La Penisola italiana si trova al centro di una complessa fase meteorologica che vedrà nelle prossime quarantotto ore un radicale cambiamento delle condizioni atmosferiche, con il passaggio da correnti meridionali umide e cariche di precipitazioni a flussi settentrionali più secchi e freddi provenienti dai quadranti nord-orientali. Questa repentina rotazione dei venti rappresenta un elemento chiave per comprendere l’evoluzione del tempo sullo Stivale, poiché determinerà il passaggio da una fase caratterizzata da venti meridionali come Libeccio e Scirocco, responsabili delle intense precipitazioni che stanno interessando il Centro-Sud tirrenico, a una configurazione dominata da flussi settentrionali capaci di far scendere nuovamente le temperature e di portare neve in collina tra Romagna e Marche. Il vortice ciclonico attualmente posizionato sul Mediterraneo centrale sta infatti richiamando masse d’aria umida dal mare, alimentando fenomeni di notevole intensità lungo il versante tirrenico e nelle regioni centro-meridionali.
La giornata di martedì 25 novembre si presenta particolarmente critica dal punto di vista meteorologico, con il Dipartimento della Protezione Civile che ha diramato un duplice bollettino di allerta arancione e gialla su diverse regioni italiane. La Toscana e la Campania risultano le aree maggiormente esposte, con allerta arancione per rischio idrogeologico, mentre l’allerta gialla interessa un ampio ventaglio di territori che comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria. Le condizioni di intenso maltempo stanno generando piogge torrenziali tra Lazio e Campania, dove si temono nubifragi con accumuli che potrebbero raggiungere gli 80-100 millimetri, mentre sul versante occidentale si registrano già mareggiate importanti con onde alte oltre quattro metri, in particolare tra le coste laziali, campane e sulla costa ovest della Sardegna.
Il Libeccio sta soffiando con raffiche sostenute che possono toccare punte di 80 chilometri orari su Lazio, Campania, Puglia, Molise, Abruzzo, Calabria e Basilicata, mentre nei valichi appenninici del Centro Italia le raffiche potrebbero raggiungere i 100 chilometri orari, configurando vere e proprie condizioni di tempesta. A Napoli la velocità media del vento è prevista attorno ai 33 chilometri orari, un valore decisamente sostenuto che rende difficoltoso l’uso dell’ombrello e crea raffiche capaci di far cadere piccoli oggetti o rendere instabili le persone durante la camminata, soprattutto in zone esposte come il lungomare. Questa ventilazione intensa, combinata con le precipitazioni, sta creando condizioni particolarmente sgradevoli per chi deve muoversi all’aperto, abbassando sensibilmente la temperatura percepita rispetto a quella reale.
La svolta si concretizzerà a partire da mercoledì 26 novembre, quando il sistema perturbato si allontanerà gradualmente ma un vortice di bassa pressione resterà agganciato sulla Penisola, mantenendo condizioni instabili almeno fino a venerdì. L’ingresso delle correnti fredde settentrionali determinerà un nuovo e marcato calo delle temperature, con valori quasi invernali al Nord già a metà settimana. La Bora rinforzerà progressivamente sui bacini settentrionali, con raffiche previste fino a 70-80 chilometri orari tra Sardegna, Liguria, regioni centrali e mari prospicienti, mentre il Maestrale soffierà forte sull’isola sarda. Questa configurazione porterà a un’Italia meteorologicamente divisa in due: al Nord e su buona parte del Centro il tempo tenderà gradualmente a migliorare con cieli più sereni e clima più asciutto, mentre il Sud resterà ancora esposto a condizioni di instabilità con nubi, rovesci e venti moderati.
