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Chi è Antonio Decaro, il nuovo governatore della Puglia

Antonio Decaro, ex sindaco di Bari ed europarlamentare, vince le elezioni regionali in Puglia con il 69% dei voti, succedendo a Michele Emiliano e inaugurando una nuova fase del governo progressista dopo vent’anni.

Antonio Decaro è il nuovo presidente della Regione Puglia. Con una vittoria schiacciante registrata nelle elezioni regionali del 23 e 24 novembre 2025, l’ex sindaco di Bari ed europarlamentare del Partito Democratico ha ottenuto circa il 69% dei consensi, staccando nettamente il candidato del centrodestra Luigi Lobuono, fermo al 29%. Un risultato che segna la continuità del governo progressista in Puglia dopo vent’anni di amministrazioni guidate prima da Nichi Vendola e poi da Michele Emiliano, ma che al contempo inaugura una fase nuova per la regione.

Nato a Bari il 17 luglio 1970, Decaro ha oggi 55 anni e rappresenta una delle figure più autorevoli del centrosinistra italiano. Laureato in ingegneria civile sezione trasporti presso il Politecnico di Bari, prima di dedicarsi completamente alla politica ha lavorato come libero professionista, presso l’Acquedotto Pugliese come vicecapo compartimento a Lecce e con l’ANAS dal 2000, dove ha ricoperto diversi ruoli direttivi fino a quello di responsabile dell’Ufficio Progetti. Nella sua famiglia, la politica ha sempre avuto un ruolo importante: suo padre Giovanni Decaro è stato assessore comunale di Bari per il Partito Socialista Italiano. Sposato con Katia Angiulli, ha due figlie, Giorgia e Chiara.

Il percorso politico di Antonio Decaro è caratterizzato da una progressione costante attraverso diversi ruoli istituzionali. Il suo esordio risale al 2004, quando Michele Emiliano, allora neoeletto sindaco di Bari, lo nominò assessore alla Mobilità e al Traffico nella sua prima giunta, in qualità di tecnico esperto esterno. Durante questo mandato Decaro si distinse per le politiche ambientali e per la mobilità sostenibile, promuovendo iniziative innovative come i park&ride, il bikesharing e il Biciplan del Comune di Bari, un piano che prevedeva una rete di piste ciclabili lunga circa 180 chilometri. Questi interventi gli valsero nel 2008 il premio “Amico della bicicletta” dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta e il riconoscimento “Ambientalista dell’anno” da Legambiente.

Nel 2010 Decaro venne eletto consigliere regionale della Puglia nella circoscrizione di Bari per il Partito Democratico, ottenendo 14.190 preferenze a sostegno del presidente uscente Nichi Vendola. Durante il suo mandato regionale, fino al maggio 2013, ricoprì il ruolo di capogruppo del PD in Regione e si fece promotore di diverse proposte di legge, tra cui quella sul pluralismo informatico e l’adozione del software libero, quella sull’istituzione degli alberghi diffusi e la prima legge regionale sulla mobilità ciclistica.

Nel 2013 Decaro fece il salto alla Camera dei Deputati, venendo eletto nelle fila del Partito Democratico nella circoscrizione Puglia. Divenne componente dell’Intergruppo parlamentare per la mobilità nuova e mobilità ciclistica, contribuendo alla scrittura della legge nazionale sulla mobilità ciclistica. Tuttavia la sua permanenza a Montecitorio fu breve: appena un anno dopo, nel gennaio 2014, annunciò la candidatura a sindaco di Bari.

Le elezioni amministrative del 2014 segnarono l’inizio della stagione più importante della carriera di Antonio Decaro. Sostenuto da una coalizione di centrosinistra formata da Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori, Centro Democratico e nove liste civiche, Decaro raccolse il 49,38% dei voti al primo turno. Al ballottaggio dell’8 giugno conquestò la poltrona di primo cittadino battendo il candidato del centrodestra Domenico Di Paola con il 65,40% delle preferenze. Appena eletto si dimise da deputato per incompatibilità tra le due cariche, venendo sostituito da Federico Massa. Dal primo gennaio 2015 entrò in carica come primo sindaco metropolitano della Città metropolitana di Bari.

