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Fitte nebbie al Nord, massima allerta per gli spostamenti: le province e le aree più colpite

Le pianure del Nord Italia sono avvolte da fitte nebbie che riducono drasticamente la visibilità. Province di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte le più colpite, con massima allerta per gli spostamenti su strade e autostrade.

Le regioni settentrionali dell’Italia si trovano in queste ore ad affrontare la presenza di fitte nebbie che stanno causando significative riduzioni della visibilità, con conseguenti raccomandazioni alla massima prudenza per chiunque debba mettersi in viaggio. Il fenomeno, tipico della stagione invernale ma accentuato dall’arrivo di un campo di alta pressione che sta dominando le condizioni meteorologiche del weekend dell’Immacolata, interessa in particolare le vaste pianure del Nord Italia.

Le zone maggiormente colpite dai banchi nebbiosi risultano essere le pianure del Piemonte, della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia-Romagna. A partire dalla giornata di sabato 6 dicembre e con continuità prevista per domenica 7, si sono formati banchi nebbiosi persistenti e localmente molto fitti, con visibilità che in alcuni casi si è ridotta fino a pochi metri, rendendo estremamente pericolosi gli spostamenti sulle strade e autostrade della pianura padana.

Le province più colpite dalla nebbia

In Lombardia, le province maggiormente interessate dai fenomeni nebbiosi sono quelle della bassa pianura padana, in particolare lungo il corso del Po. Le aree di Pavia, Cremona, Lodi, Mantova e la pianura milanese risultano essere tra le più esposte, con banchi di nebbia che possono ridurre la visibilità anche sotto i trenta metri. A Milano, l’umidità relativa ha raggiunto valori elevatissimi, toccando quasi il novantotto percento, condizione che favorisce la persistenza dei fenomeni nebbiosi specialmente nelle ore notturne e al primo mattino.

Anche Brescia e le zone pianeggianti circostanti hanno sperimentato condizioni di visibilità ridotta, con foschie dense che si sono sollevate parzialmente solo nelle ore centrali della giornata per poi riformarsi con il calare della sera. Le aree della bassa bresciana e mantovana, in particolare, hanno registrato le condizioni più critiche, con nebbie che hanno reso necessario procedere a velocità ridotta e con la massima attenzione sulle principali arterie di comunicazione.

Le pianure dell’Emilia-Romagna, in particolare le province di Piacenza, Parma, Modena e Reggio Emilia, sono anch’esse sotto l’effetto di foschie dense e nebbie che limitano fortemente la visibilità. Anche le zone pianeggianti a ridosso del Po risultano particolarmente interessate da riduzioni consistenti della visibilità, con foschie o nebbie nelle ore più fredde che si sollevano solo parzialmente dalla tarda mattinata.

In Veneto, le province di Rovigo, Padova, Venezia, Verona e Vicenza sono state investite da fenomeni di nebbia con visibilità ridotta, specialmente nelle ore più fredde della giornata. La bassa pianura veneta e il Polesine, in particolare, hanno registrato formazioni nebbiose in parziale sollevamento dalla tarda mattinata ma con possibili riformazioni nelle ore serali. Anche le zone lagunari hanno sperimentato foschie nelle ore più fredde, con umidità elevata che amplifica la percezione del freddo e riduce la visibilità.

Il Piemonte orientale non è stato esente da questi fenomeni: le pianure orientali, specialmente quelle delle province di Alessandria, Asti e Novara, hanno sperimentato foschie e nebbie nelle ore notturne e al primo mattino. Anche nelle valli interne e nelle aree di pianura si sono registrate condizioni di visibilità ridotta, con nebbie che tendono a sollevarsi o a diradarsi lentamente durante le ore centrali della giornata, lasciando spazio a cieli parzialmente nuvolosi o a tratti più sereni, specialmente sulle zone pedemontane.

Attenzione alla viabilità e alla sicurezza stradale

Le autorità hanno diramato raccomandazioni di massima prudenza per chi si trova a dover percorrere strade e autostrade nelle zone interessate. Particolare attenzione viene richiesta lungo le arterie autostradali della pianura padana, dove la nebbia può ridurre drasticamente la visibilità creando situazioni di pericolo per i conducenti. L’autostrada A4, che attraversa da ovest a est tutta la pianura padana collegando Torino, Milano, Brescia, Verona, Padova e Venezia, è una delle direttrici maggiormente esposte ai fenomeni nebbiosi, con episodi storici di gravi incidenti dovuti alla scarsa visibilità.

