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L’ombra di Titano su Saturno dà spettacolo, accade solo ogni quindici anni: come e quando vederla

Sette transiti di Titano proietteranno la sua ombra su Saturno: uno spettacolo unico da luglio a ottobre, visibile solo ogni quindici anni, la prossima volta sarà nel 2040.
Credit © Nasa

Per gli appassionati di astronomia, l’estate 2025 rappresenta un’occasione irripetibile: tra luglio e ottobre, la più grande luna di Saturno, Titano, proietterà la propria ombra sul disco del pianeta in un evento raro, che si verifica solo ogni quindici anni quando Terra e Saturno si trovano perfettamente allineati. Queste eclissi di luna su pianeta, invisibili a occhio nudo ma spettacolari al telescopio, sono rese possibili dall’inclinazione dell’orbita di Saturno, che durante questo periodo consente alla nostra visuale terrestre di coincidere quasi perfettamente con il piano degli anelli.

In primavera, l’allineamento ha già portato a un altro fenomeno straordinario: la scomparsa degli anelli di Saturno, che si sono mostrati di taglio fino a svanire, un’illusione ottica che tornerà solo tra decenni. Ora è la volta di Titano: con un diametro di oltre cinquemila chilometri, questa luna – più grande di Mercurio e seconda per dimensioni solo a Ganimede – attraverserà il disco di Saturno in sette transiti previsti per il 2 e 18 luglio, 3 e 19 agosto, 4 e 20 settembre e il gran finale il 6 ottobre, quando l’ombra sarà visibile per appena un minuto.

Anche altre lune, come Mimas e Rea, daranno luogo a piccole eclissi, ma le loro ombre minuscole renderanno la loro osservazione molto più difficile. L’importanza di Titano, oltre che per le dimensioni, è legata anche alla missione Huygens dell’Agenzia spaziale europea, che nel 2005 ha fatto atterrare una sonda sulla sua superficie ghiacciata, raccogliendo dati preziosi sulla composizione di un mondo gelido e affascinante che continua a custodire indizi sui processi chimici primordiali. Per gli osservatori dotati di strumenti amatoriali, ogni notte di transito offrirà un’opportunità unica di scrutare da vicino le dinamiche di un sistema planetario distante un miliardo e mezzo di chilometri, ricordando quanto meraviglioso e complesso sia l’universo che ci circonda.

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