La giornata di stampa si apre con una tensione internazionale che si fa tangibile, in una sorta di allarme globale che serpeggia dai cieli della Polonia dove droni russi sono stati intercettati e abbattuti, fino alle strade infuocate di Parigi in piena crisi sociale. Gli attacchi di Putin rappresentano un chiaro segnale di sfida non solo a Kiev ma direttamente alla NATO; una situazione che rimanda al fragile equilibrio internazionale dell’estate del 1914, come evoca il Presidente Mattarella, mentre il premier polacco Tusk invoca protezione di fronte a un mondo che teme una guerra mondiale ormai troppo vicina. La reazione europea si misura tra condanne nette, come quelle della premier Meloni, e una cautela che emerge tanto nelle parole di Trump quanto nelle strategie di Bruxelles, con Von der Leyen che annuncia un rafforzamento della difesa aerea e sanzioni contro Israele. Nel frattempo, l’attenzione rimane alta sulla crisi sociale che scuote la Francia: scontri nelle strade, centinaia di arresti, e un clima generale di blocco che pare non trovare una facile via d’uscita. Mentre l’Europa si divide tra allarme militare e instabilità interna, sul fronte economico spiccano i riflessi di questi eventi, con i mercati che reagiscono al rialzo nei settori della difesa. Il mosaico delle prime pagine restituisce così il ritratto di un continente sospeso tra paura e reazione, diviso tra vecchie ferite mai rimarginate e nuove sfide che mettono a dura prova la sua coesione e capacità di risposta.

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