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Crisi a Rete 4, Real Politik verso la chiusura anticipata: al mercoledì potrebbe tornare Mario Giordano

La crisi di Rete 4 esplode con il flop di Real Politik. Ascolti in picchiata, pubblico in fuga e Mediaset costretta a ripensare la sua linea editoriale dopo scelte discutibili.

La crisi di Rete 4 si fa sempre più evidente e la prima vittima rischia di essere Real Politik, il talk di Tommaso Labate, che dopo un esordio sottotono non è mai riuscito a decollare.Nell’ultima puntata, il programma della firma del Corriere, ha raggiunto appena il 2,8% di share, un risultato impietoso per la prima serata di una rete generalista, tanto da spingere Mediaset a valutare la chiusura anticipata del format già entro dicembre. Nei corridoi di Cologno Monzese si parla apertamente di un ritorno di Mario Giordano con Fuori dal Coro nella fascia del mercoledì, segnale di una retromarcia quasi obbligata dopo mesi di tentativi di rinnovamento falliti.

Noi di Newsroom Italia lo avevamo scritto fin dalla prima puntata: Real Politik non avrebbe avuto vita lunga. Lo stile, i toni e la linea editoriale del programma erano totalmente fuori contesto rispetto all’identità di Rete 4. Si è cercato di trasformare un canale storicamente connotato in chiave conservatrice in uno spazio di approfondimento che strizzava l’occhio al pubblico progressista, quasi da talk politico di terza rete. Ma il pubblico di Rete 4 non è quello di La7, e pensare di poterlo sostituire o convertire con un semplice cambio di registro è stato un errore di prospettiva che oggi presenta il conto.

Pier Silvio Berlusconi aveva immaginato per Rete 4 una svolta editoriale capace di avvicinarsi a un pubblico più ampio, forse più “centrato” politicamente, tentando di smussare i toni e avvicinarsi al modello della rete di Urbano Cairo. Tuttavia, la strategia si è dimostrata fallimentare. Tra un originale e una copia, il pubblico sceglierà sempre l’originale. E La7, con i suoi programmi consolidati, la sua identità precisa e conduttori radicati nel panorama dell’informazione politica, resta l’originale indiscusso di quella formula.

Rete 4 ha sempre avuto un ruolo preciso nel sistema televisivo italiano: essere la voce di un pubblico conservatore, tradizionalista, spesso escluso o marginalizzato dagli altri canali. Negli ultimi mesi, però, quella voce è stata smorzata, quasi rinnegata. Le modifiche alla linea editoriale di programmi come 4 di Sera e Dritto e Rovescio, che in più di un’occasione hanno dato maggiore spazio a esponenti di centro sinistra hanno disorientato lo zoccolo duro del pubblico storico. Gli spettatori più fedeli hanno iniziato a manifestare apertamente il proprio malcontento sui social, accusando la rete di aver perso la sua identità. E, come spesso accade, quando il pubblico non si riconosce più in ciò che vede, smette semplicemente di guardare.

Real Politik è diventato il simbolo di questa crisi di identità. Un talk serio, ben condotto, ma lontano anni luce dal linguaggio e dalle aspettative di chi ha sempre scelto Rete 4 per trovare un certo tipo di narrazione. Gli ascolti lo dimostrano: dal debutto con poco più del 4% fino al crollo sotto il 3%, un’emorragia costante che rende la prosecuzione del programma insostenibile. Non è un caso che Mediaset stia valutando di riportare in prima serata proprio Giordano, il volto simbolo di quella “vecchia Rete 4” tanto criticata quanto amata, ma che almeno garantiva risultati solidi e un’identità riconoscibile.

Il tentativo di Pier Silvio Berlusconi di “ripulire” l’immagine del canale e renderlo più appetibile a un pubblico di centro-sinistra è stato un azzardo mal calcolato. Il panorama televisivo italiano è già saturo di programmi che parlano a quel pubblico: Otto e Mezzo, Piazzapulita, In Onda, DiMartedì, solo per citarne alcuni. L’errore, gravissimo, è stato non comprendere che lo spazio realmente scoperto era quello opposto, quello del pubblico conservatore che oggi si sente privo di rappresentanza.

Rete 4, nel tentativo di inseguire la concorrenza, ha perso la sua voce e il suo pubblico. Gli ascolti lo confermano, ma ancora più eloquenti sono i commenti di chi sui social scrive “non riconosco più la mia Rete 4”. Una frase che riassume perfettamente la situazione attuale: una rete senza identità non può avere futuro.

Oggi Mediaset si trova davanti a un bivio. Può continuare su questa strada, cercando di imitare modelli che non le appartengono, o può tornare a offrire un’informazione alternativa, forte, coerente, capace di rappresentare una parte del Paese che altrove non trova spazio. Tra una informazione, che molti considerano “urlata”, come quella di Mario Giordano ed una informazione , definita da tanti “schierata”, come quella di Bainca Berlinguer c’è un mondo. Un mondo liberal conservatore che, stando ai sondaggi, oggi è maggioranza nel paese e che non riesce a trovare uno spazio informativo dove poter rivedere i propri valori e il proprio pensiero. Solo così Rete 4 potrà tornare ad avere senso, pubblico e, soprattutto, credibilità.

Real Politik non è stato solo un flop televisivo, ma il sintomo evidente di una crisi di identità profonda. Una crisi che noi di Newsroom Italia avevamo previsto fin dal primo istante e che oggi si manifesta in tutta la sua evidenza. Se Mediaset non cambierà strategia, rischia di dire addio non solo a un programma, ma a un intero modo di fare televisione. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!