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Garlasco, L’avvocato Gallo lascia la difesa di Lovati: l’ex avvocato di Sempio domani a Brescia

Fabrizio Gallo lascia la difesa di Massimo Lovati nel caso Garlasco dopo la nomina improvvisa di un portavoce da parte del suo assistito senza preavviso.

Nel procedere delle indagini sulla presunta corruzione che avrebbe favorito l’archiviazione dell’indagine a carico di Andrea Sempio, riemerge con forza la dinamica instabile e conflittuale fra gli avvocati coinvolti nella vicenda giudiziaria di Garlasco. La giornata del 12 novembre 2025 segna un punto di svolta imprevisto, con la decisione dell’avvocato Fabrizio Gallo di rinunciare alla difesa di Massimo Lovati, ex legale di Sempio e figura centrale nella recente evoluzione dell’inchiesta.

Gallo, dopo essere stato colto di sorpresa durante la puntata odierna di Ore 14 dalla notizia di un imminente interrogatorio a cui Lovati sarebbe stato sottoposto presso la Procura di Brescia, ha reso nota la propria intenzione di abbandonare il mandato. Al centro del dissenso, la mancata comunicazione da parte dell’assistito e, soprattutto, la nomina di un portavoce senza alcuna interlocuzione preventiva. L’incarico di rappresentanza è stato infatti affidato da Lovati ad Alfredo Scaccia, ex legale egli stesso, la cui presenza è stata comunicata pubblicamente solo a fatto compiuto, come dichiarato dallo stesso Gallo a diverse testate e confermato dai principali quotidiani nazionali.

“Non sono un pupazzo, serve rispetto”. Così, nel corso di un intervento in diretta durante la trasmissione Ore 14 su Rai 2, Gallo ha sintetizzato il proprio disagio, sottolineando di aver provato invano a contattare il suo assistito e di aver saputo solo tramite terzi della presenza di un portavoce e della convocazione in procura. Secondo quanto ricostruito, l’avvocato – che fino alla sera precedente non era stato messo a conoscenza di alcun invito a comparire né della designazione di Scaccia come addetto stampa – avrebbe ricevuto da Lovati un messaggio soltanto alle prime ore del mattino. La comunicazione tardiva e la stratificazione di ruoli paralleli hanno spinto il penalista a maturare la decisione di sottrarsi ulteriormente da una difesa caratterizzata sempre più da scarsa collaborazione reciproca, ribadendo la volontà di non interpretare ruoli meramente formali o di facciata in una vicenda dai contorni giuridici e mediatici sempre più opachi.

Nel panorama degli sviluppi processuali, la scelta di Gallo si inserisce in un quadro già segnato da tensioni interne tra i legali e da una costante volatilità delle strategie difensive della famiglia Sempio. Recentemente, Andrea Sempio aveva già operato un avvicendamento nel collegio difensivo, designando un nuovo avvocato accanto alla storica legale Angela Taccia, a riprova di una situazione complessa e in costante mutamento.

Massimo Lovati, convocato come persona informata sui fatti dai magistrati di Brescia, dovrà presentarsi in procura senza l’assistenza del suo ormai ex legale. Il suo portavoce, Alfredo Scaccia, ha specificato che Lovati non risulta indagato nel procedimento che coinvolge invece l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, sospettato di aver ricevuto compensi tra i venti e i trentamila euro per favorire l’archiviazione proprio di Sempio durante la precedente fase dell’inchiesta. Una tesi supportata dal ritrovamento di un promemoria riferito esplicitamente a una supposta archiviazione in cambio di pagamenti ma che trova le resistenze della difesa di Giuseppe Sempio, padre dell’indagato, secondo il quale le somme sarebbero servite per pagamenti in nero al gruppo di professionisti allora impegnati nella difesa del figlio.

Gli ex avvocati di Andrea Sempio, Federico Soldani e Simone Grassi, sono stati già sentiti dai pubblici ministeri come persone informate sui fatti, nel tentativo di chiarire ulteriormente le dinamiche dei pagamenti e la filiera delle decisioni che portarono all’archiviazione dell’indagine. L’udienza di Lovati è fissata alle ore 16 nella giornata del 13 novembre 2025 presso gli uffici giudiziari bresciani e costituirà un ulteriore snodo in una vicenda nella quale la sovrapposizione di interessi personali, strascichi mediatici e coinvolgimenti giudiziari appare sempre più difficile da decifrare, anche per gli stessi addetti ai lavori.

Sul piano operativo, la rinuncia di Fabrizio Gallo arriva dunque non solo come reazione all’evoluzione degli equilibri legali interni al collegio di difesa, ma anche per il clima di diffidenza e innervosimento che sembra circondare la gestione della difesa di Lovati e Sempio. Lo stesso Gallo aveva già pubblicamente denunciato minacce e pressioni, lamentando un clima ostile e il rischio di essere coinvolto in contesti opachi ed estranei rispetto al proprio mandato istituzionale. L’ex difensore ha dichiarato con fermezza di non essere intenzionato a rimanere parte di uno scenario in cui il rispetto e la trasparenza risultano sacrificati a logiche che attengono più al teatro mediatico che alle aule di giustizia.

Intanto la Procura di Brescia prosegue nelle attività istruttorie tese a ricostruire la reale natura delle somme circolate durante le indagini e a verificare se, come ipotizzato dagli inquirenti, vi siano stati pagamenti anomali finalizzati a indirizzare le sorti del procedimento a carico di Sempio. Il fascicolo resta aperto sulle ipotesi di corruzione in atti giudiziari a carico di Venditti e di Giuseppe Sempio, mentre sullo sfondo la figura di Lovati continua a essere oggetto di interesse e polemiche, sospesa tra il ruolo di ex difensore e quella di testimone chiave nella nuova deriva giudiziaria del caso Garlasco.

L’uscita di scena di Gallo svela plasticamente la fragilità degli equilibri fra i protagonisti, mostrando ancora una volta come il delitto di Garlasco continui a generare riverberi non solo nelle carte processuali e negli uffici giudiziari, ma anche nelle strategie e nei rapporti privati di chi, a vario titolo, si trova coinvolto nelle pieghe di una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi anni. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!