La perturbazione, attualmente in fase di consistente intensificazione, sta attivando un flusso di aria calda e particolarmente umida in risalita dall’Algeria verso le regioni settentrionali, generando una configurazione barica altamente instabile e potenzialmente pericolosa, con un sistema ciclonico che si approfondirà ulteriormente sul Mar Ligure entro la giornata di domani, provocando venti di burrasca e mareggiate lungo le coste tirreniche e liguri, mentre le precipitazioni, già abbondanti in diverse zone, raggiungeranno la loro massima intensità nelle prossime ore, con accumuli che potrebbero toccare valori eccezionali di 400 litri di pioggia per metro quadrato nell’arco di appena 48 ore in alcune aree particolarmente esposte, equivalenti alle precipitazioni normalmente registrate nell’arco di sei mesi.
I modelli meteorologici più aggiornati evidenziano una situazione particolarmente critica in evoluzione tra Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria e, successivamente, anche nel Triveneto e nell’Alta Toscana, con il rischio concreto di esondazioni e fenomeni alluvionali, mentre sulle Alpi si prevedono intense nevicate al di sopra dei 1600-1800 metri di quota, con accumuli significativi che alimenteranno il manto nevoso, ma potrebbero anche innescare situazioni di pericolo valanghe lungo i versanti più ripidi.
Situazione attuale: prime criticità nel Nordovest
Già nella giornata odierna si registrano significative criticità in diverse aree del Piemonte, con un temporale semi-stazionario che da circa un’ora sta scaricando ingenti quantità di precipitazioni sul centro abitato di Pinerolo, causando i primi allagamenti, particolarmente evidenti in Via Città di Traunstein, dove la circolazione risulta fortemente compromessa e le autorità locali stanno predisponendo i primi interventi di messa in sicurezza delle aree più esposte alla continua intensificazione delle piogge.

Nella zona di Biella, il torrente Cervo sta manifestando un preoccupante innalzamento dei livelli idrometrici, alimentato dagli abbondanti afflussi provenienti dalle zone montane circostanti, con un trend di crescita che viene costantemente monitorato dalla Protezione Civile locale per prevenire eventuali situazioni di pericolo nelle aree abitate prossime agli argini, mentre nell’area del Verbano, attualmente la più colpita da questo potente sistema perturbato, gli accumuli pluviometrici hanno già raggiunto valori prossimi ai 280 millimetri, provocando le prime significative criticità sul territorio.
In Ossola, precisamente nella zona di Pontegrande, vengono segnalati diversi smottamenti con colate di detriti e fango che hanno invaso la sede stradale, creando notevoli disagi alla circolazione e richiedendo interventi urgenti per ripristinare la viabilità, mentre il drastico calo delle temperature in quota ha riportato condizioni pienamente invernali sui rilievi alpini del Piemonte, in particolare nel Cuneese, dove ad Ostana si sono già accumulati circa 50 centimetri di neve fresca nelle ultime ore.

Previsioni per le prossime ore: picco dell’intensità atteso per giovedì
Il quadro meteorologico è destinato ad aggravarsi ulteriormente nelle prossime ore, quando il ciclone raggiungerà la sua massima intensità approfondendosi sul Mar Ligure e generando una circolazione di venti intensi che ruoteranno in senso antiorario attorno al minimo depressionario, con raffiche che potranno superare i 100 km/h sui settori occidentali della Sardegna e lungo le coste tirreniche, mentre la convergenza tra le correnti fredde atlantiche e quelle calde e umide di matrice subtropicale determinerà lo sviluppo di sistemi temporaleschi particolarmente violenti e persistenti.

Le precipitazioni continueranno ad interessare con particolare intensità le regioni del Nordovest, dove il persistere delle piogge su terreni già saturi potrebbe innescare fenomeni di dissesto idrogeologico localizzati ma significativi, con particolare attenzione alle aree montane e pedemontane, mentre l’area del vortice ciclonico tenderà progressivamente ad estendersi verso est, coinvolgendo anche il Triveneto e gran parte del Centro Italia, dove sono attese precipitazioni abbondanti soprattutto sui settori tirrenici della Toscana.
Sulle Alpi, le precipitazioni, particolarmente abbondanti, si trasformeranno in neve a quote superiori ai 1600-1800 metri, con accumuli che potranno risultare significativi, stimati in circa 40-50 centimetri di neve fresca nelle zone maggiormente esposte, mentre le temperature subiranno un generale calo al Nord a causa dell’afflusso di aria più fresca richiamata dal centro del vortice, in contrasto con un deciso aumento termico previsto al Centro-Sud e sulle Isole Maggiori, dove i valori potranno raggiungere soglie tipiche dell’inizio della stagione estiva, con punte di 25°C nelle ore più calde della giornata tra Roma e Napoli.
Venti tempestosi e mareggiate: raffiche fino a 120 km/h
Particolare attenzione va rivolta al consistente rinforzo della ventilazione che accompagnerà l’evoluzione del ciclone mediterraneo, con correnti di Scirocco che soffieranno con particolare intensità intorno al minimo depressionario, raggiungendo velocità estremamente elevate soprattutto sulle regioni meridionali, dove le raffiche potranno toccare i 120 km/h sulla Sicilia tirrenica, e valori superiori ai 70-80 km/h su Calabria, Campania, Lazio e lungo tutti i settori adriatici, provocando un sensibile aumento del moto ondoso sui mari circostanti l’Italia.