Il mandato di Decaro alla guida del capoluogo pugliese fu caratterizzato da una forte attenzione alla riqualificazione urbana e alla sostenibilità ambientale. Nel 2016 la città metropolitana di Bari arrivò prima nella graduatoria del Bando delle Periferie indetto dal governo Renzi, ottenendo l’assegnazione di 41 milioni di euro per interventi di riqualificazione in vari comuni. Tra i progetti più ambiziosi dell’amministrazione Decaro spicca il parco costiero Costa Sud, un’area di rigenerazione urbana lunga sei chilometri da Pane e Pomodoro a San Giorgio, che rappresenta la più grande opera urbanistica mai realizzata nella città di Bari. Il progetto, annunciato durante la prima campagna elettorale del 2014, ha visto la consegna del primo cantiere nel marzo 2024, mantenendo l’impegno di avviare i lavori entro dieci anni.

Nel maggio 2019 Decaro si ricandidò alla guida di Bari e venne riconfermato con una vittoria schiacciante al primo turno, ottenendo il 65,4% dei consensi. Durante il secondo mandato, nel 2020, nel pieno della pandemia di COVID-19, il sindaco di Bari divenne una figura nazionale grazie ai suoi video sui social media nei quali rimproverava con durezza i cittadini che non rispettavano le regole del lockdown. Questi interventi gli valsero una popolarità inaspettata anche al di fuori della Puglia.

Parallelamente all’attività amministrativa locale, Decaro ha ricoperto ruoli di primo piano nell’associazionismo dei comuni italiani. Il 29 gennaio 2015 venne nominato vicepresidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani con delega al Mezzogiorno e alle politiche per la coesione territoriale. Il 12 ottobre 2016, durante la 33esima Assemblea Nazionale dell’ANCI svoltasi a Bari, venne eletto presidente dell’associazione, succedendo a Piero Fassino. La scelta di un sindaco del Sud alla guida dell’ANCI dopo tanti anni venne sottolineata dallo stesso Fassino come un segnale importante di rinnovamento. Decaro mantenne la presidenza fino al 2024, un periodo durante il quale si distinse per la capacità di rappresentare le istanze dei comuni durante la pandemia e nelle complesse trattative con il governo per ottenere risorse. Durante i momenti più difficili dell’emergenza sanitaria rivendicò con forza il ruolo insostituibile dei sindaci come baluardo a difesa dei territori e della ripresa del Paese.

Nel 2024 Decaro compì un nuovo salto di carriera candidandosi alle elezioni europee nella circoscrizione Sud per il Partito Democratico. Il risultato fu straordinario: ottenne 495.918 preferenze, di cui 348.368 solo dalla Puglia, diventando il secondo candidato più votato in Italia dopo la premier Giorgia Meloni e il più suffragato all’interno del PD. Un risultato che arrivò nonostante le recenti e incessanti polemiche causate da alcune inchieste giudiziarie. Il 23 luglio 2024 venne eletto presidente della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo, un incarico di grande prestigio che gli ha permesso di lavorare su temi cruciali come la tutela ambientale e la sicurezza alimentare.

Tuttavia, dopo pochi mesi a Bruxelles, Decaro ha accettato la sfida di candidarsi alla presidenza della Regione Puglia per le elezioni di novembre 2025. La sua candidatura è stata ufficializzata a settembre 2025 dalla coalizione di centrosinistra composta da Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e da tre liste civiche: Decaro Presidente, Per la Puglia e Avanti Popolari con Decaro Presidente. Una coalizione ampia, definita “campo largo”, che pur attraversata da frizioni interne ha mostrato solidità e radicamento al momento del voto.

La campagna elettorale non è stata priva di tensioni. Decaro aveva pubblicamente chiesto il passo indietro del governatore uscente Michele Emiliano e dell’ex presidente Nichi Vendola come candidati al Consiglio regionale, ritenendo necessario un vero rinnovamento generazionale per la Puglia. Questa richiesta aveva generato polemiche e malumori, con Emiliano che aveva espresso pubblicamente il proprio disappunto, arrivando a ipotizzare di lasciare la politica. Alla fine Emiliano scelse di non presentarsi, mentre Vendola rimase nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra. Un equilibrio complesso, ma che non ha impedito al campo largo di trovare la compattezza necessaria per conseguire una vittoria netta.

A sfidare Decaro per il centrodestra è stato Luigi Lobuono, imprenditore settantenne, già presidente della Fiera del Levante e candidato sindaco a Bari nel 2004, quando fu sconfitto proprio da Michele Emiliano. Lobuono è stato sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e altre liste del centrodestra. Nonostante una campagna elettorale intensa e il sostegno dei leader nazionali della coalizione, Lobuono non è riuscito a impensierire Decaro, che è apparso favorito fin dai sondaggi dei mesi precedenti.

