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Ciuccio per adulti, la mania anti-stress che, dopo la Cina ha conquistato il Brasile: ecco i rischi

Il ciuccio per adulti, nato in Cina come strumento anti-stress, conquista il Brasile diventando fenomeno virale sui social con celebrità come Neymar, ma esperti avvertono sui rischi per salute dentale e psicologica.
Instagram Neymar

Dopo aver conquistato la Cina, dove il fenomeno ha raccolto oltre sessantotto milioni di visualizzazioni sulla piattaforma Weibo, il ciuccio per adulti sta vivendo una seconda ondata di popolarità in Brasile, trasformandosi da semplice strumento anti-stress in un vero e proprio accessorio di tendenza che ha già catturato l’attenzione di milioni di utenti sui social media. La cosiddetta “chupeta” per adulti, inizialmente concepita come dispositivo per combattere ansia, stress e burnout, ha superato i confini dell’utilizzo privato per diventare un fenomeno virale che coinvolge celebrities, influencer e una vasta porzione di giovani e meno giovani.

Il fenomeno assume particolare rilevanza nel contesto brasiliano, dove si manifesta proprio mentre la nazione verdeoro dibatte intensamente sul problema dell'”adultizzazione” dei minori per finalità di monetizzazione online. Questa contraddizione paradossale evidenzia un panorama sociale complesso, in cui da una parte si discute della prematura esposizione dei bambini a contenuti e comportamenti adulti, dall’altra si assiste a una significativa porzione della popolazione adulta che adotta comportamenti tipicamente infantili come meccanismo di gestione dello stress quotidiano.

Le celebrità diventano testimonial involontari del trend: il calciatore brasiliano Neymar si è mostrato sui social con un ciuccio in bocca, contribuendo significativamente all’esplosione degli hashtag correlati su TikTok e Instagram. Il gesto dell’attaccante, inizialmente interpretato come una provocazione goliardica quando condivise la foto nel periodo in cui giocava al Paris Saint-Germain, ha acquisito oggi un significato completamente diverso, trasformandosi nel simbolo di una tendenza che attraversa i confini geografici e generazionali. Non si tratta di un caso isolato nel panorama delle celebrities internazionali: già nel 2016 Justin Bieber era stato fotografato nelle prestigiose vie di Saint-Tropez mentre passeggiava con un ciuccio in bocca, un’immagine che aveva fatto rapidamente il giro dei media internazionali, scatenando speculazioni tra vezzo provocatorio, trovata ironica e possibile strategia per smettere di fumare.

Anche nel mondo calcistico il ciuccio ha trovato spazio come elemento simbolico: Carlos Tevez, durante la sua militanza nella Juventus, utilizzava regolarmente un ciuccio nascosto nei pantaloncini, estraendolo durante le celebrazioni dei gol, come accadde memorabilmente nel febbraio 2015 durante gli ottavi di finale di Champions League contro il Borussia Dortmund e nel settembre 2014 dopo la rete contro il Milan, dediche rivolte al figlio Lito.

Il mercato del ciuccio per adulti ha registrato numeri straordinari sulle principali piattaforme di e-commerce asiatiche: su Taobao e JD.com i venditori riferiscono di commercializzare migliaia di unità mensili, con prezzi che oscillano dai dieci yuan (circa un dollaro e quaranta centesimi) fino ai cinquecento yuan (settanta dollari), mentre un particolare modello venduto a 15,90 yuan ha superato le diecimila unità vendute. In Brasile, i ciucci personalizzati con glitter, strass e colori sgargianti raggiungono prezzi superiori ai quattrocento reais (circa settanta euro), trasformando l’oggetto da semplice dispositivo funzionale in vero e proprio accessorio fashion.

La dimensione social del fenomeno ha raggiunto proporzioni significative: su TikTok e Instagram il ciuccio per adulti è diventato protagonista di contenuti virali dove influencer e creator lo esibiscono come simbolo di autoironia, anticonformismo e persino di “ritorno alle origini”. Alcuni content creator hanno spinto la provocazione fino a indossarlo in contesti professionali, generando accese polemiche su piattaforme come LinkedIn, dove il fenomeno è stato discusso come sintomo preoccupante dell’infantilizzazione della società contemporanea.

