Una svolta decisa sul fronte meteorologico è attesa per martedì 16 dicembre, quando una profonda perturbazione atlantica determinerà un netto peggioramento delle condizioni atmosferiche sul Nord-Ovest italiano. Dopo un prolungato periodo di stabilità accompagnato da temperature anomale per la stagione, in particolare in quota, l’arrivo di aria fredda polare-marittima dal Nord Atlantico riporterà la neve sulle Alpi occidentali, con accumuli significativi attesi in particolare tra Piemonte e Liguria.
Le prime avvisaglie del cambiamento si manifesteranno già nella serata di lunedì 15 dicembre, quando le precipitazioni cominceranno ad interessare la Liguria centro-occidentale, con particolare intensità sul savonese e sul genovese, dove i modelli previsionali indicano accumuli pluviometrici superiori ai 60–70 mm in 24 ore. Le precipitazioni si estenderanno rapidamente verso il Piemonte, coinvolgendo in particolare la provincia di Cuneo, l’alto Torinese, il Biellese e l’alto Vercellese, nonché la Valle d’Aosta e i settori più occidentali della Lombardia, tra Varesotto e Alta Valtellina.
La quota neve inizialmente si attesterà intorno ai 1500 metri sulle Alpi occidentali, ma nel corso della notte tra lunedì e martedì, con l’ingresso più deciso dell’aria fredda, lo zero termico calerà rapidamente. Questo permetterà alla neve di spingersi fin verso i 1000 metri nel basso Piemonte, con possibilità di sconfinamenti localizzati fin verso i 600 metri nel Cuneese, in caso di rovesci particolarmente intensi e persistenti.
Secondo le proiezioni aggiornate, gli accumuli più rilevanti si registreranno su due aree in particolare: le Alpi Marittime liguri e l’arco alpino del Cuneese. In queste zone, sopra i 1500 metri, si prevedono accumuli di neve fresca compresi tra i 50 e i 60 centimetri nel corso della sola giornata di martedì. Si tratta di una nevicata significativa, in netto contrasto con le condizioni termiche anomale che hanno caratterizzato la prima metà del mese e che avevano quasi completamente azzerato il manto nevoso precoce di fine novembre.
Nevicate più moderate ma comunque consistenti interesseranno anche l’alta Valle d’Aosta e l’alto Piemonte: in particolare, la Val Veny, la Val Ferret e la Valtournenche, così come la Val Formazza e la Val d’Ossola, potranno vedere accumuli tra i 15 e i 20 centimetri oltre i 1300–1400 metri di quota.
Anche la Lombardia vedrà un peggioramento con piogge diffuse, ma la neve resterà più confinata alle zone di confine nord-occidentali, con possibili imbiancate tra l’Alta Valtellina e le valli limitrofe. Nella seconda parte della settimana, sono attese ulteriori deboli nevicate anche sui settori alpini orientali, ma su questo fronte si potranno fornire indicazioni più precise nei prossimi aggiornamenti.
Questa fase perturbata rappresenta un’iniezione di ossigeno importante per l’ambiente alpino, in vista del periodo natalizio, ma anche per il bilancio idrico montano, fortemente penalizzato da un inizio dicembre siccitoso e troppo mite. Resta alta l’attenzione anche per le condizioni della viabilità montana, in particolare lungo le statali alpine del Cuneese, delle valli liguri interne e dell’alta Valle d’Aosta, dove potrebbero verificarsi disagi legati agli accumuli nevosi e al repentino calo termico.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
