Il vulcano Kilauea è tornato a ruggire con una spettacolarità che solo la natura sa offrire. Alle prime ore della notte, nella caldera sommitale del cratere Halemaumau, si è aperto un nuovo episodio eruttivo che ha proiettato fontane di lava incandescente alte fino a 100 metri, illuminando il cielo sopra la “Big Island” delle Hawaii con un bagliore rossastro visibile a chilometri di distanza. È la trentaduesima manifestazione eruttiva registrata da dicembre, un ritmo che conferma la natura iperattiva di questo vulcano a scudo tra i più studiati al mondo.
Il fenomeno, attentamente monitorato dallo U.S. Geological Survey (USGS), ha inizialmente interessato la bocca settentrionale del cratere Halemaumau, estendendosi poi alla bocca meridionale e a una terza fessura centrale, mantenendosi comunque confinato all’interno della caldera. Nessun pericolo, dunque, per le comunità circostanti o per le infrastrutture del Parco Nazionale dei Vulcani delle Hawaii, che continua ad attirare ricercatori, appassionati e curiosi da ogni parte del mondo.
A rendere l’evento ancora più straordinario è stato l’avvistamento, da parte delle telecamere di sorveglianza dell’USGS, di un raro tornado vulcanico: un turbine generato dal forte contrasto termico tra l’aria surriscaldata dai flussi di lava e le masse d’aria più fredde sovrastanti, che ha sollevato cenere e frammenti piroclastici in una danza vorticosa nel cuore del cratere. Si tratta di un fenomeno estremo ma naturale, che accompagna talvolta le eruzioni più intense e che testimonia la complessità dinamica del sistema vulcanico hawaiano.
Il Kilauea, con la sua forma larga e dolcemente inclinata, è l’archetipo del vulcano a scudo. Le sue eruzioni effusive, dominate da colate di lava basaltica molto fluida, ne hanno modellato il profilo nel corso di migliaia di anni, rendendolo uno dei laboratori naturali più preziosi per lo studio della tettonica delle placche e della dinamica magmatica. A differenza dei vulcani esplosivi, come il Vesuvio o il Krakatoa, il Kilauea erutta in modo relativamente “pacifico”, ma non per questo meno potente o spettacolare.
We know you've heard of a volcano…but how about a volnado?
— USGS Volcanoes🌋 (@USGSVolcanoes) September 3, 2025
This afternoon, during episode 32 fountaining at Kīlauea the V3 live camera (https://t.co/tCc5xGmMcO) caught this whirlwind kicking up loose ash deposits along the active fountain and flow within Halemaʻumaʻu crater. pic.twitter.com/wCwhZgoFV8
Sul piano culturale, il cratere Halemaumau è molto più di una struttura geologica: è ritenuto nella mitologia hawaiana la dimora della dea Pele, divinità del fuoco, dei fulmini e dei vulcani. Ogni eruzione è quindi vissuta anche come una manifestazione spirituale del suo spirito, e l’attività vulcanica viene accolta con rispetto, timore e devozione dalla popolazione locale.
L’arcipelago delle Hawaii deve la sua stessa esistenza al vulcanismo: si è formato nel corso di milioni di anni grazie all’attività di un “hotspot” nel mantello terrestre, un punto fisso attraverso cui il magma risale in superficie, creando nuova terra. Il Kilauea, situato sul fianco orientale del gigantesco Mauna Loa, continua a modellare il paesaggio, depositando nuovi strati di roccia lavica che raccontano, centimetro dopo centimetro, la storia geologica delle isole.
L’eruzione in corso rappresenta non solo uno spettacolo mozzafiato, ma anche una rara occasione di studio per i vulcanologi, che attraverso strumenti di ultima generazione cercano di interpretare i segnali di un sistema in continua evoluzione. E mentre la lava danza nella caldera e il tornado vulcanico avvolge di mistero la scena, il Kilauea conferma ancora una volta la sua potenza e il suo fascino, tra scienza, natura e leggenda.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!