Gli esperti in psicologia analizzano il fenomeno attraverso lenti scientifiche complesse: secondo la psicologa brasiliana Mariane Pires Marchetti, intervistata dal quotidiano O Globo, “l’uso del ciuccio da parte di giovani e adulti è un esempio di come il corpo e la mente cerchino rapidi meccanismi di autoregolazione di fronte al sovraccarico emotivo, rappresentando un ritorno simbolico all’infanzia, quando la suzione rappresentava sicurezza e calma”. La psicanalista Fabiana Guntovitch ha però espresso preoccupazioni più profonde, definendo il fenomeno come “una regressione emotiva che non affronta le cause reali del disagio, rischiando di trasformarsi in una dipendenza simbolica”.

La neuroscientista Ana Carolina Souza ha fornito una spiegazione fisiologica del meccanismo, sottolineando che “il gesto può attivare il sistema parasimpatico e calmare momentaneamente, ma non esistono prove scientifiche che confermino benefici duraturi sugli adulti”. Gli utilizzatori riferiscono effetti positivi diversificati: alcuni sostengono che il dispositivo aiuti a controllare l’impulso di fumare, sfruttando la sensazione orale simile a quella della sigaretta per contenere gli effetti dell’astinenza, altri lo utilizzano come sostituto economico del bite dentale per contrastare il bruxismo notturno.

I rischi medici documentati dagli esperti di salute dentale sono tuttavia significativi: l’uso prolungato del ciuccio in età adulta può provocare malocclusioni dentarie, problemi articolari alla mandibola, difficoltà di pronuncia e disturbi respiratori. I dentisti brasiliani Sandra Silvestre e Flávia Rocha avvertono che il fenomeno rischia di trasformarsi da passatempo virale a problema clinico concreto, soprattutto se adottato quotidianamente. Il dottor Tang Caomin, dentista cinese intervistato dal South China Morning Post, ha specificato che “dormire con un ciuccio può compromettere la respirazione e, nei casi più gravi, comportare rischi di soffocamento”, evidenziando inoltre che l’utilizzo a lungo termine può influire negativamente sull’allineamento dentale, affaticare la mandibola e interrompere i pattern del sonno.

Le conseguenze dell’uso prolungato includono il morso aperto, caratterizzato da uno spazio anomalo tra i denti anteriori che smettono di combaciare correttamente, la deglutizione infantile che altera la postura della lingua e la fonetica, il dolore mandibolare con conseguenti difficoltà nella masticazione, e possibili lesioni o ulcerazioni della mucosa orale. Gli specialisti sottolineano che questi problemi si manifestano con particolare evidenza quando l’utilizzo supera determinate soglie temporali giornaliere.

Il fenomeno del ciuccio per adulti si inserisce in un contesto sociologico più ampio che gli esperti definiscono “infantilizzazione degli adulti”, seguendo cronologicamente la mania dei “baby reborn”, le bambole neonate iperrealistiche che hanno preceduto questa tendenza. Sociologi e psicologi interpretano questi fenomeni come indicatori di un disagio generazionale più profondo, legato alla difficoltà di gestire le pressioni crescenti di una società sempre più competitiva e frenetica, dove i tradizionali meccanismi di gestione dello stress risultano apparentemente inadeguati per una porzione significativa della popolazione.

La diffusione del trend si accompagna a un’evoluzione del design e della commercializzazione: i produttori hanno sviluppato linee specifiche per adulti, con materiali certificati e dimensioni adattate alle bocche mature, mentre alcuni brand hanno creato collezioni limitate con collaborazioni di designer, trasformando l’oggetto funzionale in statement fashion. Il mercato ha registrato una segmentazione sofisticata, con prodotti entry-level per la sperimentazione casual e linee premium per utilizzatori abituali, complete di custodie personalizzate e servizi di manutenzione.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!