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Meteo, 48 ore di Alta Pressione ma attenzione alle GELATE NOTTURNE e alla NEBBIA

L’alta pressione garantisce stabilità per 48 ore, ma porta forti inversioni termiche: sole e caldo anomalo in montagna, gelo e nebbie in Pianura Padana.

L’ultimo fine settimana del 2025 si apre sotto l’egida di una robusta figura di alta pressione che, dopo aver riconquistato terreno sul Mediterraneo centrale, promette di garantire una tregua meteorologica di circa 48 ore su gran parte della nostra Penisola. Tuttavia, come spesso accade durante la stagione invernale, la stabilità atmosferica non è sempre sinonimo di clima mite o cieli tersi ovunque. Al contrario, la configurazione barica attuale nasconde insidie tipiche dei periodi anticiclonici di fine dicembre, manifestandosi con il fenomeno dell’inversione termica che accentuerà il divario climatico tra le zone montuose, baciate dal sole e da temperature anomale, e le pianure, destinate a fare i conti con il gelo notturno, foschie dense e un marcato accumulo di inquinanti nei bassi strati.

Tuttavia, l’altra faccia della medaglia si mostrerà con rigore nelle aree pianeggianti del Nord, in particolare lungo il corso del Po, e nelle valli interne del Centro Italia. In queste zone, l’assenza di ventilazione e la serenità del cielo notturno favoriranno un rapido raffreddamento del suolo per irraggiamento. Si attiverà così il meccanismo dell’inversione termica: l’aria fredda, più densa e pesante, ristagnerà nei bassi strati rimanendo letteralmente “incollata” al suolo, mentre l’aria più calda scorrerà al di sopra di essa. Il risultato sarà un netto contrasto termico verticale. Mentre in montagna si potrà pranzare all’aperto con temperature gradevoli, città come Milano, Torino, Bologna, ma anche Firenze e le conche dell’Aquilano, si risveglieranno avvolte in una morsa di gelo.

Nelle notti tra sabato 27 e lunedì 29 dicembre, le colonnine di mercurio scenderanno diffusamente sotto lo zero in Val Padana, con valori minimi compresi tra -2°C e -5°C nelle aree rurali e nelle periferie urbane meno soggette all’isola di calore cittadina. Attenzione particolare dovrà essere prestata alla formazione di ghiaccio sulle strade extraurbane e sui viadotti alle prime luci dell’alba, un pericolo invisibile ma concreto per gli automobilisti. Anche le massime diurne, in queste aree, faticheranno a salire, rimanendo spesso contenute entro i 6-8°C laddove la nebbia o le nubi basse dovessero persistere anche durante le ore centrali della giornata, creando quel clima uggioso e penetrante che i meteorologi definiscono “freddo umido”.

La stabilità anticiclonica porterà con sé anche il ritorno delle nebbie, talora fitte e persistenti, specialmente sulla bassa pianura lombarda, veneta ed emiliana. In presenza di temperature sotto lo zero, la nebbia potrà congelare al contatto con le superfici, dando luogo al fenomeno della galaverna, che imbiancherà alberi e campagne regalando paesaggi suggestivi ma insidiosi. Un altro effetto collaterale indesiderato di questa stasi atmosferica sarà il peggioramento della qualità dell’aria: la cupola di alta pressione agirà come un coperchio, impedendo il rimescolamento delle masse d’aria e favorendo l’accumulo di polveri sottili (PM10 e PM2.5) nei bassi strati, con concentrazioni che potrebbero rapidamente superare le soglie di attenzione nelle principali aree metropolitane del Nord.

Discorso ben diverso per il Sud Italia e le due Isole Maggiori, che godranno appieno dei benefici dell’anticiclone senza subire in modo marcato gli effetti dell’inversione. Qui il sole sarà protagonista indiscusso, salvo qualche innocuo addensamento di passaggio, e le temperature massime potranno toccare punte di 15-16°C in Sicilia, Calabria e Sardegna meridionale, regalando scampoli di tempo ideale per passeggiate e attività all’aperto in questo scampolo finale di festività.

È fondamentale sottolineare che questa fase di stabilità ha le ore contate. Gli esperti osservano con attenzione le manovre bariche previste per la fine dell’anno: l’alta pressione delle Azzorre sembra intenzionata a spingersi verso nord, puntando verso la Scandinavia e l’Islanda. Questa dinamica, nota in meteorologia come “Ponte di Woeikoff”, potrebbe innescare, proprio a cavallo del Capodanno, una discesa di correnti gelide di estrazione artico-continentale o russa verso il Mediterraneo. Se tale scenario venisse confermato, l’Italia passerebbe nel giro di poche ore da questa quiete anticiclonica a una fase di maltempo invernale crudo, con un crollo verticale delle temperature, venti forti di Grecale e possibili nevicate fino a quote molto basse, specialmente sul versante adriatico e al Sud. Per ora, godiamoci queste 48 ore di tregua, prestando però la massima attenzione al ghiaccio notturno e alla visibilità ridotta nelle aree di pianura.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!