Dopo settimane di anomalie termiche positive, l’inverno si prepara a riprendere il suo ruolo da protagonista sullo scenario meteorologico italiano. Tra mercoledì 31 dicembre e giovedì 1 gennaio, una massa d’aria di origine artico-continentale investirà il nostro Paese, determinando un marcato calo delle temperature, in particolare sulle regioni centro-settentrionali e lungo la dorsale appenninica.
L’afflusso freddo sarà breve ma incisivo. Le elaborazioni modellistiche indicano il picco dell’irruzione in quota (a 1500 metri circa, isoterma 850 hPa) nel pomeriggio di mercoledì 31 dicembre, con valori diffusamente negativi su gran parte del territorio, e successiva propagazione al suolo durante la notte e la mattinata di giovedì 1 gennaio, complice una temporanea attenuazione del gradiente eolico.
La distribuzione delle temperature sarà tutt’altro che uniforme. In Valpadana, complice l’irraggiamento notturno e cieli sereni, si potranno toccare valori minimi tra -4 e -5°C, con punte inferiori nelle aree di bassa pianura occidentale. Ancora più rigide le temperature attese nelle valli chiuse dell’Appennino settentrionale, dove la colonnina di mercurio potrà scendere fino a -6°C, mentre tra Lazio interno e Abruzzo si attendono valori minimi di -9/-10°C, specialmente nella conca aquilana. Condizioni termiche simili si registreranno anche lungo l’Appennino meridionale, con -5/-7°C tra Basilicata e Campania interna, e minime attorno a -2/-3°C nelle zone più interne della Sicilia.
Durante le ore centrali del 31 dicembre, alcune località appenniniche potranno non superare lo zero termico, configurando le cosiddette “giornate di ghiaccio”. Le zone più esposte saranno quelle poste oltre i 500-700 metri su Appennino Emiliano-Romagnolo, Marchigiano, Abruzzese, Molisano e Sannita, dove il soleggiamento sarà spesso insufficiente a contrastare la massa d’aria gelida.
Dal punto di vista delle precipitazioni, l’aria fredda in arrivo risulterà piuttosto secca, limitando fortemente la possibilità di fenomeni. Tuttavia, tra la sera di martedì 30 e la notte successiva, saranno possibili deboli nevicate a carattere sparso lungo il versante adriatico centro-meridionale, in particolare sull’Appennino abruzzese e molisano oltre i 500-600 metri, e localmente sull’Appennino ligure. Si tratterà comunque di accumuli modesti e localizzati.
Nonostante il rischio di gelate sarà limitato sulle aree costiere, queste ultime non saranno esenti dalla sensazione di freddo, amplificata dalla ventilazione da nord-est, localmente sostenuta. I venti secchi di grecale contribuiranno infatti ad accentuare l’effetto wind-chill, rendendo le temperature percepite inferiori a quelle reali.
L’inverno, dunque, si appresta a chiudere il 2025 con un colpo di coda deciso, riportando – seppur temporaneamente – condizioni atmosferiche più consone al periodo. Un brusco risveglio dopo settimane dominate da mitezza anomala, che potrebbe rappresentare il preludio a un gennaio più dinamico dal punto di vista termico e atmosferico.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
