La procura di Milano ha disposto il sequestro di tutto il materiale che Fabrizio Corona aveva predisposto per la seconda puntata di Falsissimo dedicata al cosiddetto «caso Signorini», prevista inizialmente per la serata di lunedì 22 dicembre. L’intervento degli inquirenti, avvenuto alle prime ore del mattino di venerdì 20 dicembre, ha coinvolto sia l’abitazione sia lo studio di produzione dell’ex re dei paparazzi, con un’operazione che secondo quanto riferito dallo stesso Corona avrebbe visto l’impiego di quattordici agenti delle forze dell’ordine.
Il sequestro si inserisce nel quadro di un’indagine avviata dalla procura milanese su denuncia di Alfonso Signorini, conduttore del Grande Fratello e direttore editoriale del settimanale Chi, per l’ipotesi di reato di revenge porn, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate, fattispecie disciplinata dall’articolo 612-ter del codice penale. La norma punisce chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda contenuti a carattere sessualmente esplicito destinati a rimanere privati, senza l’autorizzazione degli interessati.
L’avvocato Ivano Chiesa, difensore di Corona, ha confermato l’ipotesi di reato formulata dalla procura, pur contestandone la fondatezza. Chiesa ha dichiarato che il sequestro del materiale ritenuto pertinente al reato è avvenuto con estrema tempestività nelle prime ore del mattino, auspicando che la medesima solerzia venga mantenuta anche nella fase di analisi dei contenuti acquisiti. Il legale ha espresso perplessità sull’applicabilità della fattispecie di revenge porn al caso in questione, sottolineando come la comunicazione al pubblico di comportamenti potenzialmente illeciti da parte di un personaggio pubblico dovrebbe rientrare nell’ambito del diritto di cronaca piuttosto che configurare un reato.
Secondo la ricostruzione fornita dall’avvocato Chiesa, il materiale sequestrato conterrebbe elementi di «gravissimo rilievo» e la difesa ritiene che eventuali contenuti ritenuti illeciti dal pubblico ministero non verranno pubblicati, pur rivendicando il diritto di Corona a diffondere interviste di interesse pubblico. In particolare, tra i contenuti oggetto del sequestro figurerebbero le riprese dell’intervista ad Antonio Medugno, ex concorrente del Grande Fratello Vip nell’edizione 2022, che secondo quanto anticipato da Corona avrebbe mosso accuse molto pesanti nei confronti di Signorini, parlando di presunte molestie, abusi e violenza sessuale.
La vicenda ha origine dalla prima puntata di Falsissimo intitolata «Il prezzo del successo», pubblicata il 15 dicembre, nella quale Corona ha descritto quello che ha definito un presunto «sistema Signorini», accusando il conduttore di aver gestito in modo non professionale le selezioni dei concorrenti del reality show. Secondo le ricostruzioni proposte nel format di Corona, il direttore di Chi avrebbe scambiato messaggi, foto e in alcuni casi avuto rapporti sessuali con giovani uomini che successivamente sarebbero diventati concorrenti del Grande Fratello, condizionando la partecipazione al programma alla disponibilità degli interlocutori ad accettare flirt e rapporti intimi.
Corona ha individuato proprio in Antonio Medugno quello che ha definito il «caso zero» di una vicenda che coinvolgerebbe, secondo le sue affermazioni, oltre cinquecento ragazzi negli ultimi dieci anni. Il modello e tiktoker napoletano, classe 1998, è entrato nella casa del Grande Fratello Vip il 28 gennaio 2022, rimanendovi fino al 3 marzo dello stesso anno. La sua partecipazione al reality sarebbe stata preceduta da una serie di contatti con Signorini iniziati nell’aprile 2021, quando il conduttore avrebbe scritto a Medugno informandolo di un provino imminente per il programma.
Secondo quanto ricostruito da Alessandro Piscopo, all’epoca manager di Medugno, tra l’8 aprile 2021 e il provino ufficiale del 26 aprile ci sarebbe stata una intensa corrispondenza tra il giovane e Signorini, che avrebbe incluso l’invio di fotografie scattate in una spa da parte del conduttore e l’offerta di un regalo da scegliere sul sito di Dolce e Gabbana. Piscopo ha riferito che durante il provino ufficiale Signorini avrebbe recitato un vero e proprio copione, fingendo di non conoscere Medugno e chiedendogli di non rivelare la loro precedente conoscenza. Il manager ha inoltre raccontato di una cena a casa del conduttore, avvenuta a fine aprile 2021, culminata in un momento di forte tensione che avrebbe portato Medugno a dormire in una stanza separata.