Il freddo sarà ancora più evidente proprio grazie ai rasserenamenti che favoriranno un marcato raffreddamento, con possibili gelate diffuse anche in pianura durante le ore notturne e al primo mattino. Le temperature minime potrebbero scendere sotto lo zero nelle zone di pianura settentrionali, mentre sul Cuneese si sono già toccati i -4 gradi e nell’Astigiano i -3 gradi. Durante il giorno il sole attenuerà leggermente la sensazione di freddo, ma i valori termici resteranno comunque inferiori alle medie stagionali. Questo scenario è frutto delle condizioni eccezionalmente fredde che hanno caratterizzato la fine di novembre, con temperature da primato registrate nelle scorse notti: -21 gradi a Livigno a 1800 metri di quota, -12 gradi a Dobbiaco a 1200 metri in Alto Adige, fino ai -24 gradi di Buffalora nel Parco Nazionale svizzero, appena oltre il confine lombardo.
Un elemento di particolare rilevanza riguarda le nevicate, che costituiranno uno degli aspetti caratterizzanti di questa fase meteorologica. L’abbassamento della quota neve interesserà l’Appennino centrale, dove i fiocchi potranno scendere fino a 600-900 metri lungo la dorsale adriatica, con accumuli significativi alle quote medio-alte. Tra Romagna e Marche la neve potrà raggiungere le quote collinari, proseguendo quanto già accaduto nei giorni precedenti quando il manto bianco aveva imbiancato il paesaggio fino a 200-300 metri di altezza nel Bolognese e in Romagna. Le stazioni sciistiche marchigiane, come quelle di Bolognola e del comprensorio Sassotetto-Santa Maria Maddalena, si preparano ad accogliere le nuove precipitazioni nevose che potrebbero consentire l’apertura anticipata degli impianti, con i gestori che hanno già predisposto le infrastrutture per la stagione invernale.
Sulle Alpi orientali le nevicate interesseranno quote a partire dagli 800-1200 metri, con fenomeni più consistenti in Valle d’Aosta dove si sono già registrati accumuli significativi nei giorni precedenti. Le Dolomiti continueranno a ricevere abbondanti precipitazioni nevose, contribuendo a creare le condizioni ideali per l’avvio della stagione sciistica. Sul versante appenninico umbro-marchigiano la quota neve si attesterà tra i 1300 e i 1500 metri, in graduale abbassamento con il procedere della fase fredda.
Le previsioni per giovedì 27 novembre indicano un progressivo miglioramento al Nord e in Toscana, dove il tempo sarà ben soleggiato, mentre la Romagna manterrà ancora un cielo nuvoloso con condizioni comunque asciutte. Le regioni centrali adriatiche e il Sud peninsulare resteranno invece interessati da precipitazioni frequenti, con possibili rovesci o temporali e neve lungo la dorsale appenninica. I venti di Bora, Grecale e Tramontana continueranno a soffiare con intensità fino a burrascosa tra Sardegna, Liguria e regioni centrali, rendendo i mari molto mossi fino ad agitati, in particolare i bacini attorno alla Sardegna.
Da giovedì a domenica il quadro meteorologico si orienterà verso maggiore stabilità grazie alla rimonta dell’alta pressione, specialmente al Centro-Nord, mentre le regioni meridionali continueranno a essere bersagliate dal maltempo, in particolare tra Basso Adriatico, Calabria e Sicilia. Le temperature si stabilizzeranno su valori intorno alla media del periodo o appena al di sotto, segnando la conclusione di questa intensa fase perturbata che ha portato un anticipo d’inverno sull’Italia dopo settimane di autunno insolitamente mite.
Questa configurazione atmosferica evidenzia la particolare dinamicità del clima mediterraneo in questa fase dell’anno, con il contrasto tra l’aria fredda in quota e le acque del Mediterraneo ancora relativamente miti che fornisce l’energia necessaria per alimentare sistemi ciclonici particolarmente attivi. La successione rapida di perturbazioni atlantiche, ben dieci nel solo mese di novembre, testimonia l’intensità di questa stagione autunnale, caratterizzata da frequenti passaggi perturbati e da un’alternanza di fasi miti e irruzioni fredde che hanno portato condizioni meteorologiche estreme su diverse aree del Paese.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
