La voce di Luciana Littizzetto si alza in difesa della Global Sumud Flotilla intercettata dalle forze israeliane mentre navigava verso Gaza con un carico di aiuti umanitari. In un’intervista rilasciata a Repubblica da Silvia Fumarola, la comica torinese ha espresso senza mezzi termini la sua ammirazione per i partecipanti dell’iniziativa umanitaria internazionale, sottolineando come il loro sia stato “un gesto politico” di straordinaria rilevanza.
“Ammiro le persone che sono salite sulle barche per Gaza. Sì, è un gesto politico”, ha dichiarato senza esitazioni la compagna di trasmissione di Fabio Fazio, prendendo una posizione netta su una delle questioni più controverse del panorama internazionale. Le sue parole arrivano mentre l’opinione pubblica italiana si interroga sulla legittimità dell’operazione israeliana che ha portato all’arresto di oltre 400 attivisti provenienti da 44 paesi diversi.
La posizione della Littizzetto si articola in una critica pungente all’inerzia dei governi occidentali di fronte alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. “I governi non hanno fatto niente, tante parole a vuoto”, ha affermato con la consueta schiettezza che caratterizza i suoi interventi televisivi. La comica ha contrapposto alla retorica diplomatica l’azione concreta degli attivisti della flotilla: “Invece c’è la realtà: gente che ha alzato il culo, si è messa in mare facendo parlare tutto il mondo. Applausi.”
Particolarmente significative sono le parole con cui la Littizzetto ha definito i membri della Global Sumud Flotilla. Respingendo le accuse di irresponsabilità mosse da alcune parti politiche, l’attrice ha ribaltato completamente la narrazione: “Non sono irresponsabili, sono coraggiosi”. Una presa di posizione che va controcorrente rispetto alle dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale aveva definito la missione come “legittima, ma politica”, mantenendo una posizione più distaccata rispetto all’operato degli attivisti.
L’iniziativa della Global Sumud Flotilla, partita alla fine di agosto 2025 con oltre 50 imbarcazioni cariche di aiuti umanitari, rappresenta secondo gli organizzatori il più grande tentativo civile mai organizzato per rompere il blocco navale israeliano su Gaza. La parola “sumud”, che in arabo significa perseveranza e resistenza, incarna perfettamente lo spirito dell’iniziativa secondo i promotori, un concetto che evidentemente trova risonanza anche nelle dichiarazioni della comica piemontese.
Nonostante la sua aperta ammirazione per l’iniziativa, la Littizzetto ha ammesso con onestà intellettuale i propri limiti rispetto all’attivismo diretto. “Un coraggio che ammette lei non ha: ‘Posso usare la lingua, è un’arma anche quella’”, ha confessato, riconoscendo nel proprio ruolo di comunicatrice un diverso tipo di impegno civile. Questa autocritica rivela una consapevolezza matura del proprio ruolo nella società e dei diversi modi attraverso cui è possibile contribuire al dibattito pubblico su questioni di rilevanza internazionale.
Le dichiarazioni della Littizzetto acquisiscono particolare peso considerando la platea che raggiunge attraverso “Che tempo che fa”, il programma televisivo condotto da Fabio Fazio che nella scorsa stagione ha conquistato quasi due milioni di spettatori a puntata con uno share medio del 10%. Il ritorno della trasmissione, previsto per domenica 5 ottobre 2025 alle 19:30 sul canale NOVE, rappresenterà quindi un’ulteriore occasione per la comica di esprimere le proprie posizioni su temi di attualità attraverso i suoi celebri monologhi.
L’intervento della Littizzetto si inserisce in un panorama mediatico che ha visto reazioni contrastanti all’operazione israeliana contro la flotilla. Mentre organizzazioni internazionali come Amnesty International hanno denunciato l’intercettazione come un “atto di intimidazione” avvenuto in acque internazionali, il governo israeliano ha giustificato l’intervento come necessario per mantenere il controllo delle proprie acque territoriali e prevenire possibili minacce alla sicurezza nazionale.
La posizione assunta dalla comica torinese riflette un sentimento diffuso tra settori dell’opinione pubblica italiana che vedono nell’iniziativa della Global Sumud Flotilla un simbolo di solidarietà internazionale verso la popolazione palestinese. Le manifestazioni svoltesi in oltre 100 città italiane in sostegno della flotilla testimoniano come il tema abbia toccato profondamente la sensibilità di molti cittadini, creando un movimento di opinione che trascende le tradizionali divisioni politiche.
La questione palestinese rappresenta da tempo uno dei temi più divisivi del dibattito politico internazionale, e le parole della Littizzetto contribuiscono ad alimentare una discussione che vede contrapposte visioni radicalmente diverse della situazione mediorientale. La sua definizione della reazione israeliana come “fuori dal normale” e l’annuncio che utilizzerà la parola “genocidio” nei suoi prossimi monologhi televisivi indicano una volontà di non sottrarsi al confronto su uno dei nodi più complessi della geopolitica contemporanea.
L’approccio della Littizzetto alla questione della Global Sumud Flotilla dimostra come anche il mondo dello spettacolo italiano non possa rimanere indifferente di fronte alle grandi questioni umanitarie del nostro tempo. La sua scelta di prendere una posizione netta, pur consapevole delle possibili conseguenze, testimonia la maturità di un’artista che ha saputo trasformare il proprio ruolo di intrattenitrice in una piattaforma per il dibattito civile e l’impegno sociale.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!