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Terremoto in Russia, Allerta Tsunami per la costa pacifica Stati Uniti -VIDEO-

Terremoto di magnitudo 8.8 colpisce la Kamchatka russa generando allarme tsunami per Alaska, Hawaii, California, Oregon e Washington con onde previste fino a 4 metri.

Un devastante terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito la penisola russa della Kamchatka nelle prime ore di mercoledì 30 luglio 2025, scatenando un immediato allarme tsunami che si è esteso attraverso l’intero bacino del Pacifico, dalle coste dell’Alaska fino alla California meridionale. Il sisma, registrato alle ore 02:24 UTC dal servizio geologico statunitense USGS, rappresenta il più potente evento sismico mondiale dal terremoto di Tohoku del 2011 in Giappone e si posiziona tra i dieci terremoti più forti mai registrati nella storia moderna.

L’epicentro dell’evento tellurico è stato localizzato a circa 119 chilometri a est-sudest di Petropavlovsk-Kamchatsky, la principale città della regione con una popolazione di 165.000 abitanti, a una profondità relativamente superficiale di 19,3 chilometri. Questa caratteristica ha amplificato significativamente l’impatto del sisma, favorendo la generazione di onde tsunami che hanno immediatamente minacciato le coste del Pacifico settentrionale. La zona colpita si trova lungo l’Anello di Fuoco del Pacifico, una delle regioni geologicamente più attive del pianeta, dove il movimento delle placche tettoniche genera frequentemente eventi sismici di grande intensità.

Il National Weather Service degli Stati Uniti ha diramato un avviso di tsunami per l’intera costa occidentale americana, estendendo l’allerta dal confine tra Alaska e Columbia Britannica fino al confine messicano della California. Gli stati di California, Oregon e Washington sono stati posti sotto avviso tsunami, con le autorità meteorologiche che hanno specificato come le onde potrebbero raggiungere altezze variabili da meno di un piede nelle zone meridionali fino a oltre tre piedi in alcune aree settentrionali della California. Le previsioni indicano che le prime onde tsunami potrebbero raggiungere la costa californiana intorno alla mezzanotte del 30 luglio, con San Francisco che dovrebbe essere interessata dal fenomeno verso le 00:40 ora locale.

In Russia, l’impatto immediato del terremoto ha causato danni significativi nella regione della Kamchatka, dove le autorità hanno registrato onde tsunami di 3-4 metri che hanno colpito diverse località costiere. Il governatore regionale Vladimir Solodov ha dichiarato che “il terremoto di oggi è stato grave e il più forte mai registrato in decenni di attività sismica”, confermando che diverse persone sono rimaste ferite durante l’evacuazione degli edifici, ma senza riportare vittime o lesioni gravi. La città portuale di Severo-Kurilsk è stata completamente evacuata dopo essere stata investita dalle onde tsunami, con le autorità che hanno documentato l’allagamento di strutture portuali e di un impianto di lavorazione del pesce.

Le Hawaii sono state poste sotto allerta tsunami, con il Pacific Tsunami Warning Center che ha stimato l’arrivo delle prime onde per le 19:17 ora locale hawaiana. Le autorità di Honolulu hanno ordinato l’evacuazione immediata delle zone costiere, con sirene di allarme che hanno risuonato attraverso la capitale e il dipartimento di gestione delle emergenze che ha avvisato la popolazione di aspettarsi “onde tsunami distruttive”. Il traffico si è intensificato significativamente nelle aree urbane mentre i residenti si dirigevano verso zone più elevate, con le autorità che hanno aperto percorsi di evacuazione aggiuntivi per facilitare l’allontanamento dalle aree costiere.

Il Giappone ha immediatamente attivato i propri sistemi di allerta, con l’Agenzia Meteorologica Giapponese che ha emesso avvisi tsunami per gran parte della costa pacifica del paese, dalle regioni settentrionali di Hokkaido fino alle aree meridionali di Kyushu. Le prime onde tsunami hanno raggiunto le coste giapponesi con altezze comprese tra 30 e 60 centimetri, colpendo inizialmente la città di Nemuro nell’Hokkaido orientale. Le autorità nipponiche hanno ordinato l’evacuazione di oltre 900.000 residenti in 133 municipalità lungo la costa pacifica, mentre i servizi di trasporto marittimo e ferroviario hanno subito interruzioni preventive in diverse regioni.

Gli esperti sismologici hanno sottolineato come questo evento rappresenti la manifestazione di un periodo di intensa attività sismica nella regione della Kamchatka, preceduto da una sequenza di terremoti significativi negli ultimi dieci giorni. Il 20 luglio era stato registrato un terremoto di magnitudo 7.4 nella stessa area, ora interpretato come evento precursore del sisma principale. Il servizio geofisico dell’Accademia Russa delle Scienze ha avvertito che sono attese scosse di assestamento significative con magnitudo fino a 7.5 per almeno un mese, con già oltre cinquanta repliche registrate nelle ore successive al sisma principale.

La zona di subduzione delle Curili-Kamchatka, dove si è verificato il terremoto, costituisce uno dei confini tettonici più attivi del pianeta, caratterizzato dal movimento convergente tra la placca del Pacifico e la placca nordamericana. Questo sistema geologico ha prodotto nel corso della storia alcuni dei terremoti più devastanti mai registrati, incluso l’evento del 1952 di magnitudo 9.0 che causò uno tsunami distruttivo attraverso tutto il Pacifico. La natura superficiale del terremoto del 30 luglio ha favorito la generazione efficiente di onde tsunami, con l’energia sismica che si è trasmessa rapidamente attraverso la colonna d’acqua oceanica.

Le operazioni di emergenza si sono attivate simultaneamente in tutti i paesi del bacino del Pacifico, con sistemi di monitoraggio continuo che tracciano la propagazione delle onde tsunami attraverso l’oceano. Il centro di allerta tsunami del Pacifico ha fornito aggiornamenti costanti sui tempi di arrivo stimati per le diverse località costiere, mentre le autorità locali hanno coordinato evacuazioni preventive e misure di sicurezza. In Alaska, le isole Aleutine sono state poste sotto allarme tsunami, con onde previste fino a cinque piedi in alcune aree più esposte.

Questo evento sismico si inserisce in un contesto più ampio di crescente attività vulcanica e sismica lungo l’Anello di Fuoco del Pacifico, con 47 vulcani attualmente in stato di eruzione attiva secondo i dati aggiornati al maggio 2025. Gli esperti geologici osservano con preoccupazione l’intensificarsi dell’attività tettonica in questa regione, che ospita circa due terzi dei vulcani attivi mondiali e genera la maggior parte dei terremoti di grande magnitudo del pianeta. La sincronizzazione di eventi sismici significativi in diverse aree dell’Anello di Fuoco suggerisce possibili interconnessioni nei processi geologici profondi che governano la dinamica delle placche tettoniche.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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