Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

Natale con la Neve? Cresce la speranza ma la tendenza dice altro

Sognare un Natale sotto la neve è lecito, ma i modelli climatici e le statistiche raffreddano ogni entusiasmo.

Ogni anno, con l’avvicinarsi del periodo natalizio, torna puntuale il desiderio collettivo di un “bianco Natale”. Un’immagine evocativa, quasi fiabesca, che rievoca cartoline d’altri tempi: strade imbiancate, tetti coperti di neve e fiocchi che cadono lenti la sera della Vigilia. Tuttavia, al netto della nostalgia e della fascinazione popolare, i dati climatici e i modelli meteorologici raccontano una realtà ben diversa, soprattutto se riferiti al contesto italiano.

A oggi, fine ottobre 2025, qualunque tentativo di delineare una previsione meteorologica attendibile per il 25 dicembre è scientificamente infondato. I modelli deterministici non sono in grado di spingersi oltre i 10-15 giorni con una buona affidabilità, e le attuali proiezioni stagionali, di natura probabilistica, offrono solo tendenze di larga scala, senza alcun dettaglio locale né specifico per singole giornate.

La suggestione mediatica di un possibile Natale nevoso poggia su basi fragili. L’Italia, per morfologia e posizione geografica, è soggetta a una forte variabilità climatica, ma il dato storico è chiaro: le nevicate in corrispondenza del Natale sono eventi rari e spesso circoscritti alle aree montane o all’entroterra del Nord, più difficilmente alle pianure o ai centri urbani. Il riscaldamento globale in atto ha ulteriormente ridotto la probabilità di questi episodi, rendendo l’immagine di un Natale innevato sempre più un’eccezione e non la norma.

Le attuali tendenze stagionali, basate sui modelli ECMWF e CFSv2, suggeriscono per il trimestre dicembre-gennaio-febbraio un’anomalia termica positiva su gran parte dell’Europa centro-occidentale, Italia compresa. L’attività della Niña — in via di attenuazione ma ancora presente — potrebbe favorire alcuni scambi meridiani nel comparto euro-atlantico, con la possibilità di discese di aria fredda in direzione del Mediterraneo. Tuttavia, anche in questo scenario, le simulazioni numeriche non identificano ad oggi un pattern dominante in grado di garantire una fase invernale particolarmente rigida o nevosa. È più plausibile ipotizzare episodi brevi e isolati, legati all’ingresso di singole saccature, piuttosto che un’invernata strutturata.

Va anche considerato il ruolo dell’anticiclone subtropicale, ormai quasi costantemente presente nel cuore del continente. La sua persistenza ostacola l’ingresso di correnti fredde da nord e contribuisce a mantenere l’Italia in un regime barico stabile e poco favorevole a dinamiche nevose diffuse. In questo contesto, aspettarsi un Natale con neve al suolo, soprattutto in pianura, è un’ipotesi che cozza con la climatologia recente.

Concludendo, è doveroso ribadire che parlare oggi di previsioni per il periodo natalizio significa abbandonare il terreno della scienza per entrare in quello della speculazione. L’unico approccio corretto resta quello dell’attesa vigile e dell’analisi statistica. Le probabilità, per quanto non nulle, sono molto basse. E non è un’opinione: è ciò che ci dicono i dati.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!