Il morbillo, una malattia che gli Stati Uniti avevano ufficialmente eliminato nel 2000, sta vivendo una pericolosa recrudescenza. Secondo i dati aggiornati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), nel 2025 si sono già registrati 1.563 casi, il numero più alto degli ultimi 25 anni. A preoccupare non è solo la quantità, ma anche la geografia della diffusione: nuovi focolai sono stati identificati in Ohio e Minnesota, mentre nella Carolina del Sud oltre 150 bambini non vaccinati sono stati messi in quarantena. Un’epidemia in corso tra Arizona e Utah rappresenta già il terzo focolaio di quest’anno a superare la soglia dei 50 casi, il limite che i CDC utilizzano per classificare un’epidemia come “grande”.
Prima del 2025, gli Stati Uniti avevano sperimentato solo dieci grandi epidemie di morbillo in un quarto di secolo, segnale che l’attuale escalation rappresenta un’anomalia epidemiologica. La causa principale, indicano gli esperti, è la progressiva erosione della copertura vaccinale. L’immunizzazione contro morbillo, parotite e rosolia (MPR) è scesa al 92,5%, ben al di sotto della soglia del 95% considerata necessaria per garantire l’immunità di gregge contro un virus altamente contagioso come il morbillo. È il quinto anno consecutivo in cui il Paese fallisce l’obiettivo, segno di una tendenza che la sanità pubblica fatica a invertire.
Tra disinformazione, esitazione vaccinale e difficoltà di accesso in alcune comunità, il morbillo sta approfittando di un indebolimento strutturale del sistema preventivo. Gli esperti lanciano l’allarme: se la copertura non tornerà rapidamente sopra i livelli di sicurezza, il 2025 potrebbe diventare l’anno zero di una nuova stagione di epidemie evitabili. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!