Il mondo della boxe e del cinema piangono la scomparsa di Joe Bugner, l’ex campione dei pesi massimi europeo e attore cinematografico morto il primo settembre 2025 all’età di 75 anni presso una casa di cura a Brisbane, in Australia. József Kreul Bugner, questo il suo vero nome, aveva conquistato la celebrità internazionale per la sua doppia carriera: quella pugilistica, che lo vide affrontare leggende come Muhammad Ali e Joe Frazier, e quella cinematografica accanto a Bud Spencer e Terence Hill.
Nato il 13 marzo 1950 a Szőreg, vicino a Seghedino in Ungheria, Bugner emigrò con la famiglia nel Regno Unito dopo la rivoluzione del 1956, stabilendosi nel Cambridgeshire. La sua imponente statura di 1,93 metri e il peso di circa 102 chilogrammi lo resero il prototipo del peso massimo degli anni Settanta, decennio d’oro della categoria che vedeva dominare Muhammad Ali, Joe Frazier e George Foreman. Il giovane ungherese naturalizzato britannico iniziò la carriera pugilistica nel 1967, diventando rapidamente uno dei contendenti più rispettati della scena internazionale.
Il 16 marzo 1971 conquistò il titolo europeo dei pesi massimi sconfiggendo per punti Henry Cooper, eroe nazionale britannico che aveva messo in difficoltà persino Muhammad Ali. La vittoria, ottenuta con lo scarto di un solo quarto di punto secondo il giudizio dell’arbitro Harry Gibbs, suscitò enormi polemiche e gli costò per sempre l’affetto del pubblico britannico, che considerò il verdetto ingiusto. Questo episodio segnò profondamente la carriera di Bugner, che nonostante i successi sportivi non riuscì mai a conquistare completamente il favore dei tifosi inglesi.
Tra il 1972 e il 1976, Bugner dominò la scena europea difendendo cinque volte il titolo continentale, spesso contro pugili italiani. Sconfisse due volte per KO tecnico Dante Canè, nel 1972 a Nottingham e nel 1975 a Bologna, rispettivamente alla sesta e alla quinta ripresa. Ebbe inoltre ragione di Mario Baruzzi nel 1974 a Copenaghen, sconfiggendolo per KO tecnico alla decima ripresa. L’unico italiano a resistergli per l’intera distanza fu Giuseppe “Bepi” Ros nel 1972 alla Royal Albert Hall di Londra, in un verdetto molto combattuto che confermò la qualità tecnica dell’ungherese.
La carriera di Bugner raggiunse l’apice nel 1973 quando affrontò in sequenza due titani della boxe mondiale: Muhammad Ali e Joe Frazier. Il 14 febbraio 1973 a Las Vegas sfidò Ali, perdendo ai punti ma dimostrando grande coraggio e resistenza nel resistere per tutti i dodici round. Lo stesso Ali dichiarò dopo il match che Bugner aveva le qualità per diventare campione del mondo, un riconoscimento significativo da parte del più grande pugile di tutti i tempi. Pochi mesi dopo, a luglio, affrontò Joe Frazier alla Earls Court di Londra in quello che molti considerano il miglior incontro della sua carriera.
Il confronto con Frazier si rivelò una battaglia epica. Dopo essere stato atterrato da un tremendo gancio sinistro alla decima ripresa, Bugner si rialzò e contrattaccò con tale veemenza da mettere in difficoltà l’avversario americano. Nonostante la sconfitta ai punti per stretta misura, l’ungherese guadagnò il rispetto universale del mondo pugilistico. Gli esperti concordano nel ritenere che, dopo Muhammad Ali e George Foreman, nessuno abbia mai dato filo da torcere a Frazier come fece Bugner in quell’occasione memorabile.
Il 30 giugno 1975 a Kuala Lumpur, Bugner ottenne la sua unica chance per il titolo mondiale affrontando nuovamente Muhammad Ali. L’incontro, disputato in condizioni climatiche estreme con caldo torrido e umidità elevata, vide prevalere Ali per decisione unanime in quindici round. Bugner mantenne una strategia prevalentemente difensiva per tutta la durata del match, una tattica che lui stesso giustificò come necessaria a causa delle condizioni atmosferiche proibitive, ma che gli valse critiche severe da parte di media e pubblico.
