La Federazione calcistica dell’Uzbekistan ha reso ufficiale la nomina di Fabio Cannavaro come nuovo commissario tecnico della nazionale asiatica, segnando il ritorno del campione del mondo 2006 sul palcoscenico mondiale dopo vent’anni esatti dalla storica vittoria di Berlino con la maglia azzurra. L’accordo, perfezionato nelle ultime quarantotto ore, prevede un contratto di due anni con opzione di rinnovo per ulteriori due stagioni, in vista della partecipazione dell’Uzbekistan alla Coppa del Mondo FIFA 2026 che si terrà tra Stati Uniti, Canada e Messico.
L’annuncio ufficiale è arrivato attraverso i canali social della federazione uzbeka, che ha sottolineato come Cannavaro rappresenti “un rinomato specialista, tre volte partecipante alla Coppa del Mondo FIFA, campione del mondo nel 2006 e uno dei migliori difensori dell’era moderna”. Il presidente della Federazione Uzbeka ha evidenziato l’importanza di questa scelta strategica per guidare i Lupi Bianchi verso quella che sarà la prima storica partecipazione della nazionale centroasiatica a una fase finale mondiale.
Il cinquantaduenne napoletano eredita la panchina da Timur Kapadze, il commissario tecnico che ha condotto l’Uzbekistan alla qualificazione mondiale dopo aver chiuso il proprio girone di qualificazione al secondo posto dietro l’Iran, con quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta nelle sei partite decisive del terzo turno delle eliminatorie asiatiche. La qualificazione, ottenuta grazie al pareggio per 0-0 contro gli Emirati Arabi Uniti lo scorso giugno, ha rappresentato un traguardo epocale per una nazione che aveva tentato invano di raggiungere i Mondiali in sette occasioni precedenti dalla propria indipendenza nel 1991.
Cannavaro si presenterà alla guida di una squadra che ha dimostrato una crescita costante negli ultimi anni, costruita attorno a figure di spicco come Eldor Shomurodov, attaccante della Roma e capitano della nazionale uzbeka con quarantuno reti all’attivo, che si è distinto come uno dei principali artefici del cammino verso la qualificazione mondiale. Accanto al romanista, il nuovo commissario tecnico potrà contare su talenti emergenti come Abbosbek Fayzullaev del CSKA Mosca e Azizbek Turgunboev, giovani prospetti che hanno contribuito significativamente al rinnovamento della rosa nazionale.
La scelta di affidarsi a Cannavaro rappresenta una scommessa ambiziosa per la federazione uzbeka, che punta sull’esperienza internazionale dell’ex capitano azzurro per massimizzare le potenzialità di una generazione che ha già scritto la storia del calcio nazionale. Il nuovo allenatore sarà coadiuvato da uno staff tecnico completamente italiano: Eugenio Albarella ricoprirà il ruolo di vice allenatore, forte della sua esperienza con la nazionale giapponese e club come Juventus, Udinese e Dinamo Zagabria, mentre Francesco Troise si occuperà della preparazione atletica e Antonio Chimenti della preparazione specifica dei portieri.
L’esordio sulla panchina uzbeka è programmato per il prossimo 9 ottobre a Tashkent, quando i Lupi Bianchi affronteranno il Kuwait in un’amichevole che rappresenterà il primo test per il nuovo corso tecnico. Seguirà una seconda partita di preparazione il 13 ottobre contro l’Uruguay a Kuala Lumpur, mentre per novembre sono previsti ulteriori due incontri internazionali contro avversari ancora da definire, prima dello stage invernale di gennaio 2026 e del ritiro premondiale fissato tra il 15 e il 30 maggio.
Per Cannavaro si tratta di un’opportunità di rilancio dopo l’ultima esperienza alla Dinamo Zagabria, conclusasi prematuramente lo scorso aprile con un esonero dopo soli tre mesi e quattordici partite ufficiali. Il percorso da allenatore del Pallone d’Oro 2006 è iniziato nel 2014 in Cina al Guangzhou Evergrande, proseguito con esperienze in Arabia Saudita, nuovamente in Cina dove ha conquistato uno scudetto nel 2019, per poi approdare in Italia prima al Benevento e successivamente all’Udinese, sempre con incarichi a stagione in corso che non hanno permesso di esprimere pienamente le proprie potenzialità tecniche.
L’Uzbekistan si presenta ai Mondiali 2026 con legittime ambizioni, sostenute da un movimento calcistico in continua espansione che ha visto crescere notevolmente il livello tecnico delle proprie nazionali giovanili negli ultimi anni. I successi a livello Under-23 e Under-20, inclusa la vittoria della Coppa d’Asia di categoria nel 2023, testimoniano la solidità del progetto tecnico nazionale e offrono a Cannavaro una base di talenti promettenti su cui costruire le proprie strategie tattiche.
La nazionale uzbeka, attualmente cinquantasettesima nel ranking FIFA, ha saputo costruire negli anni un’identità calcistica riconoscibile, basata su principi di gioco pragmatici e su una soliditè difensiva che le ha permesso di competere ad alti livelli nelle qualificazioni asiatiche. Cannavaro dovrà ora adattare le proprie conoscenze tattiche alle caratteristiche di un gruppo che ha dimostrato compattezza e determinazione nel percorso di qualificazione, valorizzando al contempo le qualità individuali dei giocatori più rappresentativi.
L’appuntamento mondiale rappresenta per l’ex capitano azzurro l’occasione di tornare protagonista nella competizione che lo ha consacrato come uno dei difensori più forti della storia del calcio, questa volta nel ruolo di guida tecnica di una nazionale che sogna di lasciare il proprio segno nella prima partecipazione iridata. Il Mondiale 2026, che per la prima volta nella storia si disputerà con quarantotto squadre partecipanti, offrirà all’Uzbekistan e al suo nuovo commissario tecnico la possibilità di scrivere pagine inedite nella storia del calcio centroasiatico, con l’ambizione di superare la fase a gironi e raggiungere traguardi fino a pochi anni fa considerati impensabili per una realtà calcistica emergente come quella uzbeka. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!