Il mare risulterà particolarmente agitato con onde che potranno raggiungere altezze comprese tra i 3 e i 4 metri, equiparabili all’altezza di un primo piano di un edificio, con un elevato rischio di mareggiate lungo le coste maggiormente esposte alla direzione di provenienza dei venti più intensi, in particolare lungo il versante tirrenico e quello adriatico, dove potrebbero verificarsi fenomeni erosivi significativi e temporanee ingressioni marine nelle zone costiere più vulnerabili.
Il consistente aumento dell’intensità del vento rappresenta un fattore di rischio aggiuntivo, in quanto potrebbe amplificare gli effetti delle precipitazioni abbondanti già in corso, contribuendo all’abbattimento di alberi e all’eventuale distacco di elementi strutturali instabili dagli edifici, mentre nelle aree montuose le raffiche più intense potrebbero creare ulteriori difficoltà negli spostamenti e nelle operazioni di monitoraggio e soccorso eventualmente necessarie.
Allerta della Protezione Civile: elevato rischio idrogeologico
In considerazione della gravità della situazione in evoluzione, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un’allerta arancione per rischio idrogeologico su diverse porzioni del territorio nazionale, in particolare su alcune aree di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Sardegna, mentre un’allerta di livello giallo è stata estesa a gran parte della Sardegna, dell’Umbria, della Toscana, dell’Emilia-Romagna e delle regioni settentrionali precedentemente citate, in previsione di un ulteriore intensificazione dei fenomeni nel corso delle prossime ore.
Le autorità competenti raccomandano la massima cautela negli spostamenti, in particolare nelle aree già interessate da precipitazioni intense e persistenti, dove il rischio di esondazioni, frane e smottamenti risulta significativamente elevato, e invitano la popolazione a mantenersi costantemente aggiornata sull’evoluzione delle condizioni meteorologiche attraverso i canali ufficiali e ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dalle autorità locali di protezione civile.
Si consiglia, inoltre, di evitare di sostare nei pressi di corsi d’acqua, sotto alberi o strutture pericolanti durante le fasi più intense delle precipitazioni e del vento, e di limitare gli spostamenti non strettamente necessari nelle zone maggiormente esposte al rischio di allagamenti o dissesti idrogeologici, mentre gli abitanti delle aree costiere dovrebbero prestare particolare attenzione alle possibili mareggiate, mantenendosi a debita distanza dalla linea di costa durante le fasi più critiche.
Evoluzione futura: tregua temporanea e possibile peggioramento nel weekend pasquale
Le proiezioni modellistiche indicano un parziale miglioramento delle condizioni meteorologiche a partire dalla giornata di venerdì 18 aprile, quando il ciclone tenderà a traslare verso i Balcani, determinando un’attenuazione dei fenomeni più intensi e una generale diminuzione delle precipitazioni, che tuttavia non scompariranno del tutto ma si presenteranno con carattere più irregolare, interessando principalmente le regioni centro-meridionali, mentre le temperature tenderanno a risalire gradualmente su valori più consoni al periodo.
Tuttavia, la stabilità atmosferica prevista per venerdì e parte di sabato potrebbe rivelarsi solamente temporanea, in quanto i principali centri di calcolo meteorologico internazionali indicano la possibilità di un nuovo peggioramento già a partire dalla giornata di domenica 20 aprile, coincidente con la festività pasquale, quando una nuova perturbazione atlantica potrebbe interessare inizialmente il Nordovest e la Sardegna, per poi estendersi nel corso del pomeriggio anche verso Toscana, Umbria e Lazio con piogge sparse di moderata intensità.
Per quanto riguarda il Lunedì dell’Angelo, le ultime proiezioni sembrerebbero delineare uno scenario caratterizzato da una marcata dicotomia tra le diverse aree della Penisola, con condizioni più soleggiate attese al Nord e al Sud, mentre le regioni centrali potrebbero essere ancora interessate da fenomeni di instabilità atmosferica con rovesci alternati a schiarite, configurando una situazione potenzialmente insidiosa per le tradizionali gite fuori porta, che potrebbero essere condizionate da improvvisi cambiamenti delle condizioni meteorologiche locali.