Nelle ultime ore è emerso un nuovo nome nelle intricate indagini sul delitto di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella sua abitazione a Garlasco il 13 agosto 2007. Si tratta di Antonio, un ex vigile del fuoco in pensione, la cui identità è stata rivelata durante la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” nella puntata andata in onda il 30 aprile. Questa nuova figura potrebbe rappresentare un elemento significativo nell’evoluzione delle indagini che, a distanza di diciotto anni dal delitto per cui è stato condannato Alberto Stasi, vedono ora indagato anche Andrea Sempio, 37 anni, amico del fratello della vittima.
L’elemento più sorprendente della vicenda riguarda il legame tra questo Antonio e Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio. Secondo quanto emerso, quando i carabinieri hanno fatto il nome dell’ex vigile del fuoco durante un interrogatorio con la donna, convocata in caserma come persona informata sui fatti, la Ferrari avrebbe avuto un forte attacco di panico. “Non capisco cosa c’entri”, avrebbe esclamato prima di accusare un malore che ha di fatto interrotto l’audizione. A distanza di giorni, come riferito dall’avvocato Angela Taccia che difende Sempio, la donna risulterebbe ancora “provata e continua ad avere crisi di panico”.
La connessione tra Antonio e la madre di Sempio risalirebbe a circa venticinque anni fa, quando i due si sarebbero conosciuti durante un corso sulla sicurezza antincendio che l’uomo teneva presso la casa di riposo dove la Ferrari lavorava. Da allora, secondo le informazioni disponibili, non ci sarebbero stati contatti diretti tra i due, se si escludono sporadici scambi di messaggi in occasione delle festività natalizie e pasquali. Un particolare che aggiunge mistero alla vicenda è che né Andrea Sempio né suo padre sarebbero a conoscenza dell’esistenza di questo Antonio, escludendo quindi che possa trattarsi di un amico di famiglia.
I carabinieri hanno già ascoltato l’ex vigile del fuoco nell’ambito della nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio, ma al momento Antonio non risulta iscritto nel registro degli indagati. La sua posizione all’interno dell’indagine rimane avvolta nel mistero, così come le dichiarazioni che avrebbe reso agli inquirenti. Secondo l’avvocato Antonio De Rensis, uno dei legali di Alberto Stasi, la testimonianza di questo misterioso personaggio “potrebbe riscrivere la storia” del delitto di Garlasco, in particolare per quanto riguarda l’alibi di Sempio.
Il riferimento è allo scontrino del parcheggio di Vigevano che Sempio, quattordici mesi dopo l’omicidio, aveva consegnato come prova a sostegno del suo alibi, sostenendo che i genitori lo avessero ritrovato in auto nei giorni successivi al delitto. Andrea Sempio aveva infatti dichiarato che la mattina del 13 agosto 2007 era rimasto a casa fino alle 10, poi era uscito per andare in libreria trovandola chiusa, quindi era tornato a Garlasco per far visita alla nonna, rientrando a casa per pranzo. La testimonianza di Antonio potrebbe mettere in discussione questa ricostruzione degli eventi.
“Ritengo che i carabinieri abbiano molto di più di quanto possiamo immaginare al momento”, ha dichiarato l’avvocato De Rensis durante una trasmissione televisiva. “Vedremo cosa succederà, per ora siamo di fronte a dichiarazioni personali che non hanno alcun riscontro e che ci hanno descritto una mattinata, quella del delitto. Ora andremo a vedere se quella mattinata è andata come ci hanno raccontato. Noi non abbiamo interesse a spostare dalla scena Stasi ma forse altri, quelli che fanno le indagini, aggiungeranno altre persone e forse dopo tutto sarà più chiaro anche per quel che riguarda Alberto”.
La convocazione di Daniela Ferrari presso la caserma dei carabinieri di Milano è solo una delle “anomalie” denunciate dalla difesa di Sempio, che ha sollevato anche la questione dell’inutilizzabilità delle impronte prelevate per due volte in caserma. “Non avremo più nessun tipo di collaborazione con la Procura e con i carabinieri di Milano. Non ci fidiamo”, ha dichiarato Massimo Lovati, altro legale di Sempio, in quella che appare come una vera e propria dichiarazione di guerra.
L’avvocato Angela Taccia, che ha accompagnato in caserma la madre di Sempio ma non ha assistito all’interrogatorio in quanto la donna non è indagata, ha spiegato che “era una situazione che sarebbe stata difficilissima per chiunque”. La Ferrari avrebbe dichiarato subito di volersi avvalere della facoltà di non rispondere, ma “i carabinieri hanno continuato a farle domande e lei si è agitata ancora di più”.
L’inviato di “Chi l’ha visto?” ha riferito nel corso della trasmissione di aver tentato di contattare l’ex vigile del fuoco per ottenere maggiori informazioni, ma di essere stato bloccato. Resta quindi da chiarire quale sia il ruolo effettivo di Antonio nell’inchiesta e se la sua testimonianza possa effettivamente essere determinante per ridefinire il quadro delle responsabilità dell’omicidio di Chiara Poggi.
È importante sottolineare che Antonio non è mai emerso nelle indagini precedenti, condotte nei diciotto anni trascorsi dal delitto, e che l’uomo non avrebbe alcun legame diretto con Andrea Sempio o con gli altri protagonisti della vicenda, ad eccezione della conoscenza risalente a molti anni fa con la madre dell’indagato. Gli investigatori stanno ora cercando di comporre il mosaico completo della vicenda, scavando nei ricordi di numerose persone coinvolte direttamente o indirettamente nella tragica morte della giovane di Garlasco.
Nel frattempo, la difesa di Alberto Stasi continua a seguire con interesse gli sviluppi della nuova inchiesta, nella speranza che possano emergere elementi utili a riaprire il caso del loro assistito, condannato a sedici anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata. Le nuove indagini, avviate a seguito del ritrovamento di tracce di DNA attribuite a Sempio sul corpo della vittima, potrebbero portare a una svolta significativa in una vicenda giudiziaria che da quasi due decenni tiene con il fiato sospeso l’opinione pubblica italiana.