Conclave, Fumata nera nella prima votazione: continua l’attesa per il nuovo Pontefice

Alla prima votazione del Conclave 2025, fumata nera dal comignolo della Cappella Sistina. I 133 cardinali elettori dovranno tornare a votare domani per scegliere il successore di Papa Francesco. In 45.000 hanno atteso in Piazza San Pietro, dove l’attesa continua.

La prima fumata del Conclave 2025 è stata nera. Alle 21:00 precise di oggi, mercoledì 7 maggio, dal comignolo della Cappella Sistina si è levato un fumo nero inequivocabile, segnalando che i 133 cardinali elettori riuniti per scegliere il successore di Papa Francesco non hanno raggiunto il quorum necessario nella prima votazione. Un’attesa prolungata rispetto all’orario inizialmente previsto, che ha tenuto con il fiato sospeso circa 45.000 fedeli radunati in Piazza San Pietro per assistere all’inizio di questo momento cruciale nella storia della Chiesa cattolica.

La giornata che ha segnato l’avvio del Conclave è iniziata questa mattina con la celebrazione della Messa Pro eligendo Romano Pontifice nella Basilica di San Pietro alle ore 10, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Un momento solenne che ha visto la partecipazione di oltre 5.000 fedeli all’interno della Basilica, mentre altri seguivano la funzione dai maxischermi installati nella piazza nonostante l’alternarsi di sole e pioggia.

Nel pomeriggio, il vero e proprio Conclave ha preso forma con la processione dei cardinali elettori dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina. I porporati, provenienti da 71 Paesi e 6 continenti, hanno fatto il loro ingresso nella Sistina intorno alle 16:30, formando il collegio cardinalizio più internazionale di sempre. Dopo aver prestato giuramento sulla Bibbia, impegnandosi a mantenere fedeltà e segretezza, è risuonato l'”Extra Omnes” – il “fuori tutti” pronunciato da monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie – alle 17:45 circa, seguito dalla chiusura delle porte della Cappella Sistina.

All’interno della Cappella, i cardinali hanno ascoltato la meditazione tenuta dal cardinale Raniero Cantalamessa, Predicatore emerito della Casa Pontificia, prima di procedere alla prima votazione della giornata, l’unica prevista per oggi secondo il cerimoniale. Per eleggere il nuovo Pontefice è necessario raggiungere una maggioranza qualificata di due terzi, pari a 89 voti sui 133 elettori presenti. Storicamente, è rarissimo che un Papa venga eletto al primo scrutinio – gli ultimi sette Pontefici sono stati tutti eletti dalla terza fumata in poi.

La fumata nera di stasera non ha sorpreso gli esperti di questioni vaticane. Nel precedente Conclave del 2013, che portò all’elezione di Papa Francesco, la prima fumata nera avvenne alle 19:41, circa due ore e otto minuti dopo l’Extra Omnes. Oggi, con 18 cardinali elettori in più rispetto al 2013, l’attesa si è protratta fino alle 21:00, circa tre ore e quindici minuti dopo la chiusura delle porte della Sistina.

Tra i cardinali considerati papabili dagli osservatori figurano gli italiani Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato vaticano, e Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, oltre al filippino Luis Antonio Tagle. Tuttavia, come spesso accaduto nella storia dei conclavi, le previsioni della vigilia potrebbero essere sovvertite durante le votazioni a scrutinio segreto.

La fumata, tradizione che risale al 1800, viene prodotta bruciando le schede elettorali in una particolare stufa installata nella Cappella Sistina. Dal 2005, per rendere più chiari i segnali, viene utilizzato un sistema più sofisticato che prevede l’aggiunta di sostanze chimiche specifiche: perclorato di potassio, antracene e zolfo per la fumata nera, mentre lattosio e clorato di potassio per quella bianca. Inoltre, in caso di elezione del nuovo Pontefice, alla fumata bianca si accompagna anche il suono delle campane di San Pietro, per dissipare ogni possibile dubbio.

L’attesa in Piazza San Pietro si è trasformata in un momento di condivisione collettiva. Circa 45.000 persone provenienti da ogni parte del mondo si sono riunite spontaneamente nel tardo pomeriggio attorno al colonnato del Bernini, con lo sguardo rivolto verso il comignolo. Molti fedeli hanno colto l’occasione per fotografare il momento, mentre altri hanno ingannato l’attesa battendo ritmicamente le mani per “incoraggiare” l’arrivo della fumata. L’atmosfera, descrivono i presenti, era serena e gioiosa, sebbene ancora sospesa nell’attesa.

Da domani, giovedì 8 maggio, il programma delle votazioni entrerà nel vivo. I cardinali voteranno quattro volte al giorno, due al mattino e due al pomeriggio. Le fumate saranno previste intorno alle 10:30 (solo in caso di fumata bianca) o alle 12:00 per le sessioni mattutine, e alle 17:30 (solo in caso di fumata bianca) o alle 19:00 per quelle pomeridiane. Questa procedura continuerà fino all’elezione del 267° Papa della storia della Chiesa cattolica.

I dati storici suggeriscono che la durata media degli ultimi dieci conclavi è stata di poco più di tre giorni, con nessuno che ha superato i cinque giorni. Nel 2013, il Conclave che portò all’elezione di Papa Francesco durò appena due giorni. Tuttavia, ogni Conclave ha una sua dinamica interna e la durata può variare considerevolmente in base alle convergenze che si creano tra i cardinali elettori.

I porporati, ora completamente isolati dal mondo esterno grazie alla schermatura elettronica attivata in tutto il Vaticano per impedire comunicazioni con l’esterno, risiederanno nella residenza di Casa Santa Marta o nell’adiacente Santa Marta Vecchia fino alla conclusione del Conclave. Una volta raggiunto il quorum necessario, il cardinale eletto verrà condotto nella “stanza delle lacrime” dove potrà raccogliersi in un momento di riflessione prima di indossare i paramenti papali e presentarsi dalla loggia centrale di San Pietro per il tradizionale Habemus Papam.

Il responso del Conclave più numeroso della storia della Chiesa non è ancora giunto, ma il processo di discernimento e votazione per scegliere chi guiderà i cattolici di tutto il mondo è ormai iniziato. Domani, con la ripresa delle votazioni, si avrà un quadro più chiaro delle tendenze emerse all’interno del collegio cardinalizio.