Il cielo dell’alba del primo settembre offrirà agli appassionati di astronomia e ai curiosi osservatori un fenomeno celeste di straordinaria bellezza: la congiunzione tra Venere e l’Ammasso del Presepe, conosciuto anche come Ammasso Alveare o con la sigla astronomica M44. Questo incontro celeste, il primo di una serie di sei congiunzioni astrali previste nel corso del mese di settembre, rappresenta una delle occasioni più suggestive per osservare il pianeta dell’amore in compagnia di uno degli ammassi stellari più affascinanti del cielo boreale.
La congiunzione astrale avrà inizio nelle prime ore del mattino, poco prima delle 04:00 ora italiana, quando i due oggetti celesti sorgeranno praticamente appaiati nella porzione di cielo compresa tra Nord-Est ed Est, precisamente nel cuore della costellazione del Cancro. Il fenomeno raggiungerà il suo apice attorno alle 09:37 quando la distanza angolare tra Venere e l’ammasso stellare sarà di appena 1,5 gradi, una separazione che permetterà di osservare entrambi gli oggetti nel medesimo campo visivo di un binocolo o di un piccolo telescopio.
L’osservazione del fenomeno richiede particolare attenzione agli orari dell’alba, che variano significativamente tra le diverse località italiane. A Roma l’alba è prevista poco dopo le 06:30, mentre a Milano si verificherà circa dieci minuti più tardi, a Torino poco prima delle 06:50 e a Bari qualche minuto prima delle 06:20. Gli astronomi raccomandano vivamente di interrompere l’osservazione prima del sorgere del Sole, evitando categoricamente di volgere lo sguardo verso Est durante l’alba per prevenire danni permanenti alla vista causati dalla luce solare diretta.
Venere, il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole, si presenterà agli osservatori con una magnitudine di -3,9, confermandosi come il terzo oggetto più luminoso della volta celeste dopo il Sole e la Luna. La sua caratteristica brillantezza, dovuta alla densa atmosfera che intrappola e riflette la luce solare, lo renderà facilmente identificabile anche nei cieli urbani moderatamente inquinati. Il pianeta, spesso denominato “stella del mattino” quando appare prima dell’alba, si troverà in una posizione particolarmente favorevole per l’osservazione, essendo uscito dalla congiunzione inferiore e avviandosi verso la massima elongazione occidentale.

L’Ammasso del Presepe, catalogato come M44 nel famoso catalogo di Messier e come NGC 2632 nel New General Catalogue, rappresenta uno degli oggetti del cielo profondo più studiati e apprezzati dagli astrofili. Situato a una distanza di circa 577 anni luce dalla Terra, questo ammasso aperto contiene oltre un migliaio di stelle legate gravitazionalmente, con un’età stimata tra i 600 e i 700 milioni di anni. La popolazione stellare dell’ammasso è particolarmente ricca e diversificata: il 68% è costituito da nane rosse, mentre il 30% comprende stelle simili al nostro Sole, con la presenza di giganti rosse e nane bianche che rappresentano gli stadi evolutivi finali delle stelle più massive.
La visibilità dell’ammasso varierà significativamente in base alle condizioni di osservazione. In cieli sufficientemente bui e privi di inquinamento luminoso, il Presepe appare come una macchia nebulosa di magnitudine integrata 3,1, facilmente percettibile a occhio nudo. Tuttavia, durante la congiunzione con Venere, la presenza della brillante luce planetaria e il crescente chiarore dell’alba renderanno necessario l’utilizzo di strumenti ottici per apprezzare appieno la bellezza dell’ammasso. Un buon binocolo 10×50 o un piccolo telescopio permetteranno di distinguere le singole componenti stellari più luminose, che si estendono su un’area di cielo equivalente a tre volte il diametro apparente della Luna piena.
La particolare posizione dell’Ammasso del Presepe, a soli 1,5 gradi dall’eclittica, lo rende protagonista frequente di congiunzioni e occultazioni da parte degli oggetti del Sistema Solare. Questo fenomeno astronomico si inserisce in una tradizione osservativa millenaria: l’ammasso era già noto agli astronomi dell’antichità, che lo descrivevano come “la massa nebulosa nel seno del Cancro”, mentre Galileo Galilei fu il primo a risolverlo in singole stelle utilizzando il suo cannocchiale rivoluzionario.
Per individuare correttamente i protagonisti di questa congiunzione celeste, gli osservatori potranno utilizzare come riferimenti le stelle Regolo della costellazione del Leone e Polluce dei Gemelli, due astri particolarmente luminosi che facilitano l’orientamento nella regione zodiacale. Venere si troverà alla sinistra dell’ammasso stellare, fungendo da faro naturale per guidare lo sguardo verso le più deboli componenti del Presepe.
La congiunzione del primo settembre inaugura una sequenza di eventi astronomici che caratterizzeranno l’intero mese, secondo quanto indicato nella rubrica “Il cielo del mese” dell’Unione Astrofili Italiani. Le successive congiunzioni vedranno protagonisti Luna e Saturno l’8 settembre, Luna e Pleiadi il 12 settembre, Luna e Giove il 16 settembre, Luna e Venere il 19 settembre, e infine Luna e Marte il 24 settembre, culminando con l’eclissi lunare totale del 7 settembre, uno degli eventi astronomici più spettacolari dell’anno.
Per massimizzare l’esperienza osservativa, gli esperti consigliano di individuare una località con orizzonte orientale libero da ostacoli naturali e artificiali, lontana possibilmente dai centri urbani per ridurre l’impatto dell’inquinamento luminoso. La natura mattutina del fenomeno richiede una pianificazione accurata, considerando che la finestra osservativa si estende per circa due ore, dalle 04:00 fino al sorgere del Sole. Gli astrofotografi più esperti potranno cogliere l’occasione per immortalare questo raro allineamento celeste, sfruttando la particolare configurazione geometrica che permette di inquadrare simultaneamente un pianeta e un ammasso stellare.
Questo evento astronomico rappresenta un’opportunità eccezionale per avvicinare il pubblico all’osservazione del cielo, dimostrando come la bellezza dell’universo sia accessibile anche con strumenti modesti e una dose di curiosità scientifica. La congiunzione tra Venere e l’Ammasso del Presepe del primo settembre si configura così come il perfetto preludio alle meraviglie celesti che caratterizzeranno l’autunno astronomico, confermando il mese di settembre come uno dei periodi più ricchi di fenomeni osservativi dell’anno.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!