Anche l’autostrada A22 del Brennero ha registrato in passato criticità legate alla nebbia fitta, con incidenti a raffica nelle zone di pianura tra Mantova e Modena quando la visibilità si riduce pericolosamente. Durante il weekend del ponte dell’Immacolata, le previsioni del traffico raccomandano particolare attenzione alla nebbia nelle pianure del nord, specialmente nelle ore notturne e serali, quando i fenomeni risultano più intensi e la stanchezza dei conducenti può amplificare i rischi.

I conducenti sono invitati a moderare la velocità, aumentare la distanza di sicurezza, utilizzare i fari fendinebbia e prestare massima attenzione alla segnaletica stradale e alle indicazioni dei pannelli a messaggio variabile installati lungo le principali arterie. Le tecnologie di monitoraggio avanzato installate lungo le autostrade, tra cui sensori per il rilevamento di nebbia, permettono un controllo costante della rete per attivare tempestivamente le misure necessarie a tutela della sicurezza, come la riduzione dei limiti di velocità o la chiusura temporanea di alcuni tratti in condizioni di visibilità particolarmente critica.

Le società autostradali hanno predisposto piani specifici per la gestione delle emergenze invernali, con mezzi e personale operativo disponibili ventiquattro ore su ventiquattro per intervenire tempestivamente in caso di incidenti o situazioni di pericolo legate alle condizioni meteorologiche avverse. I centri operativi di viabilità coordinano in tempo reale l’intero sistema operativo e informativo, garantendo il raccordo tra le diverse professionalità e risorse coinvolte nella gestione della rete autostradale.

Il contesto meteorologico

La formazione delle nebbie è favorita dalle condizioni di alta pressione che stanno caratterizzando il weekend dell’Immacolata, con tempo stabile ma accompagnato da inversioni termiche e ristagno d’aria fredda nei bassi strati dell’atmosfera. Le temperature minime sono in decisa diminuzione su tutte le regioni del Nord, con valori che al mattino scendono attorno allo zero termico, mentre l’umidità elevata e il cielo sereno notturno favoriscono la condensazione del vapore acqueo in nebbia attraverso il fenomeno dell’irraggiamento notturno.

Le nebbie tendono a sollevarsi o a diradarsi lentamente durante le ore centrali della giornata, quando la radiazione solare riesce parzialmente a scaldare lo strato d’aria più basso, lasciando spazio a cieli parzialmente nuvolosi o a tratti più sereni, specialmente sulle zone pedemontane e collinari dove le condizioni risultano decisamente più favorevoli. Tuttavia, con il calare della sera e l’abbassamento delle temperature, i banchi di nebbia si riformano rapidamente, rendendo critiche le condizioni di visibilità specialmente per chi viaggia nelle prime ore del mattino e in serata.

La situazione è destinata a proseguire anche nei giorni successivi, con nebbie persistenti previste almeno fino all’inizio della settimana entrante, quando un marcato anticiclone continuerà a portare stabilità atmosferica ma anche condizioni di nebbia e nubi basse nelle pianure e nelle valli interne. Gli esperti meteorologi sottolineano come questo tipo di configurazione atmosferica, con alta pressione e ristagno d’aria, favorisca non solo la formazione di nebbie ma anche l’accumulo di inquinanti atmosferici nelle aree urbane, con possibili ripercussioni sulla qualità dell’aria specialmente nelle grandi città della pianura padana.

Le previsioni per domenica sette dicembre confermano la persistenza di banchi di nebbia sulle pianure del Nord, con possibile formazione di foschie o nebbie localmente fitte durante le ore notturne e al primo mattino. Le temperature minime si manterranno su valori piuttosto rigidi, con punte che potrebbero toccare i quattro gradi nelle principali città del nord come Milano, mentre le massime non supereranno gli undici gradi, mantenendo un clima tipicamente invernale nonostante l’assenza di precipitazioni.

In quota la situazione risulta invece decisamente più favorevole, con temperature sopra la media per il periodo e condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso sulle zone alpine e prealpine. Questo contrasto tra le condizioni di pianura, caratterizzate da freddo umido e nebbie persistenti, e quelle di montagna, con sole e clima relativamente mite, è tipico delle situazioni di inversione termica che si verificano in presenza di alta pressione durante la stagione invernale.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!