Daniel Ricciardo ha ufficialmente chiuso la propria carriera di pilota professionista, confermando il ritiro definitivo dalle competizioni attraverso l’annuncio del nuovo ruolo di Global Ambassador per la divisione Ford Racing. L’australiano trentaseienne, che aveva lasciato la Formula 1 dopo il Gran Premio di Singapore dello scorso anno, ha scelto di rimanere nel mondo del motorsport con una veste completamente diversa, ponendo fine alle speculazioni su un possibile ritorno in pista.
La decisione arriva dopo mesi di riflessione seguiti all’uscita dal team RB, quando Ricciardo venne sostituito da Liam Lawson nelle gare conclusive della stagione 2024. Il pilota, soprannominato “Honey Badger” per il suo stile aggressivo e spettacolare, aveva inizialmente mantenuto aperta la possibilità di continuare a correre in altre categorie del motorsport, ma la partnership con Ford rappresenta ora una svolta definitiva verso un ruolo diverso all’interno dell’industria automobilistica.
Ricciardo assumerà il ruolo di rappresentante globale per Ford Racing, la divisione che ha recentemente sostituito Ford Performance nel panorama delle attività motorsportive del costruttore americano. Il pilota australiano si concentrerà particolarmente sulla promozione del marchio Raptor e dello stile di vita off-road che questo rappresenta per i clienti Ford, un settore nel quale l’azienda sta investendo significativamente in termini di sviluppo tecnologico e marketing.
La collaborazione assume particolare significato considerando che Ford tornerà in Formula 1 nel 2026 come partner tecnico di Red Bull Powertrains, proprio la scuderia dove Ricciardo ha ottenuto i migliori risultati della sua carriera. Il costruttore americano fornirà supporto tecnico per lo sviluppo delle power unit della nuova era regolamentare, concentrandosi soprattutto sugli aspetti legati all’elettrificazione, alle batterie e al software di controllo delle unità motrici.
Ricciardo ha espresso la propria soddisfazione per questa nuova opportunità professionale, sottolineando come la scelta sia stata guidata dalla ricerca di un modo autentico per rimanere collegato al mondo del motorsport senza la pressione delle competizioni. Il pilota ha dichiarato che le corse sono sempre state per lui sinonimo di divertimento e di creazione di ricordi indimenticabili, aspetti che intende preservare anche nel nuovo ruolo.
Il legame tra Ricciardo e il marchio Ford non rappresenta una novità assoluta, considerando che l’australiano è proprietario di un Ford Raptor dal 2017, acquistato addirittura prima della sua abitazione negli Stati Uniti. Questa passione personale per i veicoli ad alte prestazioni del costruttore americano ha reso naturale l’evoluzione verso un rapporto professionale più strutturato.
La carriera in Formula 1 di Ricciardo si conclude con un palmares di tutto rispetto: otto vittorie, tre pole position, diciassette giri più veloci e trentadue podi in duecentocinquantasette Gran Premi disputati. Il pilota ha gareggiato per diversi team di primo piano, iniziando con HRT nel 2011, passando poi per Toro Rosso, Red Bull, Renault, McLaren e concludendo con il ritorno nel gruppo Red Bull sotto il marchio Racing Bulls.
Il periodo più prolifico della carriera di Ricciardo coincise con gli anni in Red Bull Racing, dal 2014 al 2018, quando conquistò sette delle otto vittorie totali e raggiunse per due volte il terzo posto nella classifica piloti mondiale. Le sue prestazioni più memorabili includono i trionfi a Monaco nel 2018, caratterizzato da problemi tecnici alla vettura che non impedirono la vittoria, e il successo a Monza nel 2021 con McLaren, che rappresentò la sua ultima affermazione in Formula 1.
La transizione verso il nuovo ruolo avviene in un momento particolare per Ford, che sta riorganizzando completamente la propria strategia motorsportiva. La creazione di Ford Racing come divisione unificata per tutte le attività agonistiche rappresenta un segnale dell’importanza che l’azienda attribuisce alle competizioni come laboratorio per lo sviluppo tecnologico dei veicoli di serie.
Will Ford, pronipote del fondatore Henry Ford e attuale responsabile di Ford Racing, ha sottolineato come questa non sia semplicemente un’operazione di marketing, ma una missione concreta per trasferire le tecnologie sviluppate nelle competizioni ai veicoli commerciali. L’esempio citato riguarda l’utilizzo delle tecnologie che sopravvivono alla Baja 1000 nel DNA del prossimo F-150 Raptor.
La nomina di Ricciardo come ambasciatore globale si inserisce in questa strategia più ampia, che prevede il debutto di un nuovo veicolo sviluppato sotto la struttura Ford Racing già nel gennaio 2026. Sebbene i dettagli rimangano riservati, le dichiarazioni del CEO Jim Farley riguardo a una supercar off-road da mille cavalli alimentano le speculazioni su quello che potrebbe essere il primo prodotto simbolo della nuova era Ford Racing.
Ricciardo avrà il compito di rappresentare Ford in diverse attività promozionali e progetti legati alle competizioni globali, dal Dakar a Le Mans, passando per il Nürburgring e altre prestigiose manifestazioni motorsportive. Il suo carisma e la popolarità acquisita anche grazie alla serie Netflix “Drive to Survive” renderanno il pilota un testimonial ideale per raggiungere nuove fasce di pubblico, particolarmente tra i giovani appassionati di motorsport.
L’annuncio del ritiro definitivo chiude definitivamente le speculazioni su un possibile ritorno di Ricciardo nelle competizioni, inclusa la nuova scuderia Cadillac che dovrebbe debuttare in Formula 1 nel 2026. Il pilota australiano aveva già chiarito di non essere interessato a questo progetto, preferendo concentrarsi su opportunità che gli permettessero di rimanere nel motorsport senza la pressione delle prestazioni competitive.
La decisione rappresenta anche una scelta di vita per Ricciardo, che negli ultimi mesi si è dedicato al recupero psicofisico dopo anni di pressioni competitive. Il pilota ha descritto questo periodo come “una sorta di scoperta di me stesso”, sottolineando l’importanza di prendersi del tempo per riflettere sul futuro lontano dalle pressioni del paddock di Formula 1.
L’eredità sportiva di Ricciardo rimarrà legata soprattutto alla sua capacità di rendere spettacolare ogni sorpasso e alla personalità carismatica che lo ha reso uno dei piloti più amati dal pubblico. I suoi attacchi in frenata, spesso ai limiti del regolamento ma sempre corretti sportivamente, hanno caratterizzato alcuni dei momenti più emozionanti della Formula 1 moderna, contribuendo significativamente alla popolarità dello sport a livello globale.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!