L’Italia si appresta a voltare pagina nella gestione dei documenti di identità con una data che segnerà uno spartiacque definitivo: il 3 agosto 2026. A partire da quel momento, la tradizionale carta d’identità cartacea cesserà di essere valida per l’espatrio, indipendentemente dalla scadenza riportata sul documento. La decisione non nasce da un’iniziativa nazionale, ma rappresenta l’attuazione del Regolamento Europeo 1157/2019, che mira a rafforzare i requisiti di sicurezza applicabili alle carte d’identità rilasciate dagli Stati membri dell’Unione Europea.
Il motivo di questa svolta epocale risiede nelle caratteristiche tecniche del documento cartaceo, che non soddisfa più gli standard minimi di sicurezza richiesti dalla normativa europea. La carta d’identità cartacea italiana, a differenza di quella elettronica, non possiede la Machine Readable Zone (MRZ), una zona di lettura ottica composta da tre righe con caratteri monospaziati che contiene informazioni sull’identità leggibili automaticamente dalle macchine. Questa mancanza compromette la capacità dei sistemi di controllo di frontiera di verificare rapidamente e in modo sicuro l’autenticità del documento e l’identità del titolare.
Sebbene l’articolo 3 del Regolamento Europeo preveda che tutti i documenti di identità europei debbano rispettare i nuovi requisiti entro il 3 agosto 2031, l’assenza della MRZ nei documenti cartacei italiani fa perdere la validità con ben cinque anni di anticipo. Questa accelerazione temporale ha creato una situazione di urgenza per milioni di cittadini italiani che ancora posseggono il vecchio formato del documento.
La Carta d’Identità Elettronica (CIE) rappresenta la naturale evoluzione tecnologica del documento di riconoscimento nazionale. Con dimensioni standard di 85,60 millimetri di larghezza per 53,98 millimetri di altezza, la CIE è realizzata in policarbonato e presenta caratteristiche di sicurezza avanzate come ologrammi, inchiostri speciali e stampa laser. Il vero valore aggiunto risiede nel microchip contactless integrato, che contiene dati personali, fotografia e impronte digitali del titolare, protetti da meccanismi che prevengono contraffazione e lettura impropria.
I vantaggi della CIE non si limitano alla sola funzione di documento di riconoscimento per l’espatrio. Il documento elettronico consente l’autenticazione online per accedere ai servizi digitali erogati da pubbliche amministrazioni e imprese, configurandosi come strumento chiave per l’identità digitale del cittadino. La CIE può inoltre essere utilizzata attraverso l’app CieID, che ha registrato quasi 17 milioni e mezzo di download con 5,5 milioni di attivazioni, testimoniando la crescente diffusione dello strumento digitale.
I numeri dell’identità digitale in Italia evidenziano una transizione già in corso ma non ancora completata. Secondo le statistiche più recenti, oltre 39 milioni di italiani possiedono la Carta d’Identità Elettronica, mentre i download dell’app CieID hanno raggiunto 5,3 milioni di utenti. Tuttavia, l’utilizzo della versione digitale della CIE per accedere ai servizi online risulta ancora sottodimensionato, con solo 4 milioni di utenti attivi.
La procedura per ottenere la nuova CIE richiede la prenotazione di un appuntamento presso l’ufficio anagrafe del comune di residenza. La documentazione necessaria comprende una fototessera recente conforme agli standard ICAO, la vecchia carta d’identità in possesso o denuncia in caso di smarrimento, il codice fiscale e il pagamento di 22 euro (16,79 euro più eventuali diritti comunali). Per i minori è obbligatoria la presenza di entrambi i genitori muniti dei propri documenti di identità.
I tempi di rilascio della CIE sono standardizzati a livello nazionale: il documento viene spedito dal Ministero dell’Interno direttamente all’indirizzo indicato dal richiedente entro 6 giorni lavorativi dalla richiesta. Durante l’attesa, il cittadino riceve una ricevuta che sostituisce il documento sul territorio nazionale e contiene la prima parte dei codici PIN/PUK necessari per utilizzare la CIE per i servizi digitali.
La scadenza del 3 agosto 2026 comporta implicazioni diverse a seconda della validità residua del documento cartaceo in possesso. Per i cittadini con carta d’identità cartacea ancora valida oltre tale data, la sostituzione con la CIE diventa obbligatoria per continuare a viaggiare all’estero. È importante sottolineare che la carta d’identità cartacea manterrà la sua validità per l’identificazione sul territorio nazionale anche dopo il 3 agosto 2026, ma risulterà inutilizzabile per l’espatrio.
Esistono ancora alcune eccezioni al rilascio esclusivo della CIE. I cittadini italiani residenti al di fuori dell’Unione Europea e iscritti all’AIRE possono ancora ricevere la carta d’identità cartacea presso i consolati non ancora abilitati al rilascio della CIE. Tuttavia, molti connazionali all’estero si stanno già rivolgendo direttamente alle anagrafi italiane per ottenere il documento elettronico.
Un’altra eccezione riguarda le procedure d’emergenza: attualmente è possibile richiedere un documento cartaceo d’urgenza in situazioni eccezionali, come la scoperta di avere il documento scaduto nell’imminenza di un viaggio. Tuttavia, anche questa possibilità cesserà completamente dal 3 agosto 2026, rendendo la CIE l’unica opzione disponibile insieme al passaporto per l’espatrio.
Le amministrazioni comunali si stanno già organizzando per fronteggiare l’aumento della domanda previsto nei mesi precedenti la scadenza. Molti comuni stanno invitando proattivamente i cittadini in possesso di carta d’identità cartacea con scadenza successiva al 3 agosto 2026 a recarsi tempestivamente agli uffici anagrafe per evitare l’assalto dell’ultimo momento. Questa pianificazione preventiva mira a distribuire il carico di lavoro su un periodo più ampio e garantire tempi di attesa sostenibili.
Il passaggio obbligatorio alla CIE si inserisce in un quadro più ampio di digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana. La carta d’identità elettronica rappresenta infatti uno dei pilastri dell’identità digitale nazionale, destinata a sostituire progressivamente lo SPID per l’accesso ai servizi online. Con oltre 23 milioni di accessi ai servizi della PA registrati attraverso la CIE nei primi mesi del 2025, il documento elettronico si conferma come strumento strategico per la modernizzazione del rapporto tra cittadino e amministrazione.
La transizione verso la carta d’identità elettronica rappresenta quindi molto più di una semplice sostituzione documentale: costituisce un tassello fondamentale della strategia europea per la sicurezza dei documenti e della visione italiana per la digitalizzazione dei servizi pubblici. Con l’avvicinarsi della scadenza del 3 agosto 2026, diventa essenziale per tutti i cittadini verificare la validità del proprio documento e procedere tempestivamente alla richiesta della CIE per garantire la continuità della propria libertà di movimento in Europa e oltre.