Meteo, tra poche ore tornano Temporali e Grandine: ecco le aree a rischio

La stabilità atmosferica che ha caratterizzato l’inizio della settimana lascia spazio a un deciso peggioramento con temporali in arrivo. Allerta gialla in Liguria e Piemonte per la giornata di martedì 20 maggio.

Dopo una breve tregua determinata dal ritorno dell’anticiclone delle Azzorre, l’Italia si prepara ad affrontare una nuova fase di marcata instabilità atmosferica caratterizzata da fenomeni temporaleschi di forte intensità, con particolare attenzione rivolta alle regioni settentrionali e del Centro Italia. La configurazione sinottica che si sta delineando per le prossime ore presenta tutti gli elementi tipici delle situazioni meteorologiche più critiche, dove il contrasto tra masse d’aria di caratteristiche opposte genera condizioni favorevoli allo sviluppo di sistemi convettivi particolarmente violenti.

L’alta pressione delle Azzorre, che nelle ultime ore aveva garantito una fase di relativa stabilità atmosferica su gran parte del territorio nazionale con cieli sereni o poco nuvolosi, sta infatti modificando la propria posizione spostandosi nuovamente verso il cuore dell’oceano Atlantico. Questo spostamento apre le porte all’avvicinamento della coda di una perturbazione di origine atlantica, accompagnata da masse d’aria caratterizzate da temperatura sensibilmente inferiore, elevato contenuto di umidità e spiccata instabilità. Il contrasto termico che si verrà a creare con l’atmosfera già riscaldata dalle temperature primaverili inoltrate costituisce il presupposto ideale per lo sviluppo di fenomeni convettivi di notevole intensità.

La giornata di martedì 27 maggio vedrà l’arrivo di un’instabilità atmosferica, con rovesci e temporali che al mattino interesseranno ancora Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, per poi estendersi nel corso della giornata alle zone interne del Centro-Sud. L’evoluzione meteorologica prevista indica un graduale miglioramento delle condizioni a partire dalle ore serali, quando l’allontanamento della perturbazione verso est determinerà una progressiva attenuazione dei fenomeni su gran parte del territorio nazionale.

Sarà proprio durante le ore pomeridiane, quando il riscaldamento diurno raggiungerà la sua massima intensità, che si manifesteranno le condizioni più critiche dal punto di vista meteorologico. Il contrasto tra l’aria calda preesistente e quella più fresca e umida di origine oceanica darà origine allo sviluppo di numerose cellule temporalesche, che tenderanno a concentrarsi principalmente sui rilievi settentrionali e di quelli del Centro Italia. Le zone maggiormente esposte al rischio di fenomeni intensi includono i comparti alpini orientali, le aree prealpine, i settori appenninici centrali e le regioni comprese tra Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, dove non si esclude la possibilità di eventi meteorologici di eccezionale violenza.

Le caratteristiche peculiari di questa configurazione atmosferica richiedono particolare attenzione da parte della popolazione e delle autorità competenti, poiché il contrasto tra masse d’aria di caratteristiche termiche e igrometriche opposte favorisce lo sviluppo di sistemi temporaleschi particolarmente organizzati e persistenti. Questi fenomeni si manifesteranno tipicamente sotto forma di cellule convettive caratterizzate da improvvise raffiche di vento che potranno superare i 60-70 chilometri orari, intensa attività elettrica con fulminazioni frequenti, precipitazioni di forte intensità concentrate in brevi intervalli temporali e grandinate di dimensioni anche considerevoli, in grado di arrecare danni significativi alle colture agricole, alle strutture e ai veicoli.

Nel corso del tardo pomeriggio e delle primissime ore serali, l’evoluzione dei sistemi temporaleschi potrebbe determinare uno sconfinamento dei fenomeni dalle zone montane verso le adiacenti aree pianeggianti, con particolare riferimento all’alta Lombardia e ad alcuni tratti del Triveneto. In queste zone l’instabilità potrebbe presentarsi in forma sparsa ma localmente intensa, con la possibilità di colpire centri abitati e infrastrutture con fenomeni di notevole violenza. La natura sporadica ma intensa di questi eventi rende particolarmente complessa la previsione dettagliata dei settori che verranno effettivamente interessati, richiedendo un monitoraggio costante da parte dei servizi meteorologici.

Questo episodio di marcata instabilità atmosferica si inquadra nel contesto di una primavera 2025 caratterizzata da una dinamicità eccezionale, con un susseguirsi di perturbazioni che hanno mantenuto l’Europa in uno stato di diffusa variabilità meteorologica. Le previsioni a medio termine suggeriscono che dopo questo passaggio perturbato, intorno alla fine del mese tra il 25 e il 30 maggio, potrebbe verificarsi una riorganizzazione generale del quadro atmosferico europeo, con una possibile stabilizzazione delle condizioni meteorologiche e l’avvento di una fase più tipicamente estiva. Tuttavia, la complessità della situazione sinottica attuale richiede un monitoraggio costante dell’evoluzione meteorologica per valutare con precisione i tempi e le modalità di questo auspicato miglioramento delle condizioni atmosferiche.