Il Conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco ha preso ufficialmente il via oggi, mercoledì 7 maggio, con l’ingresso dei 133 cardinali elettori nella Cappella Sistina. Alle 16.30, con la tradizionale formula latina “Extra omnes” (“fuori tutti”), le porte sono state chiuse e i porporati hanno iniziato la loro missione di eleggere il 267° Pontefice della storia della Chiesa cattolica. La prima fumata è prevista intorno alle ore 19, anche se i bookmaker internazionali sono concordi nel ritenere altamente improbabile che il nuovo Papa venga eletto già oggi.
Secondo le principali agenzie di scommesse, che hanno scatenato un vero e proprio toto-Papa nei paesi dove queste puntate sono consentite (in Italia le scommesse sull’elezione del pontefice sono vietate), il giorno più probabile per l’elezione del successore di Francesco sarebbe domani, giovedì 8 maggio. Questa previsione è quotata a 2,10, mentre per venerdì 9 maggio la quota sale leggermente a 2,75. Decisamente più alta, e quindi considerata meno probabile, l’ipotesi che l’elezione avvenga già questa sera, con una quota fissata a 9,00. Gli scommettitori sembrano quindi convergere sull’idea che il Conclave 2025 non sarà particolarmente lungo e dovrebbe concludersi nel giro di due o tre giorni al massimo.
A supporto di questa tesi, alcuni osservatori hanno notato come diversi cardinali siano giunti a Roma con bagagli piuttosto leggeri, segno di fiducia in un soggiorno breve presso la residenza di Santa Marta, dove i porporati alloggiano durante i lavori conclaviari. Dal comignolo della Cappella Sistina, a partire da questa sera, usciranno i segnali che indicheranno l’andamento delle votazioni: fumata nera in caso di mancata elezione, bianca quando il nuovo Papa sarà stato scelto. Oggi è prevista una sola votazione, mentre da domani si passerà a quattro scrutini quotidiani, due al mattino (con fumata prevista intorno alle 10.30 se bianca, o alle 12) e due al pomeriggio (con fumata alle 17.30 se bianca, o alle 19).
I bookmaker offrono interessanti spunti anche su chi potrebbe essere l’erede di Francesco. Al momento il favorito risulta essere il Segretario di Stato Vaticano, il cardinale italiano Pietro Parolin, quotato a 3,90 (dati aggiornati al 7 maggio), in leggero calo rispetto al 4,10 di qualche giorno fa. Si dice che Parolin possa già contare su un consenso teorico di circa cinquanta voti, un ottimo punto di partenza considerando che per l’elezione è necessario raggiungere il quorum di due terzi, ovvero 89 preferenze. Non a caso, durante lo scambio della pace nella messa Pro eligendo Romano Pontifice, il cardinale Giovanni Battista Re gli ha rivolto “auguri doppi”, un gesto notato da molti osservatori.
In seconda posizione troviamo il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, quotato a 4,50, anche lui in miglioramento rispetto al 5,80 precedente. La sua candidatura raccoglie consensi soprattutto tra chi vede in lui la possibilità di continuare la linea del pontificato di Francesco, con particolare attenzione alle periferie del mondo e alla Chiesa asiatica. Più staccati, ma comunque nella lista dei papabili, troviamo il cardinale italiano Matteo Zuppi (arcivescovo di Bologna) a 9,20, il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa a 10,00, e il ghanese Peter Turkson a 14,50, quest’ultimo in netto calo rispetto all’8,00 precedente.
Il cardinale ungherese Peter Erdo, considerato uno dei rappresentanti dell’ala più conservatrice, è quotato anch’egli a 14,50, mentre più distanti appaiono il francese Jean-Marc Aveline (29,00), il maltese Mario Grech (32,00), l’americano Kevin Farrell (32,00) e il guineano Robert Sarah (34,00), quest’ultimo esponente di spicco della corrente tradizionalista. I bookmaker offrono anche quotazioni sul nome che potrebbe scegliere il nuovo Pontefice: la possibilità che opti per Francesco II è data a 5, mentre su Giovanni e Giovanni Paolo la quota è 6, e su Benedetto 7.
Secondo gli esperti di scommesse, i primi due o tre scrutini saranno essenzialmente di studio, con i cardinali che si prenderanno il tempo necessario per conoscersi meglio, considerando che molti di loro, nominati da Papa Francesco durante i suoi dieci Concistori, provengono da ogni angolo del pianeta e potrebbero non aver avuto molte occasioni di incontro prima d’ora. In questa fase iniziale, si ipotizza che i riformatori potrebbero convergere sul marsigliese Jean-Marc Aveline, mentre i conservatori potrebbero orientarsi sull’ungherese Erdo o sul congolese Fridolin Ambongo Besungu.
I voti decisivi potrebbero arrivare nel pomeriggio di giovedì, ma se le operazioni dovessero prolungarsi fino a venerdì, i candidati inizialmente favoriti potrebbero perdere terreno, lasciando spazio a sorprese come lo statunitense Robert Prevost. Va ricordato che sia Benedetto XVI che Francesco furono eletti nel secondo giorno di Conclave: Ratzinger al quarto scrutinio il 19 aprile 2005, Bergoglio al quinto il 13 marzo 2013. All’ultimo Conclave, il favorito era Angelo Scola, ma il prolungamento delle operazioni favorì la “sorpresa” del Papa venuto dall’Argentina.
Una volta raggiunto il quorum necessario, il cardinale eletto verrà interrogato se accetta la sua elevazione al soglio pontificio. In caso affermativo, gli verrà chiesto quale nome intende assumere come Papa. Successivamente, si recherà nella cosiddetta “stanza delle lacrime”, dove indosserà per la prima volta i paramenti papali. Infine, il cardinale protodiacono, il francese Dominique Mamberti, si affaccerà dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro per annunciare al mondo, con la formula Habemus Papam, l’elezione del nuovo Pontefice, che subito dopo si presenterà alla folla riunita in piazza San Pietro per impartire la sua prima benedizione Urbi et Orbi.