Parallelamente alla carriera pugilistica, Bugner sviluppò una seconda vita professionale nel cinema, diventando particolarmente noto per le sue collaborazioni con Bud Spencer e Terence Hill. La sua imponente presenza fisica e il volto poco rassicurante gli valsero ruoli da antagonista in film di grande successo come “Io sto con gli ippopotami” del 1979, “Lo chiamavano Bulldozer” del 1978, “Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre” del 1979 e “Occhio alla penna” del 1981. In queste pellicole interpretava spesso il ruolo del bullo o del gangster che veniva poi “redento” da Bud Spencer.
La leggenda vuole che durante le riprese di “Io sto con gli ippopotami”, Bud Spencer lo colpì accidentalmente con un pugno vero, facendolo svenire all’istante. L’episodio, divenuto parte del folklore cinematografico italiano, testimonia l’autenticità delle scene d’azione di quei film e la professionalità di Bugner nell’affrontare anche i rischi del mestiere. Nel 2005 partecipò anche a “Cinderella Man – Una ragione per lottare” con Russell Crowe, pellicola ispirata alla vita del pugile James Braddock, sebbene venne successivamente escluso dal progetto.
Dopo il primo ritiro nel 1976, Bugner tentò diversi ritorni sul ring negli anni Ottanta e Novanta. Nel 1986 si trasferì definitivamente in Australia, dove adottò il soprannome “Aussie Joe” e ottenne la cittadinanza australiana. Il cambio di continente rivitalizzò la sua carriera: sconfisse contendenti di alto livello come James Tillis, David Bey e l’ex campione mondiale WBA Greg Page, guadagnandosi una classifica mondiale che lo portò a parlare di una possibile sfida a Mike Tyson.
Il 24 ottobre 1987 affrontò Frank Bruno allo stadio White Hart Lane di Londra in quello che venne pubblicizzato come il più grande incontro tra pesi massimi britannici dai tempi di Cooper contro Bugner del 1971. La sfida per il titolo del Commonwealth si concluse con una sconfitta per KO tecnico all’ottavo round, la terza e ultima della sua carriera in vent’anni di pugilato. Ispirato dal successo di George Foreman, che a 45 anni aveva riconquistato il titolo mondiale, Bugner tornò sul ring nel 1995 conquistando il titolo australiano dei pesi massimi sconfiggendo Vince Cervi.
Il culmine di questo ultimo periodo arrivò nel 1998 quando, all’età di 48 anni e 110 giorni, conquistò il titolo mondiale WBF battendo per abbandono al primo round James “Bonecrusher” Smith, ex campione WBA che aveva dato filo da torcere a un giovane Mike Tyson. Questo risultato lo rese il pugile più anziano della storia a conquistare una cintura mondiale, seppur di una federazione minore. Si ritirò definitivamente nel 1999 con un record finale di 69 vittorie, 13 sconfitte e un pareggio, con 41 successi per KO.
Gli ultimi anni della vita di Bugner furono segnati da difficoltà economiche e problemi di salute. Dopo aver perso circa due milioni di dollari australiani nel fallimento di un’azienda vinicola nel 1989, fu costretto a rientrare sul ring in età avanzata per motivi finanziari. Nel 2023 era stato ricoverato in una casa di cura a Brisbane a causa di una grave forma di demenza senile che lo aveva colpito da diversi mesi. Il figlio Joe Jr aveva rivelato che il padre credeva di avere solo 38 anni e nel Natale 2022 non lo aveva riconosciuto per la prima volta.
Bugner lascia la moglie Marlene e tre figli: James, Joe Jr e Amy, nati dal primo matrimonio con Melody. La British Boxing Board of Control ha espresso le proprie condoglianze per la scomparsa di quello che il Telegraph aveva classificato tra i dieci migliori pesi massimi di tutti i tempi. Frank Bruno, suo avversario nel 1987, ha definito questo “un giorno triste per la boxe”, mentre il promoter Frank Warren lo ha ricordato come “un grande uomo che mancherà a tutti”.
La figura di Joe Bugner rimarrà nella storia dello sport e del cinema come esempio di versatilità e determinazione. Pugile tecnicamente raffinato e incredibilmente resistente, riuscì a competere ad altissimo livello in un’epoca d’oro dei pesi massimi, guadagnandosi il rispetto degli avversari più temibili. La sua seconda carriera cinematografica lo ha reso familiare a generazioni di spettatori, consolidando un’eredità che va ben oltre i confini del quadrato. La sua morte segna la fine di un’era per la boxe europea e per il cinema d’azione italiano degli anni Settanta e Ottanta.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!