio l’aver messo mano al cuore tecnico della macchinetta, intervenendo sul sistema di scambio termico per migliorarne concretamente le prestazioni energetiche e temporali.

L’attenzione verso la sostenibilità ambientale nella preparazione del caffè domestico è un tema sempre più rilevante. Diversi studi accademici hanno analizzato l’impatto ambientale delle varie metodologie di preparazione del caffè, evidenziando come la moka tradizionale risulti nettamente più ecosostenibile rispetto alle macchine per capsule e cialde. Una ricerca condotta dall’Accademia dei Georgofili, istituzione fondata a Firenze nel 1753, ha determinato che l’energia elettrica utilizzata per preparare una tazzina di caffè da quaranta millilitri con la moka ad induzione è pari a 6,8 Wh, contro i 12 Wh consumati dalla macchina per caffè in cialde o gli 8,5 Wh da quella per capsule. Inoltre, la moka deve smaltire solo la confezione del caffè, con l’equivalente di 0,5 grammi per ogni tazza, mentre le cialde producono materiale non riciclabile di 6,4 grammi a tazza e le capsule 3,0 grammi per unità.

L’impronta di carbonio della moka tradizionale, anche quando viene riscaldata con un fornello a gas, non supera i 51 grammi di CO2 equivalente, mentre quella ad induzione si attesta sui 48 grammi di CO2 equivalente. Questi dati confermano che, nonostante le innovazioni tecnologiche nel settore del caffè domestico, la moka rimane una scelta virtuosa per chi desidera ridurre il proprio impatto ambientale. La Turbo Moka, migliorando ulteriormente l’efficienza energetica della preparazione, si pone come un’opzione ancora più sostenibile che unisce la tradizione del caffè italiano con una maggiore attenzione ai consumi e all’ambiente.

L’accoglienza del mercato e degli appassionati del caffè nei confronti della Turbo Moka è stata caratterizzata da curiosità e interesse, come dimostrano le discussioni apparse su forum e piattaforme social dedicate agli amanti della moka. Molti utenti hanno apprezzato l’approccio innovativo che non tradisce la tradizione ma la reinterpreta in chiave contemporanea, mentre altri hanno evidenziato l’utilità della compatibilità con i componenti superiori Bialetti, che amplia le possibilità di personalizzazione e utilizzo della macchinetta. Il designer stesso ha interagito direttamente con la comunità di appassionati, rispondendo a domande e fornendo informazioni tecniche sulle caratteristiche del prodotto, dimostrando un approccio trasparente e orientato al dialogo con i consumatori.

La Turbo Moka rappresenta dunque un esempio virtuoso di come il design italiano possa continuare a innovare rispettando la propria storia. In un’epoca in cui la velocità e l’efficienza rischiano spesso di compromettere la qualità e il gusto, questo progetto dimostra che è possibile coniugare prestazioni migliorate e sostenibilità ambientale senza rinunciare al sapore autentico del caffè preparato secondo la tradizione. La moka, piccolo gioiello di ingegneria domestica nato quasi un secolo fa, continua così a evolversi mantenendo intatto il suo ruolo di simbolo identitario del Made in Italy e del rito quotidiano che accompagna milioni di italiani all’inizio di ogni giornata.

Omegna, la cittadina che ha dato i natali alla prima moka, torna così ad essere protagonista di una nuova pagina della storia di questo oggetto iconico. Se Alfonso Bialetti aveva rivoluzionato il modo di preparare il caffè portandolo nelle case degli italiani, Matteo Frontini propone oggi un’evoluzione che guarda al futuro senza dimenticare le radici, applicando i principi della fisica e dell’ingegneria per rendere un rito quotidiano ancora più efficiente e sostenibile. La sfida sarà ora quella di conquistare un posto nelle cucine degli italiani, accanto o in sostituzione della moka tradizionale, dimostrando che anche un’icona del design può continuare a reinventarsi rimanendo fedele a se stessa. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!