Licia Colò, storica conduttrice di Alle falde del Kilimangiaro, ripercorre con voce ferma ma nostalgica i momenti salienti della sua carriera, tra battute sulle relazioni e riflessioni amare sul suo allontanamento improvviso dalla Rai. In un’intervista rilasciata di recente, la presentatrice ha raccontato di aver subito uno stop repentino: “La realtà è che mi hanno fatta fuori, come si dice in gergo”, ha affermato, con la consueta schiettezza che da sempre la contraddistingue.
Licia non ha mai avuto timore di sfidare gli stereotipi, nemmeno quando il racconto delle sue storie personali rischiava di finire sotto i riflettori più spietati. Tra un ricordo di viaggio e l’altro, ha commentato con ironia le voci che hanno accompagnato la sua vita privata: «Ci sono stereotipi che fatichiamo a superare. Pietrangeli? Un bell’uomo», ha scherzato, riferendosi all’ex senatore e diplomatico italiano Antonio Pietrangeli, con cui era stato accostato un ipotetico flirt. Una battuta leggera a stemperare la tensione di un racconto altrimenti segnato da un’amarezza profonda.
La parabola televisiva di Licia Colò è stata costruita sull’osmosi tra passione per l’esplorazione e capacità di coinvolgere il pubblico in un’esperienza culturale e naturalistica unica nel suo genere. Al timone di Alle falde del Kilimangiaro, in onda su Rai 3 dal 2000, ha accompagnato generazioni di spettatori in un viaggio tra montagne, deserti, foreste e isole remote, raccontando storie di popoli e ambienti in un formato che univa divulgazione scientifica e fascino documentaristico.
Il programma, diventato un cult per gli appassionati di viaggi, era anche un’occasione per riflettere sui cambiamenti climatici e sulle sfide ambientali. Licia Colò ha saputo coniugare la propria curiosità con una comunicazione empatica, capace di emozionare senza rinunciare all’approfondimento. La sua voce, calda e rassicurante, si è fatta guidare da immagini spettacolari e da testimonianze dirette, trasformando ogni puntata in un racconto indimenticabile.
Il brusco silenzio mediatico che l’ha vista protagonista dopo l’ultima puntata di Alle falde del Kilimangiaro ha suscitato sorpresa e interrogativi. Licia rivela di non aver mai ricevuto spiegazioni ufficiali ma di aver percepito l’allontanamento come una decisione presa in stanze di potere lontane dal palinsesto: «Però non sono stata zitta. Sarebbe stato più semplice farlo e aspettare, perché molti mi dicevano che i direttori vanno e vengono. Ma non ho avuto pazienza e l’ho pagata». Un’ammissione che rivela il prezzo pagato da chi sceglie di non tacere, anche quando la prudenza consiglierebbe di attendere.
Dopo sei anni di assenza dalla Rai, nel 2019 Licia Colò ha intrapreso una nuova avventura su La7, diventando la conduttrice di Eden. Il programma, dedicato ai viaggi e alle meraviglie naturali del pianeta, riprende l’impianto di Alle falde del Kilimangiario aggiornandolo ai tempi dei social e della fruizione on demand. La Colò si definisce ironicamente la “signora in giallo”, parafrasando la celebre detective televisiva che, puntata dopo puntata, attira un pubblico fedele e variegato: «Mi sento un po’ come la “signora in giallo”, che va sempre bene perché qualcuno che la guarda lo trovi sempre». Una battuta carica di consapevolezza e di speranza.
L’esperienza su La7, malgrado le dimensioni più contenute rispetto alla Rai, ha offerto a Licia Colò la libertà di sperimentare nuovi format e di avvicinarsi ulteriormente alla sfera digitale. Il passaggio è stato accompagnato da un rinnovato entusiasmo, testimoniato da un pubblico giovane che ha riscoperto nelle sue parole un punto di riferimento per storie di viaggio, ecologia e cultura. La conduttrice ha sottolineato l’importanza di mantenere un equilibrio tra intrattenimento e informazione, ponendo sempre al centro il rispetto per l’ambiente.
Licia Colò rimane una figura simbolo del racconto televisivo dedicato alla natura, capace di coniugare la professionalità giornalistica con una passione autentica per i luoghi e le popolazioni. La sua carriera testimonia come la determinazione e la coerenza possano rappresentare un patrimonio inestimabile, anche di fronte alle logiche interne delle grandi reti televisive. Il suo addio alla Rai non è stato un arrivederci, ma l’inizio di una nuova sfida, maturata nella consapevolezza che il pubblico, quando è cresciuto insieme a un’identità riconoscibile, saprà sempre seguirne le orme.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!