Dopo questo episodio i contatti si sarebbero diradati fino a gennaio 2022, quando Signorini sarebbe venuto a conoscenza dei flirt di Medugno con Clarissa Selassié, concorrente del Grande Fratello da poco eliminata. Il 19 gennaio 2022 Medugno avrebbe ricevuto un messaggio dal conduttore con la conferma definitiva della sua partecipazione al programma, entrando effettivamente nella casa nove giorni dopo. Fino a questo momento Medugno aveva fornito solo parziali conferme sulla natura dei rapporti con Signorini, ammettendo l’esistenza di messaggi affettuosi e videochiamate, ma rimandando al suo ex manager per i contenuti più espliciti.
La svolta è arrivata con l’annuncio della partecipazione di Medugno alla seconda puntata di Falsissimo, anticipata dallo stesso modello attraverso una storia pubblicata su Instagram nella quale ha scritto che lunedì 22 dicembre sarebbe emersa la verità, accusando di aver colpito lui e soprattutto la sua famiglia, la sua compagna e la sorella più piccola. La registrazione dell’intervista è stata confermata anche da Fabio Baglivo, attuale manager di Medugno, che ha diffuso un video del backstage delle riprese accompagnato dalla frase «qualcuno si farà malissimo».
Nonostante il sequestro, Corona ha annunciato attraverso le sue piattaforme social di essere immediatamente tornato al lavoro per rigirare l’intero episodio, compresa l’intervista a Medugno, assicurando che la puntata andrà comunque in onda lunedì 22 dicembre alle ore 21 sul suo canale YouTube. L’ex fotografo dei vip ha dichiarato di aver dovuto rifare tutto il materiale ma che il contenuto sarà ancora più forte e vergognoso rispetto alla versione originale. Corona ha duramente attaccato la procura di Milano, definendola «schiava del potere» e accusandola di aver protetto quello che ha apostrofato come «un porco» anziché procedere verso il responsabile dei fatti oggetto dell’inchiesta.
La vicenda ha messo in difficoltà anche Mediaset, che secondo fonti vicine all’azienda starebbe monitorando con estrema attenzione l’evolversi della situazione. Secondo quanto riportato da diverse testate, nella giornata di giovedì 19 dicembre si sarebbe tenuta una riunione riservata tra Alfonso Signorini e i vertici dell’azienda, alla quale avrebbero partecipato figure di altissimo livello come Fedele Confalonieri e Barbara Berlusconi. Dall’incontro sarebbe emersa la volontà di attendere almeno fino alla pubblicazione della seconda puntata di Falsissimo prima di prendere qualsiasi decisione definitiva sul futuro del conduttore.
Le prossime settimane saranno decisive per comprendere quale scenario si concretizzerà. Se dalla seconda parte dell’inchiesta di Corona dovessero emergere elementi tali da configurare reati penalmente rilevanti, Mediaset stessa si troverebbe nella posizione di parte offesa e potrebbe rivalersi su Signorini, con conseguenze che andrebbero dalla sospensione dalla conduzione del Grande Fratello Vip, prevista per marzo 2026, fino a una possibile causa legale. In questo caso il danno di immagine per l’azienda sarebbe considerevole e difficilmente gestibile mantenendo Signorini alla guida del programma di punta della rete.
Qualora invece non dovessero emergere ulteriori elementi che configurino reati, secondo fonti interne a Mediaset potrebbe delinearsi uno scenario completamente opposto, con Marina Berlusconi e Pier Silvio Berlusconi, quindi sia Mondadori sia Mediaset, compatti accanto al conduttore. In questa eventualità l’azienda potrebbe costituirsi parte in una maxi-causa contro Fabrizio Corona per diffamazione e danno di immagine, sostenendo che le accuse mosse dall’ex fotografo siano prive di fondamento e volte esclusivamente a generare clamore mediatico e profitto economico attraverso il suo format.
Esiste inoltre un terzo scenario, già paventato dallo stesso Pier Silvio Berlusconi nell’ultimo incontro con la stampa, ovvero il congelamento del format del Grande Fratello per un’intera stagione. L’amministratore delegato di Mediaset aveva infatti ammesso che programmi storici come il Grande Fratello e l’Isola dei Famosi avrebbero bisogno di una pausa per rinnovarsi e recuperare appeal presso il pubblico. Gli eventi di queste ore sembrano rafforzare ulteriormente questa ipotesi, che consentirebbe all’azienda di gestire la crisi senza dover prendere una posizione netta sul conduttore, rimandando ogni decisione alla stagione televisiva successiva.
Dal punto di vista giuridico, la questione presenta profili di estrema complessità. Il reato di revenge porn, introdotto nell’ordinamento italiano con il cosiddetto Codice Rosso nel 2019, prevede la reclusione da uno a sei anni e una multa da cinquemila a quindicimila euro per chiunque diffonda immagini o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso delle persone rappresentate. La pena è aumentata se i fatti sono commessi dal coniuge o da persona legata da relazione affettiva con la vittima, oppure se la diffusione avviene attraverso strumenti informatici o telematici. Il reato è procedibile a querela della persona offesa, che deve essere proposta entro sei mesi.
