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Maturità 2026, Valditara: “Chi rifiuta l’orale ripete l’anno. Esame più serio e responsabile”

Il ministro Valditara annuncia che nella maturità 2026 l’orale diventa obbligatorio pena la bocciatura. L’esame assume connotati di responsabilità personale oltre alla mera valutazione delle competenze.

La riforma della maturità italiana entra nel vivo dei suoi presupposti culturali e normativi. Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, ha ribadito con fermezza gli intenti dell’amministrazione nel trasformare l’esame finale del ciclo di istruzione superiore in un momento formativo che vada oltre la mera acquisizione di competenze disciplinari. Le dichiarazioni del ministro, rilasciate a margine dell’inaugurazione del Polo Infanzia Sempione a Cinisello Balsamo, nel Milanese, tracciano una linea netta circa le conseguenze dell’eventuale rifiuto di affrontare la prova orale: chi decidesse di cercare di aggirare l’esame orale dovrà inevitabilmente ripetere l’anno scolastico. Si tratta di una decisione che rompe con le precedenti configurazioni dell’esame, quando era teoricamente possibile ottenere il diploma basandosi esclusivamente sui risultati delle prove scritte e sui crediti accumulati nel percorso di studi.

Il significato politico e culturale di questa determinazione rappresenta un cambiamento paradigmatico nella concezione dell’esame di maturità. Valditara ha enfatizzato che l’esame non rappresenta solamente una prova di conoscenze e competenze, bensì un vero e proprio esame di responsabilità che impone allo studente di confrontarsi personalmente e direttamente con le materie oggetto della valutazione. La scelta di trasformare la maturità in un banco di prova della maturità personale e della responsabilità individuale trova radici nella necessità percepita dal governo di elevare il valore formativo dell’istituzione scolastica, contrapponendosi a quella che è stata identificata come una cultura dell’aggiramento dei problemi piuttosto che della loro affrontazione.

Una delle componenti centrali della riforma riguarda la struttura stessa della prova orale, che subirà modifiche significative rispetto alle precedenti configurazioni. Per la maturità classica, l’orale si concentrerà su due discipline, mentre per la maturità moderna il numero di materie oggetto della prova orale sarà portato a quattro. Le discipline interessate saranno selezionate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, con comunicazione ufficiale attesa per la fine del mese di gennaio. Questa scelta organizzativa riflette l’intento di garantire un approfondimento più rigoroso delle materie chiave rispetto al sistema precedente, permettendo ai candidati di prepararsi in modo più mirato e concentrato.

Valditara ha altresì sottolineato che l’eliminazione del documento iniziale, precedentemente sottoposto agli studenti all’inizio della prova orale, costituisce un ulteriore elemento di semplificazione e di riduzione dell’ansia. Tale documento, nel sistema precedente, svolgeva la funzione di punto di partenza per i collegamenti interdisciplinari richiesti dai commissari durante l’esame. La sua rimozione rappresenta un tentativo di razionalizzare la prova e di concentrarsi su domande dirette di natura disciplinare, sebbene il ministro abbia chiarito che i collegamenti interdisciplinari continueranno a rappresentare una componente importante della valutazione, a condizione che emergano naturalmente dalle risposte dello studente e contribuiscano a una migliore comprensione del profitto complessivo.

La dimensione pedagogica della riforma assume rilevanza particolare nella concezione valditariana della scuola come luogo di formazione della responsabilità personale. Il ministro ha affermato esplicitamente che la scuola deve educari gli studenti ad affrontare i problemi, non ad eluderli, a rispondere alle valutazioni piuttosto che a rifiutarle, e a sviluppare capacità di resilienza nel confronto con le frustazioni che il processo di valutazione può comportare. Questa prospettiva trasforma la maturità da mero strumento di certificazione delle competenze acquisite a vero e proprio elemento costitutivo del processo di maturazione personale.

Per quanto concerne gli altri elementi dell’esame, il ministro ha confermato che non subiranno modifiche sostanziali. Le due prove scritte manterranno la loro struttura attuale: la prima prova, dedicata al tema di italiano, e la seconda prova, incentrata su una disciplina di indirizzo, continueranno a rappresentare i primi passaggi valutativi dell’esame. Anche il sistema di voto e le modalità di valutazione resteranno invariati rispetto alle configurazioni precedenti. Le tempistiche della comunicazione dei voti delle prove scritte continueranno a precedere l’inizio dei colloqui orali, una scelta organizzativa che da anni caratterizza l’esame italiano.

La riforma della maturità 2026 si iscrive in una più ampia strategia di revisione del sistema scolastico italiano voluta dal Ministero dell’Istruzione. Il ripristino del nome storico di “Maturità” – abbandonato formalmente nel 1997 in favore della denominazione “Esame di Stato” – costituisce un segnale simbolico del tentativo di recuperare la valenza culturale e il significato profondo che l’esame rivestiva nel sistema educativo nazionale. Si tratta, come ha precisato Valditara, non di un semplice cambiamento terminologico, bensì di una decisione che riflette una modificazione sostanziale nel modo di concepire il passaggio conclusivo dell’istruzione secondaria.

Altre modifiche di rilievo nel nuovo quadro normativo, introdotto tramite il decreto legislativo numero 127 del 9 settembre 2025, riguardano la composizione delle commissioni d’esame. La presenza di un presidente esterno all’istituzione scolastica, affiancato da commissari in parte interni e in parte esterni, mira a garantire una maggiore obiettività nelle valutazioni e a prevenire possibili dinamiche di favoritismo o di indulgenza ingiustificata nei confronti dei candidati che hanno frequentato l’istituto nella sede in questione. Il ruolo del presidente esterno è stato specificatamente definito come quello di moderatore della commissione e garante del rispetto delle procedure stabilite.

Un ulteriore aspetto meritevole di considerazione riguarda il ruolo del voto di condotta nel sistema di valutazione complessivo della maturità. Con il nuovo decreto, il comportamento dello studente lungo l’intero percorso del triennio finale acquisisce rilevanza determinante nel computo dei crediti scolastici, che costituiscono una componente significativa del voto finale dell’esame. Questo elemento sottolinea come la riforma intenda valorizzare non soltanto le acquisizioni disciplinari, ma anche le qualità personali di impegno, rispetto delle regole e partecipazione consapevole alla comunità scolastica.

La riforma interviene altresì sui Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, conosciuti fino al presente come alternanza scuola-lavoro. Secondo quanto comunicato dal ministro, la denominazione ufficiale cambierà in “Formazione Scuola-Lavoro”, e saranno introdotte restrizioni circa le attività che gli studenti potranno svolgere, in particolare l’eliminazione di lavorazioni caratterizzate da profili di rischio elevato. Tale modifica riflette una crescente attenzione alla sicurezza e al benessere degli studenti durante le esperienze formative esterne all’ambiente scolastico tradizionale.

La configurazione della maturità 2026 rappresenta, nel suo complesso, una risposta legislativa e amministrativa a comportamenti ricorrenti nelle edizioni precedenti dell’esame, quando alcuni candidati avevano scelto di non partecipare alla prova orale avendo già raggiunto attraverso gli scritti il punteggio minimo necessario per il conseguimento del diploma. Le disposizioni introdotte dalla riforma chiudono definitivamente questa possibilità, rendendo l’orale una prova a cui non è possibile sottrarsi senza conseguenze significative in termini di bocciatura. La scelta rappresenta una dichiarazione esplicita di valori che la comunità educativa intende promuovere: l’affrontamento delle prove, la responsabilità personale e la crescita attraverso la sfida piuttosto che l’elusione della medesima. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!