Le elezioni regionali del 23 e 24 novembre 2025 hanno visto una partecipazione in calo rispetto alla precedente tornata. L’affluenza definitiva in Puglia si è attestata al 42,24%, segnando un importante calo rispetto al 2020. Alle ore 23 del 23 novembre, prima rilevazione disponibile, aveva votato il 29,45% degli aventi diritto, contro il 39,88% della precedente tornata alla stessa ora. Il calo dell’affluenza è stato registrato in tutte e tre le regioni al voto, con la Puglia che ha fatto segnare la percentuale più bassa.

Nonostante il dato sull’affluenza, il risultato elettorale è stato inequivocabile. I primi instant poll diffusi alle 15 del 24 novembre, alla chiusura dei seggi, hanno subito certificato la vittoria di Antonio Decaro con una percentuale compresa tra il 65% e il 69%. Le proiezioni successive hanno confermato il dato, con Decaro che si è attestato stabilmente intorno al 69% dei voti validi. Un margine di oltre 40 punti percentuali sul principale avversario che ha permesso al candidato del centrosinistra di celebrare una vittoria senza precedenti nella storia recente delle elezioni regionali pugliesi.

Con questa affermazione la Puglia sceglie di proseguire lungo il tracciato politico che negli ultimi vent’anni ha trasformato la regione in uno dei laboratori progressisti più solidi del Mezzogiorno. Prima con la stagione movimentista e identitaria di Nichi Vendola, presidente dal 2005 al 2015, poi con la direzione più istituzionale e amministrativa di Michele Emiliano, alla guida della Regione dal 2015 al 2025. Decaro rappresenta la terza riconferma consecutiva del centrosinistra, portando con sé un curriculum di lungo corso che spazia dall’ingegneria alla gestione amministrativa, dalla presidenza dell’ANCI all’esperienza europea.

Il programma elettorale presentato da Decaro si articola in cinque sfide principali: creare lavoro di qualità attraverso il sostegno alle imprese e la creazione di filiere produttive; prendersi cura delle persone con una sanità territoriale integrata che preveda presidi di prossimità, cure domiciliari e tecnologie avanzate, oltre a una task force per accelerare i progetti di edilizia sanitaria del PNRR; costruire comunità attraverso interventi su cultura, istruzione e partecipazione; chiudere i cicli dei rifiuti e promuovere l’economia circolare; sviluppare infrastrutture moderne e sostenibili. Un programma che punta a coniugare la tradizione amministrativa del centrosinistra pugliese con una visione più tecnica e urbanistica, focalizzata sui servizi, sulle infrastrutture e sull’ambiente.

Decaro eredita una regione che ha conosciuto profondi cambiamenti negli ultimi due decenni, ma che si trova ad affrontare sfide importanti come il rafforzamento del sistema sanitario, lo sviluppo economico del territorio, la lotta alla disoccupazione giovanile e la gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La sua esperienza da sindaco di una grande città metropolitana, unita alla conoscenza delle dinamiche europee acquisita a Bruxelles, rappresenta un patrimonio che il nuovo governatore intende mettere al servizio dell’intera Puglia.

La vittoria di Decaro assume anche una rilevanza nazionale per il Partito Democratico e per il centrosinistra. In un contesto politico caratterizzato da un governo di centrodestra a Roma, la Puglia si conferma una roccaforte progressista, capace di esprimere una classe dirigente radicata nel territorio e in grado di intercettare il consenso popolare. Alcuni osservatori politici ritengono che Decaro, forte di questa affermazione e del precedente successo alle elezioni europee, possa diventare in futuro una figura di primo piano anche negli equilibri nazionali del partito.

Le elezioni regionali del 2025 hanno dunque segnato un passaggio generazionale nella politica pugliese. Dopo gli anni di Vendola e Emiliano, la Regione si affida a un amministratore che porta con sé l’esperienza della gestione di una grande città, la capacità di dialogare con le istituzioni nazionali ed europee e una visione incentrata sullo sviluppo sostenibile e sulla qualità della vita dei cittadini. Antonio Decaro, che aveva lasciato Bari nel 2024 per l’avventura europea, torna ora in Puglia con un mandato plebiscitario e la responsabilità di guidare una fase nuova per la regione, mantenendo viva quella “primavera pugliese” iniziata vent’anni fa ma declinandola secondo una visione rinnovata e proiettata al futuro. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!