La terra torna a tremare nei Campi Flegrei. Alle ore 14.23 di oggi, mercoledì 14 maggio 2025, una nuova scossa di magnitudo 3.1 è stata registrata nella zona di Pisciarelli, ad Agnano, con una profondità ipocentrale di circa 2,5 chilometri. A darne notizia è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che conferma come il fenomeno si inserisca nella scia dello sciame sismico iniziato martedì, quando un violento evento di magnitudo 4.4, avvenuto alle 12.07, aveva destato allarme e preoccupazione tra la popolazione locale.
Il sisma odierno, sebbene di intensità minore rispetto a quello registrato ieri, è stato comunque distintamente percepito in numerose aree della provincia di Napoli. Le segnalazioni arrivano da Giugliano, Villaricca, Vomero, Posillipo, Chiaiano, Quarto e Colli Aminei, confermando l’ampiezza del raggio d’azione della scossa. Il terremoto è avvenuto in un momento in cui molti ritenevano che lo sciame sismico di ieri si fosse concluso, generando nuova apprensione tra gli abitanti dell’area flegrea, molti dei quali hanno trascorso la notte fuori casa nelle aree di accoglienza appositamente predisposte.
La nuova attività sismica si inserisce in un quadro di monitoraggio costante da parte dell’INGV. Secondo quanto comunicato dall’Osservatorio Vesuviano, lo sciame sismico di ieri aveva fatto registrare 49 eventi di magnitudo maggiore o uguale a 0, con tre eventi principali: uno di magnitudo 4.4, seguito da uno di 3.5 e infine uno di 3.3. Il direttore dell’INGV Napoli, Mauro Di Vito, aveva dichiarato questa mattina che lo sciame si era concluso nella nottata, ma la nuova scossa ha costretto gli esperti a modificare le valutazioni, dichiarando che è nuovamente in corso uno sciame sismico nell’area.
Gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano hanno rilevato che da inizio aprile si registra una velocità di deformazione media mensile di 15 millimetri al mese. Un dato che conferma il sollevamento della parte centrale della caldera di 1,5 cm al mese come valore massimo. “La sorgente che produce gas continua a esserci”, ha spiegato Di Vito, “con un tasso alto di anidride carbonica emessa, pari a 5.000 tonnellate al giorno, quasi come un magma di un vulcano aperto che degassa. Il fenomeno sta continuando con le stesse caratteristiche. I terremoti sono la parte più evidente di un processo complesso”.
La dottoressa Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’INGV, ha comunque rassicurato che al momento non si registra una risalita del magma: “Al momento una risalita del magma non c’è. Il magma in profondità è attivo, altrimenti non registreremmo la deformazione che poi genera i terremoti, né le variazioni geochimiche anomale che osserviamo dal 2000, e che quindi sono una componente fondamentale del processo che stiamo osservando”. La Bianco ha però sottolineato: “Al momento certamente stiamo osservando un’intensificazione del fenomeno bradisismico, che vuol dire un incremento delle anomalie in tutti i parametri. Purtroppo non abbiamo alcun elemento per dire quanto durerà questo incremento”.
In seguito allo sciame sismico di ieri, il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci ha dichiarato: “Il perdurare dello sciame sismico, che in due mesi ha fatto registrare tre scosse ben avvertite dalla popolazione, suggerisce la necessità di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale nell’area dei Campi Flegrei”. Una decisione che risponde “essenzialmente all’esigenza di assicurare, in regime straordinario, la velocizzazione delle procedure già in atto, definite dalle varie norme varate dal governo Meloni nell’ultimo anno e mezzo in relazione al rischio sismico in atto nei Campi Flegrei, connesso al bradisismo”.
Proseguono intanto le verifiche sugli edifici da parte dei Vigili del Fuoco nelle zone maggiormente interessate dal fenomeno sismico. A Pozzuoli, i Vigili del Fuoco hanno effettuato 12 verifiche di stabilità in seguito alle scosse sismiche di ieri senza riscontrare criticità significative. A Bacoli, l’hub allestito presso la scuola Gramsci ha ospitato in nottata 4 persone, mentre al Palatrincone di Pozzuoli sono state ospitate 21 persone. Sono stati effettuati 19 interventi con l’ausilio di 28 squadre che sono state operative tutta la notte per completare le verifiche sugli edifici richiesti. Il personale tecnico specializzato della Città Metropolitana di Napoli sta monitorando la Galleria Corbara – che collega Bacoli e Pozzuoli – che nella notte prossima verrà chiusa per verifiche più approfondite.
Dopo i disagi di ieri, che hanno portato alla sospensione temporanea della circolazione della metro linea 2 di Napoli e a ritardi nella circolazione dei treni, la situazione sta gradualmente tornando alla normalità. Le scuole di Pozzuoli e Quarto rimarranno chiuse per consentire analisi e verifiche statiche sugli edifici, mentre gli istituti napoletani, dopo i sopralluoghi che non hanno evidenziato criticità, hanno ripreso regolarmente le attività didattiche.
L’attenzione rimane alta e gli esperti continuano a monitorare costantemente l’evoluzione del fenomeno. Come ha sottolineato il direttore dell’Osservatorio Vesuviano: “L’importante è proseguire e intensificare il monitoraggio, con una rete di sensori sempre più fitta che stiamo implementando. E prepararsi a un eventuale evoluzione in peggio”. Un invito alla popolazione a “partecipare alle esercitazioni e favorire i controlli alle abitazioni per registrare eventuali danni strutturali e non assumere comportamenti sbagliati”, come intasare le strade in caso di eventi sismici.
Il Centro Coordinamento Soccorsi, attivato in Prefettura, continua a monitorare costantemente l’evoluzione della situazione, mantenendo operativi i centri di accoglienza e le aree di attesa predisposte nei comuni dell’area flegrea. La Protezione Civile regionale, insieme ai volontari, continua a presidiare le aree di accoglienza e di attesa nei comuni di Napoli, Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida, garantendo assistenza alla popolazione colpita dal fenomeno sismico.