L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ufficialmente approvato l’estensione della piattaforma antipirateria Piracy Shield anche ai contenuti audiovisivi non sportivi, trasformando quello che fino ad oggi era sostanzialmente uno strumento dedicato al calcio in un vero e proprio scudo contro la pirateria digitale a trecentosessanta gradi.
La delibera 47/25/CONS, pubblicata il 30 luglio scorso dopo una consultazione pubblica durata oltre cinque mesi, entrerà in vigore il 15 settembre 2025 e consentirà di bloccare l’accesso a siti e servizi che trasmettono contenuti pirata entro trenta minuti dalla segnalazione. Questa espansione, soprannominata Piracy Shield 2.0, integra le disposizioni del decreto Omnibus, del Digital Services Act e del Testo unico sui servizi di media audiovisivi, ampliando significativamente l’ambito di applicazione delle cosiddette “ingiunzioni dinamiche”.
Il nuovo regolamento estende la protezione alle prime visioni di opere cinematografiche e audiovisive, definite come il periodo che va dal primo al ventottesimo giorno dalla data di uscita dell’opera nelle sale cinematografiche o dalla sua prima pubblicazione. Per i programmi di intrattenimento come i talent show, la “prima visione” copre l’intero periodo tra la prima messa in onda “live” della prima puntata e il ventottesimo giorno dalla messa in onda “live” dell’ultima puntata. Nel caso delle serie televisive, l’ambito di intervento riguarda l’intero titolo fino al ventottesimo giorno dall’ultimo episodio trasmesso in diretta, considerando che le nuove stagioni aumentano la popolarità delle precedenti, influenzando la pirateria.
Il sistema funziona attraverso il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e il blocco dell’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP destinati ad attività illecite. I titolari dei diritti potranno accreditarsi alla piattaforma direttamente o tramite associazioni antipirateria come la FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.
L’impatto di questa estensione si preannuncia ben più significativo di quello registrato con lo sport, considerando che il numero di persone che fruisce di siti per la visione illecita di film e serie televisive è decisamente superiore rispetto a coloro che utilizzano abbonamenti IPTV illegali per il calcio. Secondo i dati della FAPAV-Ipsos, la pirateria comporta una perdita di circa 2,2 miliardi di euro alle aziende dell’intrattenimento, con un impatto negativo sul PIL di oltre 900 milioni di euro e la perdita di più di dodicimila posti di lavoro.
I destinatari dei provvedimenti dell’Autorità non si limitano agli operatori di rete tradizionali, ma includono un ecosistema più ampio che comprende i prestatori di servizi di hosting e caching, i fornitori di servizi VPN e di DNS pubblici, nonché i motori di ricerca, chiamati a rimuovere dai risultati i collegamenti ai siti illegali. Google ha già accettato di applicare i blocchi, mentre Cloudflare mantiene ancora resistenze nel territorio italiano.
AGCOM ha ribadito l’obbligo per i segnalatori di operare con la massima diligenza, evitando di colpire risorse legittime con un alto rischio di overblocking. La piattaforma ha già dimostrato questa problematica in passato, con episodi come il blocco accidentale di Google Drive nell’ottobre 2024 e di un indirizzo IP legato a una CDN nel dicembre dello stesso anno, che ha temporaneamente oscurato siti legittimi. In caso di uso improprio della piattaforma, l’Autorità potrà procedere con la sospensione dell’accreditamento.
La nuova normativa prevede anche meccanismi di salvaguardia: sarà possibile chiedere lo sblocco delle risorse non più destinate ad attività illecite, mentre AGCOM potrà ordinare lo sblocco automatico per i siti rimasti in lista nera da oltre sei mesi. I gestori dei siti bloccati dovranno ricevere una notifica nella lingua del loro paese e avranno fino a dieci giorni di tempo per presentare reclamo, anziché i cinque giorni previsti precedentemente.
L’operatività di Piracy Shield dal febbraio 2024 ha già prodotto risultati significativi nel settore sportivo: secondo i dati AGCOM, in dieci mesi di attività la piattaforma ha oscurato trentamila siti e oltre seimila indirizzi IP. Il successo nell’ambito sportivo ha convinto l’Autorità ad allargare il campo d’azione, nonostante le critiche della Commissione Europea e di associazioni come la Computer & Communications Industry Association per possibili violazioni delle normative europee.
Il commissario AGCOM Massimiliano Capitanio ha sottolineato che “finalmente Piracy Shield è pronto ad abbattere in trenta minuti siti e applicazioni criminali che diffondono illegalmente prime cinematografiche, nuove serie televisive e musica live”. Tuttavia, ha anche evidenziato che “per contrastare un cancro che ruba agli italiani due miliardi di euro ogni anno e fa perdere ai nostri giovani oltre diecimila posti di lavoro queste misure sono utili, ma non sufficienti”.
Il caso di Streaming Community, uno dei portali più popolari in Italia per la visione illegale di film e serie televisive, rappresenta un esempio emblematico delle sfide che attendono Piracy Shield 2.0. Il sito, che vanta un’interfaccia simile a Netflix e un canale Telegram con quasi cinquantamila follower, ha già subito diversi blocchi ma continua a riapparire con nuovi domini. Le autorità hanno recentemente implementato strategie più sofisticate, incluso l’uso di “honeypot” per tracciare gli indirizzi IP degli utenti che tentano l’accesso.
Sul fronte delle sanzioni, il nuovo accordo siglato tra AGCOM e Guardia di Finanza introduce sanzioni pecuniarie automatiche per chi utilizza contenuti pirata: la multa base ammonta a 154 euro, mentre per i recidivi le cifre possono aumentare considerevolmente. Oltre duemila persone hanno già ricevuto le relative notifiche nelle scorse settimane, confermando la nuova linea dura adottata dalle autorità.
L’estensione di Piracy Shield ai contenuti audiovisivi rappresenta un punto di svolta nella lotta alla pirateria digitale in Italia, trasformando quello che era principalmente uno strumento anti-pezzotto in una piattaforma di contrasto globale alla pirateria online. L’efficacia di questo nuovo approccio dipenderà dalla capacità del sistema di evitare i falsi positivi che hanno caratterizzato la sua fase iniziale e dalla collaborazione dei grandi provider tecnologici internazionali.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!