NewsRoom è anche su WhatsApp.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Iscriviti al Canale

USA, ondata di caldo “estremamente pericolosa”: gli americani si rifugiano nei “cooling center”. Ecco cosa sono

Gli USA affrontano un’ondata di calore estrema con temperature record oltre i 40°C. Oltre 150 milioni di persone trovano rifugio nei cooling center, strutture climatizzate che forniscono servizi essenziali durante emergenze termiche.

Gli Stati Uniti si trovano attualmente nella morsa di una delle ondate di calore più intense degli ultimi anni, con temperature che stanno raggiungendo livelli record e mettendo a rischio la salute di oltre 150 milioni di persone dal Texas al Maine. Questa bolla di calore estremamente pericolosa, alimentata da una cupola di alta pressione atmosferica, sta spingendo le temperature ben oltre i 40°C in molte regioni del Midwest e della costa orientale.

L’intensità di questa ondata di calore ha sorpreso anche i meteorologi più esperti. Il National Weather Service americano ha classificato l’evento come di livello 4 su 4 nella scala di rischio estremo, una condizione che si verifica raramente e che comporta pericoli significativi per chiunque non disponga di sistemi di raffreddamento adeguati o di un’idratazione sufficiente. Le previsioni indicano che questa situazione persisterà almeno fino a giovedì, con temperature che in alcune zone potrebbero essere le più elevate registrate in oltre un decennio.

New York City rappresenta uno degli epicentri di questa emergenza termica, con temperature che martedì potrebbero raggiungere i 38°C, avvicinandosi pericolosamente ai 40°C per la prima volta dal 1966. L’ultima volta che la Grande Mela aveva registrato una temperatura di 38°C risale al 18 luglio 2012, rendendo questo evento particolarmente significativo dal punto di vista climatologico. Philadelphia, Washington D.C. e altre città del corridoio I-95 stanno vivendo condizioni simili, con indici di calore che superano regolarmente i 40°C.

Particolarmente preoccupante è l’assenza di sollievo durante le ore notturne, un fattore che amplifica significativamente i rischi per la salute pubblica. Le temperature minime notturne si mantengono intorno ai 26-27°C, impedendo all’organismo umano di recuperare dallo stress termico accumulato durante il giorno. Questo fenomeno è particolarmente pericoloso nelle aree urbane, dove l’effetto “isola di calore” causato dall’asfalto e dal cemento trattiene il calore per ore dopo il tramonto.

Cosa sono i cooling center

Di fronte a questa emergenza climatica, milioni di americani stanno trovando rifugio nei cosiddetti “cooling center”, strutture che rappresentano una delle strategie più efficaci e accessibili per proteggere la popolazione dal caldo estremo. Un cooling center è essenzialmente uno spazio pubblico o privato dotato di aria condizionata, specificatamente designato come luogo sicuro durante eventi di calore estremo.

Questi centri di raffreddamento svolgono una funzione vitale nel sistema di protezione civile americano, offrendo un rifugio temporaneo per affrontare gli effetti negativi sulla salute causati da condizioni climatiche di caldo estremo, come quelle provocate dalle ondate di calore. La loro importanza è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, parallelamente all’aumento della percezione del pericolo rappresentato dalle ondate di calore e alla crescente frequenza di questi eventi estremi.

I cooling center sono attualmente operativi in molte delle principali città americane, da Los Angeles a New York, da Chicago a Boston e Toronto. La loro diffusione non si limita però alle grandi metropoli: anche aree urbane meno popolose hanno adottato questa strategia di adattamento al calore, riconoscendone l’efficacia nel prevenire ipertermia, colpi di calore e altre patologie legate alle temperature estreme.

La gestione di questi centri coinvolge una varietà di attori locali, dalle amministrazioni comunali ai dipartimenti dei vigili del fuoco, dalle agenzie di contea alle organizzazioni non profit. Questa collaborazione multi-istituzionale garantisce una copertura territoriale più ampia e una maggiore capacità di risposta durante le emergenze termiche. I centri sono solitamente ubicati in strutture strategicamente distribuite sul territorio comunale, come biblioteche pubbliche, centri comunitari, centri per anziani e stazioni di polizia.

Ogni cooling center è attrezzato per fornire una gamma completa di servizi essenziali durante le emergenze da calore. Le dotazioni di base includono aria condizionata, ombra, acqua potabile refrigerata e aree di riposo. Molte strutture offrono anche accesso ai servizi igienici, tavoli e sedie, forniture mediche di base, connessione internet gratuita e attività di intrattenimento per rendere più confortevole la permanenza degli ospiti.

I centri più avanzati possono includere servizi aggiuntivi come assistenza medica specializzata, orientamento verso servizi sociali, spazi separati per famiglie con bambini, assistenza per il trasporto pubblico e persino strutture per accogliere animali domestici. Alcuni Stati, come New York, hanno sviluppato sistemi sofisticati di localizzazione online che consentono ai cittadini di trovare il centro più vicino, complete di informazioni sui trasporti pubblici e indicazioni stradali.

La risposta istituzionale all’emergenza attuale

L’ondata di caldo che sta attualmente colpendo gli Stati Uniti ha innescato una mobilitazione su larga scala del sistema dei cooling center. New York City ha attivato un “Code Red Alert” e ha aperto numerosi centri di raffreddamento distribuiti strategicamente nei cinque distretti della città. Il sindaco Eric Adams ha sottolineato la gravità della situazione, dichiarando che “questa ondata di calore potrebbe essere mortale e pericolosa per la vita se non si è preparati”.

Chicago, città che porta ancora le cicatrici dell’ondata di calore del 1995 che causò quasi 740 morti in cinque giorni, ha attivato un piano di emergenza completo sotto la direzione del sindaco Brandon Johnson. La città ha aperto centri di raffreddamento in vari punti strategici, prestando particolare attenzione alla popolazione senza fissa dimora, invitata a utilizzare questi spazi protetti durante le ore più calde della giornata.

Anche Philadelphia ha implementato un sistema di “code red alert” che viene attivato quando l’indice di calore supera i 35°C per tre giorni consecutivi, come riportato dalla stazione radio locale WHYY. Questo sistema di allerta è specificamente progettato per assistere i senzatetto nel trovare rifugio in ambienti chiusi e climatizzati durante i periodi di calore più intenso.