Per configurare il reato è necessario che le immagini o i video abbiano un contenuto sessualmente esplicito, che la giurisprudenza ha interpretato in modo rigoroso. La Corte di Cassazione ha precisato che possono rientrare nella fattispecie non solo immagini o video che ritraggono atti sessuali o organi genitali, ma anche altre parti erogene del corpo umano in condizioni e contesti tali da evocarne la sessualità. Tuttavia, secondo una recente sentenza del Tribunale di Trieste, laddove la dimensione sessuale sia solo evocata o suggerita il fatto può essere punito con altre fattispecie, ma non con la sanzione specifica prevista per il revenge porn.
La difesa di Corona contesta proprio l’applicabilità di questa fattispecie al caso in questione, sostenendo che la comunicazione al pubblico di comportamenti potenzialmente illeciti da parte di un personaggio pubblico dovrebbe essere tutelata dal diritto di cronaca. Perché tale diritto possa essere invocato è però necessario che le informazioni siano veritiere, acquisite legalmente e diffuse senza intenti denigratori, tutti elementi che dovranno essere accertati nel corso delle indagini. Se le chat mostrate da Corona dovessero risultare autentiche e acquisite lecitamente, e se il loro contenuto dovesse effettivamente documentare comportamenti illeciti, la posizione dell’ex fotografo potrebbe essere rafforzata. In caso contrario, Corona rischierebbe di rispondere di diffamazione aggravata e di violazione della privacy.
Signorini, dal canto suo, ha mantenuto il più assoluto riserbo sulla vicenda, limitandosi a dichiarare al Corriere della Sera di non voler entrare nel merito e di aver già affidato tutto ai suoi legali. Il conduttore è riapparso sui teleschermi di Mediaset nella trasmissione Mattino 5 per presentare il suo nuovo libro, senza fare alcun riferimento alle accuse mosse da Corona. Questo silenzio pubblico, accompagnato dall’azione legale, sembra essere la strategia scelta dal conduttore e dai suoi avvocati per affrontare la crisi, evitando di alimentare ulteriormente la polemica mediatica e demandando ogni valutazione alle sedi giudiziarie competenti.
La vicenda ha suscitato un ampio dibattito anche tra gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica. Da un lato c’è chi sostiene che Corona stia esercitando legittimamente il diritto di cronaca portando alla luce comportamenti potenzialmente illeciti di un personaggio pubblico che ricopre ruoli di responsabilità nel mondo dello spettacolo. Dall’altro lato c’è chi accusa l’ex fotografo di strumentalizzare vicende private per generare profitto economico attraverso il suo format, senza avere a cuore la tutela delle presunte vittime ma solo la ricerca del clamore mediatico. In effetti, il modello di business di Falsissimo si basa proprio sulla pubblicazione di contenuti controversi che generano milioni di visualizzazioni, con un sistema che prevede anche contenuti premium a pagamento per gli abbonati.
Il caso mette inoltre in luce le criticità del sistema televisivo italiano nella gestione dei casting e delle relazioni di potere tra conduttori, autori e aspiranti concorrenti. Se le accuse mosse da Corona dovessero essere confermate, emergerebbe un quadro preoccupante di abuso di posizione dominante e di strumentalizzazione del desiderio di visibilità di giovani che aspirano a entrare nel mondo dello spettacolo. Questo solleva interrogativi più ampi sulla necessità di meccanismi di controllo e di tutela più rigorosi all’interno delle produzioni televisive, per evitare che posizioni di potere possano essere utilizzate per ottenere favori di natura personale o sessuale in cambio di opportunità professionali.
L’appuntamento con la verità, o almeno con la versione di Antonio Medugno, è fissato per la sera di lunedì 22 dicembre, quando la seconda puntata de «Il prezzo del successo» andrà in onda sul canale YouTube di Corona. Sarà quella l’occasione in cui il modello napoletano racconterà per la prima volta pubblicamente e in dettaglio la sua esperienza e il suo rapporto con Alfonso Signorini, fornendo elementi che potrebbero risultare decisivi per l’evoluzione della vicenda sia sul piano giudiziario sia su quello mediatico e professionale. Nel frattempo la procura di Milano prosegue le sue indagini, analizzando il materiale sequestrato per valutare se vi siano gli estremi per procedere nei confronti di Corona con l’accusa di revenge porn o se invece le condotte contestate rientrino nell’ambito del legittimo esercizio del diritto di cronaca. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
