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Meteo, Spagna verso ondata di calore record: attesi picchi fino a 45°C

La Spagna si prepara ad affrontare temperature da record fino a 45°C tra il 29-30 giugno nelle valli del Guadalquivir, Tago ed Ebro, dopo aver già registrato 40,9°C ad Almería.

La Penisola Iberica si prepara ad affrontare quella che potrebbe diventare la più intensa ondata di calore dell’estate 2025, con temperature che potrebbero raggiungere valori storici tra i 44 e i 45 gradi centigradi nelle regioni meridionali tra il 29 e il 30 giugno. Dopo il record di 40,9 gradi già registrato ad Almería, gli esperti dell’AEMET (Agenzia Statale di Meteorologia) avvertono di un’escalation termica senza precedenti che coinvolgerà principalmente l’Andalusia e le valli dei principali fiumi spagnoli.

La situazione meteorologica attuale trova le sue radici nell’intensificazione dell’anticiclone africano, una massa d’aria torrida proveniente dalle regioni interne del Marocco e dell’Algeria che ha già determinato valori termici eccezionali nelle settimane precedenti. Gli ultimi dati disponibili mostrano che la città di Fuentes de Andalucía ha già toccato i 43 gradi il 19 giugno 2025, mentre in diverse località spagnole le temperature hanno costantemente superato i 40 gradi con condizioni climatiche critiche anche per la bassa ventilazione.

L’intensificazione dell’ondata di calore prevista per la fine di giugno rappresenta un fenomeno meteorologico di particolare gravità secondo i modelli previsionali di riferimento. Le temperature superficiali a due metri di quota potrebbero facilmente raggiungere i 40 gradi centigradi in vaste aree della penisola, con la possibilità di superare i 42-44 gradi nelle valli del Guadalquivir e in altre parti dell’Estremadura. Le zone maggiormente a rischio includono non solo l’Andalusia, ma anche le depressioni fluviali del Tago e dell’Ebro, tradizionalmente caratterizzate da microclimi particolarmente secchi e assolati.

Il fenomeno assume dimensioni ancora più preoccupanti se analizzato nel contesto dei record termici storici della Spagna. Attualmente, il primato nazionale appartiene alla località di La Rambla, in provincia di Córdoba, con 47,6 gradi registrati il 14 agosto 2021. Tuttavia, i valori previsti per i prossimi giorni potrebbero avvicinarsi pericolosamente a queste soglie estreme, rendendo l’evento meteorologico in corso una delle manifestazioni più significative del cambiamento climatico in atto nella regione mediterranea.

Le autorità sanitarie spagnole hanno già attivato i protocolli di emergenza per il caldo estremo, con soglie di allerta che variano significativamente a seconda delle zone geografiche: dai 26 gradi delle Asturie ai 41,5 gradi di Córdoba, la soglia più elevata del paese. Per ogni grado che la temperatura ambientale supera questi picchi prestabiliti, il rischio di mortalità attribuibile all’eccesso di calore aumenta tra il 9,1% e il 10,7%, traducendosi statisticamente in una media di tre decessi aggiuntivi per ogni giorno di caldo estremo.

L’impatto dell’ondata di calore si estende ben oltre gli aspetti sanitari, coinvolgendo settori economici strategici come il turismo. I dati della European Travel Commission indicano già una contrazione del 10% nel flusso turistico verso la Spagna rispetto all’anno precedente, con i visitatori che sempre più frequentemente scelgono destinazioni settentrionali europee come Danimarca, Regno Unito e Repubblica Ceca per evitare le temperature soffocanti del Mediterraneo. Questa tendenza rappresenta una minaccia concreta per un settore che costituisce una delle principali risorse economiche del paese.

Le previsioni a medio termine non offrono prospettive di miglioramento significativo. Secondo i meteorologi di Meteored Spagna, l’ondata di caldo non ha ancora raggiunto il suo apice e potrebbe estendersi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, configurandosi come la prima vera ondata di calore del 2025. Il fenomeno si inserisce in un quadro climatico più ampio che vede l’Europa come il continente che si riscalda più rapidamente, con un aumento medio delle temperature di 2,4 gradi rispetto al periodo pre-industriale, quasi il doppio della media globale.

L’episodio meteorologico in corso conferma la tendenza di lungo periodo che caratterizza il clima spagnolo negli ultimi decenni. Secondo uno studio dell’AEMET condotto nel 2022, negli ultimi settant’anni le temperature estive superiori ai 30 gradi arrivano in Spagna con 20-40 giorni di anticipo rispetto al passato, cancellando di fatto buona parte della stagione primaverile. Le ultime tre estati sono state le più calde mai registrate nel paese e l’estate 2025 sembra destinata a continuare questa preoccupante tendenza.

La situazione attuale evidenzia l’urgente necessità di strategie di adattamento climatico più efficaci, tanto a livello nazionale quanto europeo. L’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi, documentato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, richiede interventi strutturali che vadano oltre le misure di emergenza, puntando su una riorganizzazione complessiva dei sistemi urbani, sanitari e produttivi per fronteggiare un futuro caratterizzato da temperature sempre più elevate e fenomeni climatici di intensità crescente.

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